martedì 21 luglio 2009

PNL: RIDI CHE TI PASSA

Dice il proverbio che la risata è la migliore medicina.
Una risata di gusto riduce lo stress causa di fastidi anche molto seri (cancro, diabete, infarti, obesita').
Lo stress produce anche effetti collaterali assai fastidiosi come pressione alta, tensioni muscolari, difficolta' ad addormentarsi ecc.
Per non parlare dell'ansia, frustazione e rabbia che si generano in quello stato.
La risata e' un farmaco semplice, piacevole e di straordinaria efficacia.
Secondo un recente studio medico americano, ridere non solo riduce il livello di cortisolo e altri ormoni dello stress, ma rinforza anche il sistema immunitario, favorendo la produzione di anticorpi.
Un altro studio condotto dall’Università del Maryland ha dimostrato che ridere aumenta l'irrorazione sanguigna al cuore, rilassando i vasi sanguigni contratti dallo stress, con un conseguente miglioramento della circolazione, un rafforzamento del cuore e del sistema nervoso.
Questo studio raccomanda addirittura 15 secondi di risata profonda piu' volte al giorno.
Negli anni ‘80 il dott. Norman Cousin, trattò i dolori dell’artrite “curandosi” con i film dei fratelli Marx: 10 minuti di risate, sostenne, gli regalavano 2 ore senza dolori!
Kate Namrevo (scrittrice) racconta di aver sconfitto la sua abitudine a mangiare compulsivamente con un preciso programma di risate: dai 30 secondi ai 5 minuti, anche 10 volte al giorno.
Non solo ha perso il peso in eccesso, ma ha anche aumentato la sua energia personale e ci ha scritto un libro
Ridere fa anche bene a molti muscoli del corpo.

Fantastico!

Mi sono sempre domandato lo scopo di film panettone, di attori come Boldi, De Sica, Verdone, Panariello, LINO BANFI ecc.
Un disegno piu' grande..... accompagna la loro recitazione.......

La nostra salvezza!!!

I film demenziali hanno uno scopo.......

Fantastico!!!

L'esercizio di oggi e quello di concentrarvi sui lati divertenti della vita

E

quando vi trovate a pensare cose poco piacevoli iniziate a pronunciare nella vostra mente:

OGNI GIORNO IN OGNI MODO IO SONO MOLTO FELICE, FELICE E CONTENTO


RIPETETELO 20 VOLTE E OGNI VOLTA CHE IL VOSTRO CERVELLO VA PER LA TANGENTE.


Mi ringrazierete.

Per chi vuole saperno di piu':
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ridere_di_cuore.php?pn=1002

Attendo come sempre i vostri commenti.

e


studiate perché
e' l'asino che tira il carretto.



Tenetevi liberi per il 13 Settembre.


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domenica 19 luglio 2009

PNL: LA NOSTRA ZONA DI PIACERE

La e messa alla fine delle affermazioni, la paura del cambiamento ci possono mettere condizioni poco piacevoli.
Fin dalla nascita iniziamo a coltivarci il nostro orticello di abitudini, convinzioni, modi di dire e di fare, schemi mentali nella gestione dei rapporti con le persone e con i nostri pensieri.
Le regole che gestiscono la sopravvivenza del cervello.
E fuori dall'orto chi e che cosa troviamo?

Aglio, patate e cccipolllle?

Fuori troviamo tutto il resto, cio' che riteniamo poco gradevole, chi si veste, chi parla, pensa, gesticola in maniera differente da noi.

Il diverso.

Nel nostro orticello ci sentiamo .....sicuri. (I bisogni umani)

Rapportarci con cio' che conosciamo ci da sicurezza.

Un pazzo ha detto:

"chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova"

e

Albert Einstein diceva

"follia-e-fare-sempre-la-stessa-cosa-aspettandosi-risultati-diversi"

il mondo e' pieno di pazzi!

Questa follia che viviamo ogni giorno ci lascia nella zona di confort, ma e' il disagio che ci fa crescere.
Ognuno di noi è migliorato personalmente sopratutto quando ha sbagliato o quando quella volta le cose sono andate verso un'altra direzione.

Nei momenti difficili, particolari diamo il meglio di noi stessi ed e' li che avviene l'evoluzione, la crescita.

