domenica 4 dicembre 2016

BUON 2017

Buon anno!!!!!
Lo so ........ è presto .....
e so anche che la maggior parte di noi ha sprecato l'anno che sta finendo .... senza porsi degli obiettivi.
Bene ..... vedo nei vostri occhi un augurio nei miei confronti al CONFETTO FALQUI. 
Ora manca meno di un mese al nuovo anno cosa possiamo fare?
La mia idea è stata quella di condividere con voi i miei buoni propositi.
Bene.......
Buon Natale, buon anno
e
ricordatevi di vivere sempre al massimo.
Ogni anno porta con sé dei cambiamenti
Nuovi obiettivi per la tua salute
Incondizionato amore per le persone che ami
Nuovi traguardi e più considerazione per il tuo tempo libero
Certo questi cambiamenti potranno essere stressanti…. O sembrarti addirittura sconvolgenti
Ma ogni anno porta con sé delle occasioni, delle opportunità fantastiche che rendono ORA, il momento presente, il più prezioso ed entusiasmante da vivere
Quando lavori per dare il massimo nel minor tempo, non perdere di vista il perché sei qui.
Tu sei su questo pianeta per un motivo.
Un motivo magnifico.
Ricorda: sei tu a dettare le regole per te stesso.
Niente e nessuno può importi dei limiti.
È tempo di creare un vero capolavoro, è tempo di festeggiare la vita e donarti di più agli altri.
Vivi una vita al servizio degli altri, il modo miglior per trovare sé stessi è perdersi mettendosi al servizio degli altri
Offri agli altri ciò che vorresti ricevere, abbiamo bisogno di tanto amore per perdonare, ma abbiamo ancora più bisogno di umiltà per chiedere perdono.
Sii gentile, la vita è breve, eppure c’è sempre il tempo per essere cortesi
Sii straordinario, mira alla luna. Anche se mancherai il bersaglio, finirai pur sempre in mezzo alle stelle
Cerca l’unione, l’indipendenza deve essere l’ideale dell’uomo, tanto quanto la sua autonomia
Impegnati per vivere con saggezza, la scienza è l’organizzazione della conoscenza. La saggezza è l’organizzazione della vita
Esprimi la tua gratitudine, quando provi gratitudine, la paura si dissolve per lasciare posto all’abbondanza
Pensa in modo critico, il mondo che abbiamo creato è il frutto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare
Sii coraggioso, le cose che devi fare sono proprio quelle che pensi di non riuscire a fare
Sii umile, desideri che le persone abbino una buona opinione di te? Non esaltare te stesso
Sii creativo, una persona creativa è motivata dal desiderio di arrivare, non quello di superare gli altri
Sii presente, la cosa meravigliosa è che non è necessario aspettare neppure un momento per iniziare a rendere il mondo migliore
Il potere è in te ….. sprigionalo …..questo è il segreto per un cambiamento duraturo
Buon anno
Mauro

PNL STILI DI APPRENDIMENTO

PNL STILI DI APPRENDIMENTO

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TRECCANI, LA CULTURA ITALIANA

severità s. f. [dal lat. severĭtas -atis]. - 1. [l'esercitare rigorosamente la propria autorità o il proprio ufficio: s. di un giudice] ≈ durezza, rigidezza, rigore, rigorosità. ↑ inflessibilità, intransigenza. ↔ clemenza, indulgenza, mitezza. 2. (fig.) a. [con riferimento a persona e più spesso a cosa, l'essere rigoroso, austero e sim.: s. di vita] ≈ austerità, rigidezza, rigore, rigorosità. ↔ fatuità, frivolezza, leggerezza. b. [di paesaggio, monumento, ecc., l'essere austero, maestoso e sim.] ≈ austerità, maestosità, solennità. 3. (estens., non com.) [il rivelarsi quantitativamente molto grande: s. delle perdite subite] ≈ considerevolezza, cospicuità, gravità, (lett.) ingenza, rilevanza. ‖ serietà. ↔ irrilevanza, trascurabilità.

