lunedì 27 maggio 2013

Sintropia e la legge della complementarietà

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domenica 26 maggio 2013

Sincronicità e sintropia

Sincronicità e sintropia



La presenza di fenomeni di finalizzazione e di inversione del principio di causa-effetto, evidenti in natura specie nel contrasto tra il comportamento della materia vivente e non vivente, ha trovato una possibile risposta in due teorie sviluppatesi nel  XX secolo separatamente l'una dall'altra ad opera di Carl Gustav Jung e Wofgang Pauli da un lato e Luigi Fantappiè dall'altro. Riportiamo di seguito gli elementi rilevanti di ciascuna delle due teorie.

Sincronicità

La sincronicità è un termine introdotto da Carl Jung nel 1950 per descrivere una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato. La sincronicità è relativa quindi alle "coincidenze significative".


Nel 1952 Jung e Pauli pubblicarono due saggi; nel volume Naturerklärung und Psyche: il saggio di Pauli applicava il concetto di archetipo alla costruzione delle teorie scientifiche di Keplero; il saggio di Jung era, invece, intitolato "Sincronicità come principio di nessi acausali", dove per la prima volta lo psicologo definisce la parola. Per sue stessa ammissione, si era limitato per venti anni fino allora ad accennarne solamente al concetto, perché riteneva di essere scientificamente impreparato. Nel saggio si tenta una analisi statistica di eventi acausali. Lo stesso Jung afferma, nel saggio, d'essere imbarazzato nei confronti della comunità scientifica per la indefinitezza del suo studio, ma tuttavia si sente pressato e giustificato dalle proprie esperienze personali che per lui sono da considerare evidenze empiriche e  fenomenologiche su cui é possibile  lavorare con metodo scientifico.




Che cos'è la sintropia



Entropia
In fisica l'entropia è una grandezza che viene interpretata come una misura del caos in un sistema fisico o più in generale nell'universo. Viene generalmente rappresentata dalla lettera S.


In termodinamica classica, il primo ambito in cui l'entropia venne introdotta, S è una funzione di stato, che, quantificando l'indisponibilità di un sistema a produrre lavoro, si introduce insieme al secondo principio della termodinamica. In base a questa definizione si può dire, in forma non rigorosa ma esplicativa, che quando un sistema passa da uno stato ordinato ad uno disordinato la sua entropia aumenta; questo fatto fornisce indicazioni sulla direzione in cui evolve spontaneamente un sistema.


Anche l'approccio molecolare della meccanica statistica correla ancora più intimamente l'entropia al concetto di ordine, e precisamente alle possibili diverse disposizioni dei livelli molecolari e quindi differenti probabilità in cui può trovarsi macroscopicamente un sistema[1].
Nel Sistema Internazionale si misura in joule su kelvin (J/K).


Il concetto di entropia ha conosciuto una vastissima popolarità, tanto da essere esteso ad ambiti non strettamente fisici, come le scienze sociali, la teoria dei segnali, la teoria dell'informazione.

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Category: Struttura



Sintropia

1. Sintropia = vita, amore, natura, evoluzione, benessere e armonia
La sintropia nasce da relazioni effetto->causa
2. Il principio di sintropia o di tendenza all’ordine: L’informazione-coscienza ha la tendenza a generare coerenza, ordine e unità.

Se il principio di entropia può essere considerato come la misura dell'ignoranza, il suo opposto, il principio di sintropia (da sun: insieme, nello stesso tempo e tropos: direzione) può a ragione essere considerato la misura della conoscenza. La sintropia, termine che si ritiene coniato dal matematico italiano Fantappié, afferma che l'informazione-coscienza, essendo implicitamente intelligente, ha la tendenza a generare ordine e unità attraverso la formazione di strutture dotate di coerenza. La sintropia, come opposto dell'entropia, implica coerenza, bellezza, armonia, cooperazione, significato.

Il concetto di Sintropia implica ovviamente dei risvolti sociali molto importanti, e in questo pezzo si individuano le cause della crisi.