Per chi vuole approfondire:
http://www.macrolibrarsi.it/video/__leader_di_te_stesso_8_dvd.php?pn=1002


Attendo come sempre i vostri commenti.


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venerdì 17 luglio 2009

PNL: COSA SONO LE ANCORE

Quando siamo insieme ad una persona che sta vivendo una intensa emozione, qualsiasi cosa facciamo verra' fissata a quell'emozione

Il processo è inconscio. Di conseguenza, ogni volta che faremo o diremo la stessa cosa nello stesso modo in presenza di quella persona, tenderemo a suscitare in lei una parte della sensazione provata in passato.

Avere la consapevolezza di questo fenomeno ci permette di fare attenzione ai tipi di reazione che ancoriamo negli altri, a come lo facciamo, e, al contrario, a quali tipi di reazione vengono ancorati in noi dagli altri (consciamente o meno), e come.

Questa consapevolezza ti permette di ancorare esiti che siano utili per tutti.

Per esempio, state avendo una discussione con vostro marito. Il marito è sconvolto e comincia a piangere.

Nel sincero tentativo di confortarlo, la moglie si avvicina e gli tocca il braccio. Quest’azione potrebbe avere un potente impatto in due modi diversi.

Nel primo caso, se la moglie ha precedentemente stabilito quest’ancora mentre il marito era in uno stato emotivo positivo, l’atto di toccargli il braccio dovrebbe innescare l’ancora positiva e determinare la reazione desiderata (o, almeno, una parte di essa).

Ma se la moglie non ha stabilito quest’ancora in precedenza, potrebbe inavvertitamente ancorare lo stato singhiozzante e sconvolto del marito. Di conseguenza, la prossima volta che gli toccherà il braccio, potrebbe risvegliare lo stato indesiderato di angoscia emotiva.

Quest’esempio fornisce una spiegazione almeno parziale delle spiacevoli sensazioni che a volte proviamo quando veniamo toccati fisicamente da qualcuno che ci è vicino in una situazione diversa.

Ciò suggerisce anche il fatto che dobbiamo essere particolarmente consci dei nostri precedenti e degli schemi che utilizziamo nelle relazioni con le altre persone.

Infatti, se tocchiamo un’altra persona solo quando è emotivamente turbata, potremmo inavvertitamente condizionarla a sentirsi infastidita ogni volta che la tocchiamo.

In generale, dunque, sembrerebbe essere una linea di condotta saggia stabilire un contatto fisico con un’altra persona quando si sente bene riguardo a qualcosa.

In questo modo, quando sarà turbata, il tuo contatto fisico tenderà a stimolare nuovamente quelle sensazioni positive, fornendo così un sostegno emotivo davvero utile.

Per approfondire l'argomento:
http://www.macrolibrarsi.it/video/__motivazione_il_segreto_per_realizzare_la_propria_vita-dvd.php?pn=1002


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e' l'asino che tira il carretto.

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giovedì 16 luglio 2009

PNL: I desideri umani

La teoria dei 6 bisogni umani di Anthony Robbins


Sicurezza

Varieta'

Importanza

Evolvere


Unione amore

Contribuire

Per approfondire:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__one_to_one_10_cd.php?pn=1002



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mercoledì 15 luglio 2009

PNL: OBIETTIVI 4

ORA CHE AVETE DECISO CIO' CHE VOLETE VERAMENTE VERAMENTE PER CIASCUNA DELLE AREE IDENTIFICATE DELLA VOSTRA VITA.........

analizziamo 1 obiettivo alla volta

verifichiamo se espresso in positivo

e' emozionale

e' formulato al presente

e' sensoriale?

e' immaginativo?

e' semplice?

e' misurabile?

e' arrivabile?

e' ragionevole?

Quanto tempo ci impieghiamo a raggiungerlo?

Qual'e' il primo passo da fare per raggiungerlo?

Hai la responsabilita' di raggiungerlo?

E' ecologico?


Fate questi passaggi per ogni obiettivo.

Per approfondire l'argomento:
http://www.macrolibrarsi.it/video/__supera-i-tuoi-limiti-dvd.php?pn=1002





Attendo come sempre i vostri commenti.