SEVERITÀ = OTTUSITÀ, IGNORANZA
CONTRARIO
FLESSIBILITÀ

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i
nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è
un’orchestra che prova la stessa sinfonia”. (Pennac D., 2008)
La citazione di Pennac consente di puntualizzare alcune caratteristiche ed aspetti
importanti nella gestione della classe:
− Innanzitutto, la classe è un gruppo eterogeneo di persone dove “ognuno suona il suo strumento” e l'eterogeneità è sicuramente una delle caratteristiche più problematiche, ma anche potenzialmente più produttive, di qualsiasi gruppo.
− In secondo luogo, pone l’accento SULL'IMPORTANZA di conoscere bene i propri “musicisti” Risultati immagini per BIMBI MUSICISTI
al fine di trovare l’armonia.
Mariani, figura autorevole in materia pedagogica, definisce le varie aree di differenze individuali (come l'età, il sesso, le attitudini, le intelligenze, le motivazioni, le influenze socio-culturali ...) e, fra queste, attribuisce un ruolo di rilievo agli stili di apprendimento.
Per trovare l’armonia descritta da Pennac, è quindi necessario conoscere e valorizzare i diversi stili di apprendimento che ognuno di noi utilizza in maniera preferenziale (Stella e Grandi, 2011) attraverso interventi di pedagogia differenziata.
“Differenziare” è un imperativo per chi lavora coi gruppi e la domanda che ci si deve porre non è tanto perché differenziare, bensì su quali basi e secondo quali criteri farlo.
Cosa sono gli stili di apprendimento? Risultati immagini per MATEMATICO
Per stile di apprendimento s’intende “ l’approccio ALL'APPRENDIMENTO preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni
(Mariani, 2000)
Gli stili spaziano dalle preferenze ambientali (come i "luoghi" e i "tempi"
dell'apprendimento, la luce, la temperatura, i suoni, i consumi alimentari ...) alle modalità
sensoriali (spesso sintetizzate in visiva, uditiva, cinestetica), agli stili cognitivi (come le
opposizioni analitico / globale, sistematico / intuitivo, riflessivo / impulsivo) che sfumano

nei tratti socio-affettivi (come l'introversione e l'estroversione).

Gli stili ...
sono descrittivi, non prescrittivi - limitati solo dalla loro compatibilità con la persona e con il compito;
sono socialmente e "istituzionalmente" connotati;
descrivono tendenze, non valori assoluti;
sono una persona globale in evoluzione continua;
non incasellano gli individui come "tipi" astratti ma ne descrivono la complessità e l'unicità';
sono culturalmente connotati;
sono dinamici e promuovono adattamento, flessibilità, negoziazione...;
l'intervento sugli "stili” e' inscindibile da quello sulle "strategie di apprendimento";

lo studente gestisce il proprio profilo dinamico personale - l'insegnante facilita e media.
La conoscenza dei principali stili cognitivi e la riflessione sulle caratteristiche proprie personali, del proprio metodo di insegnamento e degli allievi, costituisce un importante elemento nel bagaglio di un buon insegnante. Solo considerando le differenze individuali il metodo di insegnamento potrà tener conto delle modalità con cui l’alunno apprende, valorizzare le sue inclinazioni e adattarle a contesti e situazioni nei quali quelle Inclinazioni potrebbero causare difficoltà (F. Pedone).

Canali sensoriali tramite cui passa l’apprendimento

Gli individui apprendono in maniera diversa uno DALL'ALTRO secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni, a partire dai canali sensoriali che ci permettono di percepire gli stimoli che provengono DALL'ESTERNO. Su questa base, si possono distinguere quattro principali gruppi:
Il primo gruppo è rappresentato dal canale Visivo verbale, ovvero il canale finora maggiormente utilizzato nel contesto scolastico: quello che passa di preferenza per la letto-scrittura. Praticamente, s’impara leggendo.
Il secondo gruppo è rappresentato dal canale Visivo iconografico, ovvero la preferenza per immagini, disegni, fotografie, simboli, mappe concettuali, grafici e diagrammi.
Praticamente, tutto ciò che riguarda il visual learning.
Il terzo gruppo è rappresentato dal canale Uditivo, ovvero la preferenza per l’ascolto.
Praticamente, s’impara maggiormente assistendo ad una lezione, partecipando a discussioni e attraverso il lavoro con un compagno o a gruppi.