"Nel momento in cui si allarga la scienza alla sintropia si individuano tre bisogni ai quali, in ogni momento, si deve dare una risposta.

Si tratta dei bisogni:

1. materiali

2. di significato

3. di amore

Quando la risposta a questi bisogni è inadeguata si sperimenta la sofferenza, ad esempio:

1. per il bisogno materiale: la fame, la sete, la malattia fisica;

2. per il bisogno di significato: la depressione;

3. per il bisogno di amore: l’angoscia.


Quando la sofferenza diventa estrema sopraggiunge la morte."
La sintropia è un principio simmetrico ed opposto a quello fisico di entropia. L'entropia teorizza e misura il degrado energetico che avviene in un sistema in base al secondo principio della termodinamica e al fatto che in ogni trasformazione fisica non tutta l’energia che si trova nel sistema iniziale e costituisce il corpo iniziale si trasfonde e si ritrova nel sistema e nel corpo finale. Infatti, una parte dell’energia è assorbita nel lavoro (necessario per la trasformazione) e si disperde in calore.


Un esempio eclatante è dato dalle lampadine ad incandescenza nelle quali non tutta l’energia elettrica utilizzata si trasforma in luce (utile) ma una parte si disperde in calore. (inutile per l’illuminazione).



Il principio di entropia, affermato inizialmente dal fisico e matematico tedesco Clausius, porta a concludere che, da ultimo, non essendovi più energia-calore da trasformare in lavoro necessario per i processi fisici di trasformazione, l’universo finirà per morte termica.



Il principio di sintropia afferma che l’entropia è strettamente relativa all’interno di ogni singolo sistema; e che l’universo e ogni sistema vivente non possono morire in quanto, a fronte dell’entropia che opera in quel sistema, vi è un processo opposto di reintegrazione energetica per un apporto di nuova energia proveniente o assunta dall’esterno del sistema. Un esempio eclatante è dato dal metabolismo degli organismi viventi nei quali a fronte del catabolismo che porta al consumo e alla distruzione di tessuti organici da parte dell’organismo per poter vivere vi è l’anabolismo, che ricostituisce questi tessuti attraverso l’assunzione di cibo, cioè di sostanze prese dall’esterno. Il principio di sintropia è stato affermato per primo dal fisico e matematico italiano Luigi Fantappié ed è stato poi ripreso e portato avanti con contributi autonomi da diversi altri studiosi, tra cui Salvatore Arcidiacono e Leonardo Sinisgalli.


Il principio di sintropia viene assunto anche dal pensiero filosofico spiritualista per affermare che l’uomo (corpo + spirito) non muore per il degrado entropico del suo corpo ma sopravvive alla morte come spirito per rapporto energetico spirituale!

Wikipedia

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sabato 25 maggio 2013

Siete stati lasciati? .... State per lasciare qualcuno? ..... Ecco cosa è successo o accadrà ....

Siete stati lasciati? .... 
State per lasciare qualcuno? ..... 
Ecco cosa è successo o accadrà .... 


Stavo per scrivere un articolo sul significato delle pettinature delle donne e mi sono chiesto ..... come mai una donna cambia pettinatura?
..... i motivi sono svariati e il principale è questo. ....... una storia sentimentale finita.
Quindi questa settimana parliamo di cosa succede negli esseri umani quando una storia finisce......


Le cause della fine sono sempre le solite ... lui non è più innamorato, lei ha un altro, uno dei due partner si deve allontanare per lavoro e la relazione non resiste alla distanza, nel corso del tempo i due partner sono cambiati e non sono più compatibili, la gelosia, squilibri ormonali che fan si che non riesci a capire cosa devi fare e a che cosa serve l'elemento a due zampe che hai a fianco, una crisi non superata e molto altro ancora...
e tenetevelo bene a mente perché il partner che ci siamo cercati soddisfa la nostra personalità, l'armatura che ci fa allontanare dal dolore e non l'identità che ci fa avvicinare al piacere.
Una volta che si è stati lasciati ci si sente nudi  .... siamo stati privati della nostra armatura .. la personalità e quindi una volta soli con noi stessi prima o poi dobbiamo ricominciare a vivere.
Una delle cose più fastidiose da superare dopo l'abbandono è l'abitudine (sicurezza)  a ciò che si faceva prima ... come frequentare gli amici comuni, i parenti del partner, i luoghi .. bar, ristoranti, negozi, che ora diventano ancoraggi negativi, le telefonate, ecc.