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martedì 14 luglio 2009

PNL: LE GUARIGIONI

Sembra banale, ma anche nelle guarigioni, la convinzione e la determinazione di voler guarire permette anche al metodo o sistema piu' banale di raggiungere il risultato voluto.

Occorre inoltre una relazione di piena fiducia tra paziente e medico.

La guarigione coinvolge sempre il sistema di convinzioni, identita' e spirito di una persona.

La tecnica o rituale di guarigione deve essere congruente all'intenzione e alla relazione tra paziente e medico.

Se queste condizioni vengono soddisfatte il cervello si auto-organizza per la risoluzione della situazione in modo naturale.

approfondimenti in aula o testo nlp PNL per lo spirito. Lo trovate cliccando qui sotto.

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__pnl_per_lo_spirito.php?pn=1002

e

in questo fantastico dvd http://www.macrolibrarsi.it/video/__la_mente-piu_forte_dei_geni-dvd.php?pn=1002

Visitate questi siti.


http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_cura_nella_mente/1338581




Attendo come sempre i vostri commenti.

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studiate perché
e' l'asino che tira il carretto.


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lunedì 13 luglio 2009

PNL: OBIETTIVI 3

Cosa avete scoperto facendo l'esercizio di ieri?
Dedicate troppo tempo al lavoro?
Quanta attenzione dedicate ai vostri cari?
Vi prendete delle pause per voi stessi?
E alla salute ci pensate?

Alcuni ci pensano in punto di MORTE.

Troviamo un equilibrio insieme.

Per ogni settore della TUA vita chiediti:
Cosa voglio veramente?
Come voglio che sia questo settore della mia vita?
Quale o quali emozioni volgio provare?

Fai la tua scelta ora.

Pensateci bene ne va della tua vita.





Vi lascio pensare qualche giorno.

Attendo come sempre i vostri commenti.

Domani parleremo di un altro argomento come definito da alcuni banale: guaritori ed elementi comuni nel precesso di guarigione.

e

studiate perché
' e' l'asino che stira il carretto.


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domenica 12 luglio 2009

PNL: OBIETTIVI 2


Fate un cerchio su un foglio e dividetelo a spicchi.
Ogni spicchio rappresenta in percentuale il tempo nelle 24 ore che dedicate al: lavoro, salute, famiglia, divertimento, spirito, ecc.
Qualcosa di simile a questo grafico a fianco.
Pensateci, disegnatelo e coloratelo.
Qualche area della vostra vita deve essere migliorata?
Dedicate il giusto tempo alle cose importanti?
Meditate.

e

studiate perché' e' l'asino che tira il carretto.


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sabato 11 luglio 2009

PNL:Cos'è la PNL.

Cos'è la PNL.

Parlando con alcune persone mi hanno manifestato scetticismo o addirittura contrarietà' riguardo la PNL.
PNL Programmazione Neuro Linguistica e' un'etichetta posta sopra a
un insieme di tecniche estrapolate da persone che ottenevano dei risultati superiori alla norma.
Quello che si fa per estrapolare le tecniche e' molto semplice:
si individua un medico, studente, professore, meccanico, avvocato, militare, segretaria, venditore, la casalinga ecc. che ottiene ottimi risultati, lo si MODELLA
(identifichiamo:come parla, cosa fa e cosa pensa in vari momenti, quali sono le sue credenze, cosa fa di diverso dagli altri per ottenere un risultato diverso dagli altri, ecc.)
e si redige un protocollo che, se applicato, porta chiunque ad ottenere gli stessi risultati.
Non solo.
La PNL e' epistemologia che e' il controllo delle affermazioni scientifiche.
Un protocollo medico scientifico, una teoria, una qualsiasi affermazione per rientrare nei protocolli della PNL viene verificata e solo se applicabile a chiunque viene integrato nella PNL.
Penso che le discipline più' vicine alla PNL siano la matematica, l'algebra e l'informatica (linguaggi di programmazione).
In PNL la semplice teoria non interessa se non e' seguita da costanti risultati.
Ogni giorno milioni di persone senza saperlo applicano principi di PNL.
Il professore quando riesce a trasferire efficacemente il suo sapere agli studenti, il chirurgo che effettua una operazione particolare con tecniche innovative, l'informatico che riesce ad sradicare un virus sconosciuto, la persona che non riesce a fare qualcosa col sistema che sta usando e decide di cambiarlo , la persona che si pone e fa domande (chi, che cosa, come) ecc. in quel momento sta applicando la PNL.
Concorderete con me nell'affermare che e' molto difficile essere scettici o non credere a qualcosa che facciamo tutti i giorni....lo spero.