Il quarto gruppo è rappresentato dal canale Cinestetico, ovvero la preferenza per attività concrete. Praticamente, s’impara facendo.
Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici favorendo l’uso delle strategie a lui più congeniali.

Di seguito verranno elencate le strategie per valorizzare ogni stile d’apprendimento prevalente a scuola, ricordando che nessuno di noi utilizza un unico stile in maniera esclusiva e che può essere accompagnato e stimolato anche nel provare altre modalità variando il più possibile la proposta didattica.

A scuola…
Strategie per lo stile VISIVO-VERBALE
prendere appunti in classe e rileggerli a casa
riassumere per iscritto quanto si è letto
prendere nota delle istruzioni per i compiti e le lezioni
accompagnare grafici e diagrammi con spiegazioni scritte in generale
elencare per iscritto ciò che si desidera ricordare
avere istruzioni o spiegazioni scritte

Strategie per lo stile VISIVO- NON VERBALE
usare disegni, mappe multimediali in cui inserire parole-chiave, immagini, grafici ecc.. per ricordare i termini e per riassumere il materiale da studiare
usare il colore nel testo per evidenziare le parole-chiave e nelle mappe multimediali
per differenziare i diversi contenuti e livelli gerarchici
sfruttare gli indici testuali prima di leggere il capitolo di un libro
creare immagini mentali di ciò che viene ascoltato o letto, utili per il recupero dei contenuti

Strategie per lo stile UDITIVO
Prestare attenzione alle spiegazioni in classe
Sfruttare il recupero e la verbalizzazione delle conoscenze pregresse su un dato argomento
Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti
Registrare le lezioni a scuola, registrare la propria voce mentre si ripete a voce alta
Trasformare le pagine del libro in formato audio per poi ascoltarle
Usare la sintesi vocale per la lettura
Utilizzare audiolibri per leggere i libri di narrativa
Lavorare in coppia con un compagno

Strategie per lo stile CINESTESICO
Fare prove nelle materie in cui è possibile trasformare in pratica ciò che si deve studiare  Suddividere in maniera chiara i momenti di Studio da quelli di pausa
Alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si alza
Creare mappe, grafici, diagrammi di ciò che si studia

Quali sono gli stili cognitivi?
Per stile cognitivo s’intende la “modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in
modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi” (Boscolo, 1981)

Gli stili cognitivi marcano le differenze individuali in relazione:
− al modo di percepire i fenomeni (chi enfatizza i dettagli, chi l’insieme, chi i rapporti spaziali, chi la successione; chi il colore ecc.)
− alle procedure razionali (chi procede in modo sistematico, chi per associazioni di idee,
chi visualizza, chi verbalizza, ecc.)
− alle modalità di memorizzare e di organizzazione dello studio (chi visualizza, chi ripete
ad alta voce, chi fissa nuclei significativi di un argomento, chi elabora degli schemi, chi elenca tutti gli elementi, ecc.)
Di seguito proponiamo una tabella riassuntiva delle caratteristiche dei diversi stili (Cornoldi et al., 2001).
Percezione Analitico: privilegia una percezione
del dettaglio “vede l’insieme di
alberi”
Globale: privilegia la percezione
dell’intero “vede prima la foresta”
Memoria
Visuale: preferisce il codice visuo
spaziale ed iconico
Verbale: preferisce il codice
linguistico e sonoro
Sistematico: si caratterizza per
una procedura a piccoli passi, dove
vengono analizzati e presi in
considerazione tutti i possibili dettagli
Intuitivo: si esprime in prevalenza
su ipotesi globali che poi cerca di
confermare o confutare
Ragionamento Impulsivo: tempi decisionali brevi
per i processi di valutazione e
risoluzione di un compito cognitivo
Riflessivo: tempi decisionali più
lunghi per i processi di valutazione
e risoluzione di un compito cognitivo
È importante precisare la differenza fra stile e abilità: lo stile è inteso come la modalità di
risposta alla stimolazione ambientale, mentre l’abilità si riferisce al contenuto. Di conseguenza l’abilità condiziona il rendimento, mentre lo stile riguarda il processo cognitivo.
Comprendere lo stile di apprendimento per individuare lo stile di
insegnamento Per poter promuovere l’apprendimento nella modalità più efficace, l’insegnante dovrebbe
partire dalla conoscenza e dall’esplorazione del propri stili cognitivi e delle modalità di apprendimento, per essere consapevole delle proprie preferenze (Ciceri, Cafaro, 2011).
Certamente il docente più o meno consapevolmente tenderà a proporre la modalità didattica a sé più congeniale.
Questo aspetto naturalmente potrebbe penalizzare e mettere in difficoltà alcuni fra gli studenti; pertanto, è sempre preferibile variare il più possibile lo “stile” didattico al fine di accogliere i bisogni di tutti.
D’altro canto è opportuno che si creino situazioni in cui sperimentare stili e procedure diverse, per capire come, in determinate circostanze, alcuni stili possano essere più funzionali di quello preferenziale.