Quando si viene lasciati é essenziale costruire relazioni, conoscere luoghi, fare attività che nulla abbiano a che fare con l'amato/a e dunque, giorno dopo giorno, occorre costruirsi una vita nuova.
Ecco ciò che può accadere alla tua mente e al tuo corpo dopo che il tuo partner ti ha lasciata/o (mi concentro sulle reazioni più tipicamente femminili ma anche gli uomini possono ritrovarsi in questi passaggi.


 1: LUI E'  CAMBIATO 

Qualcosa sta cambiando .... la persona al tuo fianco inizia ad assumere atteggiamenti incomprensibili: è distratto, a volte assente, sintetico nelle telefonate, comincia ad usare due cellulari e risponde evasivamente quando gli domandi se ci sia qualcosa che non va.
Al cambiamento del compagno ci si sente smarriti  e, dentro, inizia a crescere la paura di essere lasciati.
La paura è immensa e così cerchi di tacitarla convincendoti che il tuo lui é stanco e stressato ma, in fondo, è sempre lo stesso.


 2: L'INFAUSTA NOTIZIA 

Il tuo compagno ti ha appena detto che non ti ama più e che la vostra relazione è finita.

La pressione sale e l'incredulità ti assale. Tenti di capire come mai ... e nulla di ciò che ti viene detto ti soddisfa.
Hai un'altra donna? .... Peggio ..... un uomo .... anzi tutti e due ......  oppure se ci sono degli aspetti di te che lui vorrebbe veder modificati.
Gli ricordi tutti i momenti belli trascorsi insieme  e tutti quelli difficili che siete riusciti a superare.
Quando ti rendi conto che lui ha preso una decisione definitiva ti arrendi all'evidenza sentendoti morire. Questo termine non è esagerato perché quando un'amore finisce si pensa che nulla abbia più senso e, nei momenti più bui, si può arrivare a pensare che sarebbe meglio non esserci che vivere senza di lui.


3: IL DOLORE E LA RABBIA NELL'INDAGINE INVESTIGATIVA

Il mattino dopo, se sei riuscita a dormire,  ti svegli...e dopo un attimo ti ricordi ciò che é successo: lui non è più nella tua vita!

Il dolore (possesso) ti chiude lo stomaco e le lacrime non smettono di scendere.
Le immagini della vostra vita insieme ti riempiono la mente.
Ti isoli perché hai solo voglia di piangere. 
Non hai voglia di truccarti o pettinarti prima di uscire di casa perché sei convinta che non ci sia nessuno per cui valga la pena fare quella fatica.
Eh si: ogni gesto diventa uno sforzo.
Quell'uomo era il tuo mondo e il dolore invade ogni aspetto della tua vita.
La rabbia ti assale quando pensi a tutto quello che hai fatto per lui, a come gli sei stata accanto nei momenti difficili, a eventuali rinunce fatte in nome del vostro amore e, con nervosismo, ti sembra di aver sprecato il tuo tempo.
Ecco che senti il desiderio di scoprire qualcosa in più sulle ragioni della decisione del tuo lui: speri di incontrarlo per strada per potergli chiedere ciò che ti sei dimenticata di domandare, esci nei locali dove lui potrebbe uscire la sera o vai a caccia di informazioni presso i suoi amici . Sei nel pieno dell' "indagine investigativa": cerchi tracce di un amore che credevi non finisse mai, tracce che non faranno altro che portarti fuori strada!
Se poi il lui in questione ci ha lasciato per un'altra ecco che la "nostra ira funesta" si scarica sulla mal capitata...Se ti sei trovata in una situazione del genere ti sarai sicuramente chiesta:
 "Che cosa ci trova di bello in lei?", 
"E' forse più intelligente, più attraente e simpatica di quanto lo sia io?"
Insomma, ai nostri occhi, "l'altra" è totalmente insignificante e non degna di godere delle attenzioni e dell'amore di colui che ci ha abbandonate.
E presi dalle emozioni girate i locali pubblici lasciando la vostra foto più bella   con scritto "torna da me"