Cose banali?

Insieme a tutti noi vive un insetto, la mosca, che non conosce la PNL.
Quando si trova in una stanza e vuole uscire continua a sbattere contro il vetro della finestra e a pochi centimetri di distanza si trova l'apertura verso l'esterno, ma lei no. Non ci crede, si e' sempre fatto cosi', secondo lei si stufa prima il vetro di respingerla che lei di schiantarsi.....

Quante volte siamo stati una mosca?

Meditiamo.

Approfondimenti:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__introduzione_alla_pnl_nuova_edizione_2007.php?pn=1002


e

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giovedì 9 luglio 2009

PNL: OBIETTIVI 1

Dalla regia mi dicono che, a proposito del post di ieri, per vivere in eterno e' stato inventato un farmaco miracoloso il GEROVITAL. Costa un po', ma fa miracoli...........
Scusate ma proprio ora dalla regia mi dicono che a n c h e il il suo inventore e' morto!?XYZ
Deve essere stato il maiale scoppiato di salute .... booh.

Ancora una riflessione poi passiamo al tema del post di oggi.
Ieri sera ho visto con i miei figli Mistero programma per sordo ciechi e muti e con spunti interessanti per riflettere in particolare mi ha colpito il servizio sugli indemoniati.
Tutti gli indemoniati avevano subito violenza e penso che il loro problema sia solo un posizionamento poco funzionale delle immagini dei ricordi da parte del cervello.
Immaginate ci avere davanti agli occhi un cassetto di uno schedario con un'unica posizione, in quella posizione le immagini degli eventi, dei ricordi belli, bellissimi, brutti, pessimi e terribili della vostra vita........tutte le immagini li......sosvrapposte.......un caos .....un inferno.
Piu' che un esorciccio ci vuole lo Spic e Span.
Nella maggior parte di questi casi controllate la linea del tempo se poco funzionale modificatela. portatelo ad immaginare la sua linea del tempo davanti ai suoi occhi con il passato a sx il presente in centro ed il futuro a dx.


post di oggi:

verificate la vostra linea del tempo:

qual'e' il primo ricordo che hai?
dove lo vedi?
cosa hai fatto questa mattina?
deve vedi l'immagine?
come ti vedi tra 10 anni?
deve lo vedi?

fate pratica chiedetelo alle persone vicine.

Partiamo da qui per crearci degli obiettivi ben formati.

e

studiate perche' e' l'asino che tira il carretto.


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mercoledì 8 luglio 2009

PNL: E

Puo' una semplice congiunzione cambiarci la vita?

Puo' una semplice e messa alla fine di una affermazione cambiarci il modo in cui abbiamo visto fino ad allora il mondo?

Di quante verita' scomode ci rendiamo conto se ........

Ci si apre davanti ai nostri occhi un nuovo mondo.

Abbiamo accettato per vere, utili, interessanti, affermazioni, proclami, ecc. di giornalisti, personalita' politiche, religiose, persone Influenti e quell'affermazione come puo' migliorare la nostra vita?

E

cosa succede se facciamo o non facciamo cio' che viene affermato?

E

chi fa questa affermazione chi e?

E


chi fa questa affermazione come fa a saperlo?

E

cosa gli permette di conoscere.


Da un documentario su Giulio Verne...... "Verne era legato a sette esoteriche e al mito dell'uomo immortale"

E

e' ancora vivo Verne?

E


e' sopravvissuto qualcuno dei superuomini?
Hanno avuto qualche beneficio rispetto ad altri?

Vi do io la risposta NO quindi?

Cambiate canale.
Chiudete il giornale.
Siate liberi.

e

studiate perche' e' il trattore che tira il carretto.

PS. Mi dicono che anche Nostradamus e Hitler sono morti.

Deve essere la febbre suina.