Caratteristiche e stili del e per l’alunno DSA
Gli allievi con DSA incontrano maggiori difficoltà attraverso il canale visivo-verbale (quello
cioè che passa attraverso la letto-scrittura), ma naturalmente possono apprendere
sfruttando tutte le altre modalità.
Per questo motivo, già dal 2002 un gruppo multidisciplinare di ricerca e sperimentazione
sul campo, il Gruppo d’Informatica per l’Autonomia GIpA, parla del DSA come di un
Disturbo di una Specifica modalità di Apprendimento.
I DSA, infatti, non solo preferiscono stili di apprendimento basati sul canale visivo non
verbale, uditivo e cinestesico ma si dimostrano molto abili nel loro impiego.
Un esempio per tutti, si dice che il pensiero dei dislessici sia un pensiero per immagini,
quello cioè in grado di spiegarvi un concetto facendovelo visualizzare: Luca (dislessico
adulto) durante una riunione, espone il proprio punto di vista spiegando che la proposta
oggetto di discussione avrebbe dovuto generare una ricaduta significativa e una certa
ridondanza utilizzando poche e semplici parole “come quando getti un sasso in uno stagno
ed intorno si creano tutte le ondine”. L’immagine mentale è evocativa ed immediata per
tutti.
Seppure questi ragazzi possono avere una predisposizione all’utilizzo di questi canali,
andranno comunque allenati nel farlo. Ad esempio, il canale uditivo potrà richiedere che

vengano allenati all’ascolto, ad esempio, tramite strumenti (audiolibri, sintesi vocale ecc.).
Come si possono incrociare gli stili di insegnamento e le strategie dell’insegnante
con le caratteristiche tipiche dell’alunno DSA?
Reputiamo un ottima sintesi quella proposta da Ciceri e Cafaro alla pagina 23 del libro
Come Leggere la Dislessia e i DSA (a cura di G. Stella e L. Grandi).
L’insegnamento metacognitivo e l’apprendimento “significativo”
In virtù di quanto detto, risulta evidente quanto l’insegnare e l’apprendere vadano ben
oltre i contenuti: si apprende perché qualcuno insegna e guida ad apprendere, non solo
perché insegna le cose da apprendere (Pontara G., 2013).
Si evidenzia, in tal senso, il cambiamento che nel tempo ha avuto il ruolo del docente: da
colui che deteneva il sapere e lo tramandava, a colui che favorisce e accompagna nel
processo di scoperta del sapere.
Allo stesso modo, in una visione interattiva dell’apprendimento, imparare non significa solo acquisire conoscenze, ma anche cogliere variabili che caratterizzano la situazione di apprendimento.
Conoscere i fattori che interagiscono nella situazione d’apprendimento significa essere consapevoli e attivi nei propri processi cognitivi (metacognizione) nell’ottica di un processo di apprendimento che Novak definisce “significativo”.

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domenica 27 novembre 2016

PNL: SEI VISIVO, UDITIVO, CINESTETICO O AD?