4: TRISTEZZA E ACCETTAZIONE 

Le hai tentate tutte: ti rassegni.......
Non ci si rassegna mai. Si decide di tacere, è tutto.
Lui non tornerà.
Non speri più in un suo messaggio.
Ti rassegni al fatto che lui non è più parte della tua vita e che non è possibile tornare indietro.

In alcuni momenti la tristezza ti assale: una canzone , un film , un ricordo  , il vedere una coppia che si tiene per mano  poco ti basta per renderti malinconica.
Ti limiti a lasciarti "trascinare dalla routine", cercando di tenere sotto controllo le tue emozioni.


5: STOP! SI RITORNA ALLA VITA!



Ora basta: sono stufa di soffrire!

Una mattina ti guardi allo specchio e quello che vedi non ti piace per nulla:  spettinata, il viso stanco e con gli occhi un po' gonfi...vedi la tua immagine riflessa e decidi che è ora di ricominciare a vivere!
Lui non merita più le tue lacrime e tu non hai più tempo da perdere pensando a un suo ritorno.
Desideri ancora incontrarlo per strada ma non per chiedergli spiegazioni bensì per fargli vedere come puoi essere forte, spiritosa e affascinante anche senza di lui!

Hai di nuovo voglia di comprarti un vestito, di mangiare una pizza con le amiche, di prenotare una vacanza, di impegnarti nel tuo lavoro: hai di nuovo voglia di vivere!

N.B. Se stai andando dalla pettinatrice sei ufficialmente in questa 5 fase.
Non è un modo di dire che quando una donna si taglia i capelli  ha cambiato uomo. 
La fine di una relazione e la risalita dal dolore comportano un cambio di identità e la pettinatura è, per le donne, sinonimo del proprio modo di essere.

6: RINASCITA 

Hai ripreso in mano le redini della tua vita!

Ce l'hai fatta!
Ora sei libera dal peso dei ricordi.
Non ti so dire quando, perché ogni persona e ogni storia d'amore hanno tempi diversi, ma ti posso garantire che, prima o poi, accade sempre: a un certo punto senti che qualcosa dentro di te è cambiata.
Il dolore è passato, la tristezza non c'è più e sai che, se anche dovessi rivedere il tuo ex, non proveresti nulla di sconvolgente.
Forse, addirittura, il vederlo ti renderà più forte perché ti renderai conto che lui non è più la persona adatta a te.
Ti chiederai così perché hai sofferto così a lungo, ti domanderai come hai fatto a non accorgerti dei suoi difetti e, finalmente, capirai di essere pronta per innamorarti di qualcun altro.
COME DICE LA RAFFAELLA NAZIONALE "TROVI UN'ALTRO PIU' BELLO CHE PROBLEMI NON HA" 
Con questa consapevolezza offrirai il caffè al tuo ex, gli augurerai una buona giornata e partirai per un nuovo affascinante viaggio del tuo percorso di vita.
I ricordi potranno tornare qualche volta ma non li scaccerai più. Indugerai su di essi con tenerezza: essi fanno parte di te ma non ti fanno più male. Il tuo passato non ti limita più perché ora hai ricominciato a vivere!
Queste fasi non sono facili da attraversare e, a volte, da soli è davvero faticoso.
Occorre riuscire a riempire il senso di vuoto lasciato da chi se ne è andato con un nuovo progetto per se stessi.

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