PNL: 
SEI VISIVO, UDITIVO, CINESTETICO O AD?
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Molti ne parlano, ma in realtà, si tratta di uno strumento di cui molti ancora oggi ignorano l’esistenza e/o la reale applicazione ed efficacia. E’ un metodo psicologico, ideato negli anni ‘70 in California da Richard Bandler e John Grinder, basato sul principio che ogni comportamento, avendo una sua struttura ben precisa, può essere studiato e quindi pilotato per ottenere comunicazioni più efficaci. Secondo gli ideatori, esiste infatti una connessione tra i processi neurologici (hardware), il linguaggio (strumento di programmazione) e gli schemi comportamentali dettati dall'esperienze pregresse (software) che, se conosciuti, possono con la “pratica” modellare con successo i comportamenti delle persone.

Secondo la PNL, le persone possono filtrare la realtà esterna attraverso tre canali sensoriali predominanti: visivo, uditivo e cinestesico (sensazioni). Questi portano ad un “processo di modellamento”, ossia alla creazione di un vocabolario di codifica analitica degli atteggiamenti/ espressioni/ ecc. delle altre persone (anche detto “estrazione delle strategie”).

Sei più visivi che uditivi o siete più cinestetici di Auditivi digitali (mentali ....più nella tua testa)?

Scopriamo come si elaborano le informazioni e come voi avete bisogno di informazioni per essere soddisfatti veramente.

Ecco qualche informazione in più sui sistemi di rappresentazione ...Risultati immagini per uditivo visivo cinestesico

Sistemi rappresentazionali della PNL.

Gli esseri umani elaborano le informazioni di processo in quattro modi distinti, questi sono chiamati: visivo, uditivo, cinestetico e digitale uditiva.
Sono anche indicati come modalità o sistemi rappresentazionali (sistemi REP) - questi sono modi in cui percepiamo il mondo attraverso i nostri cinque sensi e il modo in cui di solito lo comunichiamo di nuovo al mondo.
Quando l'informazione raggiunge il nostro cervello, viene dato significato e forma una esperienza soggettiva del mondo - questa è la nostra rappresentazione altrimenti noto come la nostra percezione.
Anche se usiamo tutti i sistemi di rappresentazione, tendiamo ad avere una preferenza, proprio come ci sono persone che preferiscono certi tipi di alimenti.

Le statistiche indicano che in un paese sviluppato, le persone sono in prevalenza;

60% visiva
20% uditiva
20% Cinestetico.

Vale la pena aver presente questa statistica  quando si crea il marketing o il materiale pubblicitario.

Il sistema rappresentazionale che usiamo prevalentemente è la nostra lingua speciale della nostra esperienza e abbraccia tutti i processi mentali di pensiero, ricordo, l'immaginazione, la percezione e la coscienza.
La comprensione di ciò ci permette di comunicare meglio con noi stessi e gli altri e controlliamo il nostro modo di interpretare le cose.

I sistemi rappresentazionali che si tende ad usare più frequentemente sono:

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Visiva (V) vedere Risultati immagini per uditivo visivo cinestesico
Uditiva (A) l'udito Risultati immagini per pnl auditivo
Cinestetica (K) sensazione Risultati immagini per uditivo visivo cinestesico

digitale uditiva (Ad) dialogo interno o parlare di sé e usiamo anche il nostro

Olfattiva (O) - senso dell'olfatto Risultati immagini per naso gigante  e

Gustativo (G) - Gusto Risultati immagini per labbroni

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Visivo

persone visive tendono a fare le cose più rapidamente sia che si tratti in movimento o di parlare.
Una foto dice più di mille parole e che stanno descrivendo a parole le immagini che stanno volando attraverso la loro mente.
Possono parlare in un tono più alto e tendono a sedere in modo eretto sul bordo della sedia, con i loro occhi scrutano rapidamente e in generale respirarano più superficialmente parte alta dei polmoni.

Usano molto i gesti, che tendono ad essere più vicini altezza della testa e non hanno alcun problema di gettare le mani in aria.
In genere hanno un aspetto ordinato, organizzato e ben curato.

Essi trovano difficoltà a ricordare le istruzioni verbali perché le loro menti tendono a vagare.
Essi sono meno distratti dal rumore e usano predicati visivi come, vedo quello che vuoi dire o ho l' l'immagine di ciò che dici.

Fisicamente, sono spesso sottili e ispidi e le loro mani riflettono anche questo con lunghe dita sottili. Risultati immagini per lunghe mani sottili
La loro scrittura è fatta di punti taglienti e tendono a scrivere in fretta.

Respirazione: alta dei polmoni
Discorso velocità: Veloce
Gesti fisici: spesso gesticolando con le mani
Predicati: Vedere, guardare, guardare ...
Accessi oculari: In alto a sinistra o in alto a destra
Altre particoarità: Parla in tono più alto

Auditivo

Le persone che sono prevalentemente uditive fanno le cose più ritmicamente.
La loro voce tende ad essere di gamma media e parlano a se stessi, sia internamente che esternamente; essi possono anche muovere le labbra quando leggono. Risultati immagini per lettore

Essi respirano alla metà del loro petto e utilizzano alcuni gesti delle mani, ma non ampiamente. Risultati immagini per gesto mani rotatorio
Essi possono ripetere le istruzioni in modo semplice e sono distratti dal rumore.
I pensatori uditivi spesso inclinano la testa da un lato in una conversazione, come se stessero ascoltando una conversazione al telefono.
Essi memorizzano le cose in passi o sequenze e piace sentirsi dire le cose e sentire il feedback nelle conversazioni.

Tendono ad usare predicati uditivi, come, mi suona bene o è un discorso che stride, e sono interessati a quello che hai da dire.
Possono essere ottimi ascoltatori e godere della musica e voce parlata.
La loro scrittura è tra gli stili visivi e cinestetico.

Respirazione: metà torace
Discorso velocità: Media
Gesti fisici: gesti lievi
Predicati: Ascoltare, ascoltare, suona come ...
Accessi oculari: da un lato all'altro orizzontale
Altri segnali: Può inclinare la testa in una conversazione

Cinestetico

Le persone cinestetiche tipicamente respirano profondamente, i loro stomaci si gonfiano e si sgonfiano.
Fanno le cose molto più lentamente rispetto a una persona visiva ed hanno una voce profonda. Quando parlano, ci sono lunghe pause ed elaborano le cose in base ai sentimenti che ottengono.

Rispondono bene al tatto e ricompense fisiche. Risultati immagini per uomo propiziatorio
Usano pochi gesti delle mani e in generale stanno più vicino alla persona con cui stanno parlando. Usano predicati come, vorrei che tu afferassi il discorso o ha un solido fondamento e sarà in grado di accedere alle proprie e altrui emozioni più facilmente.
Fisicamente essi tendono ad essere più solidi e, in generale le loro mani sono più grandi o più grosso (in modo che possano fare i conti con le cose).

Essi sono interessati a come ti senti e memorizzare le cose attraverso processi o facendole direttamente.
La loro scrittura è più arrotondata ed è probabile che faranno molta pressione sulla pagina.

Respirazione: Parte inferiore dei polmoni
Discorso velocità: Lento
Gesti fisici: gesti delle mani pochi, di solito stando vicino al corpo
Predicati: presa, si sentono, ruvido, morbido, duro ...
Accessi oculari: In basso a sinistra
Altri segnali: voce più profonda, prende pause più lunghe


Uditiva digitale (o digitale)

Le persone digitali uditive utilizzeranno gli altri 3 sistemi di rappresentazione.
Inoltre, parleranno molto a se stessi per dare un senso alle cose e capirle.

Hanno posto un alto valore sulla logica e ai dettagli. Risultati immagini per autistico asperger
Usano anche parole astratte senza alcun legame sensoriale diretto.
Usano predicati come, capisco la vostra motivazione o questo mi torna.
Come risultato delle loro emozioni sono attaccati alle parole che stanno usando per descrivere, e spesso sono meno emotivamente attaccati ai risultati (doppia dissociazione).

Respirazione: addome volte inferiori
Discorso velocità: a volte lento
Gesti fisici: ristretti
Predicati: sensibile, capire, calcolare, analizzare ...
Accessi oculari: In basso a destra
Altri segnali: Spesso non emotivamente attaccati ai risultati

Per approfondire:
Introduzione alla PNL3
La PNL potenziata con l'ipnosi ed aggiornata al livello quantistico per una comunicazione irresistibile
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