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martedì 7 luglio 2009

PNL: SONO SOLO PAROLE

La maggior parte di noi e' convinta che le parole che adoperiamo riflettono dei significati precisi e che tale significato puo' essere buono o cattivo, vero o falso, forte o debole.
Questo e' vero pero' non e' tutto, le parole non solo riflettono la realta', ma anche la creano.
Il cervello interpreta letteralmente i nostri pensieri; riceve informazioni e le registra, e poiche' il suo compito e' quello di occuparsi del nostro corpo, se gli diciamo qualcosa come "adesso mi mangio un limone", lui subito aumenta il flusso di saliva.
Le parole aquistano sempre piu' potenza con la ripetizione.
"Come stai?"
"Non mi posso lamentare"
"Non vale la pena prendersela"
"Non troppo male"
"Questo tempo mi distrugge"

Come puo' reagire il cervello a questi atteggiamenti?
Pensateci.
Attendo vostre idee.

Per approfondire l'argomento:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ll_potere_delle_parole-della_pnl.php?pn=1002


e

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lunedì 6 luglio 2009

PNL: le nostre regole

Le nostre regole determinano come interpretiamo il mondo, chi pensiamo di essere, cosa siamo in grado di fare, come pensiamo di fare qualsiasi cosa e infine la nostra salute.
Le convinzioni semplificano le decisioni che il cervello deve adottare.
Se avete fatto l'esercizio precedente, di pensare alle convinzioni e dividerle nelle tre categorie proposte, prendete una ad una quelle negative e cominciate a farvi domande.

Chi lo dice?

Cosa succede se lo faccio/non lo faccio?

Come posso fare per ......

Fatelo e la vostra vita cambiera' in meglio.

Se vi occorre aiuto scrivetemi.
Attendo un vostro riscontro.

e

studiate perche' e' l'asino che tira il carretto.

domenica 5 luglio 2009

PNL: LE EQUAZIONI

Ieri sera stavo seguendo RAI EDUCATIONAL e al termine di una lezione di algebra (le equazioni) la professoressa fa questa affermazione:
"ogni evento della vita e' traducibile in una equazione."

Interessante.

Credenze, simboli, doppi legami ecc...... tutto torna.

Pensate alle vostre credenze, alle regole della vostra vita.
Sono riconducibili ad una equazione semplice o complessa?

E

Sono tutte regole positive per la vostra vita?
Cominciamo a dividerle in 3 colonne: positive, neutre, negative
E
al prossimo post qualche idea per trasformare in positivo le negative

e

studiate perche' e' l'asino che tira il carretto.


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sabato 4 luglio 2009

PNL: MATERIA MEDICA SIMBOLICA

Mi e' arrivato oggi un libro fantastico che ci chiarisce il metodo utilizzato dalla dottoressa Mereu per guarire.

Il tentativo di interpretazione simbolica dei sintomi fisici, mentali e onirici.

In PNL e nella comunicazione ci aiuta a scoprire e meglio interpretare i meccanismi che sono alla base delle credenze.

Si intitola

Materia Medica Simbolica

e

lo trovate qui:

Materia Medica Simbolica, Levio Cappello
Ordina da Macrolibrarsi

e

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venerdì 3 luglio 2009

Sveliamo i Segreti: Come Identificare i Segnali Oculari di Accesso


Identificare gli accessi oculari delle persone che ci circondano

vc visivo costruito
vr visivo ricordato
ac auditivo costruito
ar auditivo ricordato
k sensazioni emozioni
ad dialogo interno


buon divertimento

attendo i Vostri commenti


Sveliamo i Segreti: Come Identificare i Segnali Oculari di Accesso

L'espressione umana è un intricato mosaico di segnali che comunica molto più di quanto le parole da sole possano fare. Uno degli aspetti più intriganti è rappresentato dai segnali oculari di accesso, un linguaggio non verbale che ci fornisce preziose informazioni sulle emozioni e sui processi mentali di una persona. In questo articolo, esploreremo il mondo affascinante e sottile degli occhi, svelando come possiamo identificare e interpretare i segnali oculari di accesso.

La Finestra dell'Anima: Osservare Oltre le Parole

Si dice che gli occhi siano la finestra dell'anima, e non a caso. Oltre al semplice atto di vedere, i nostri occhi trasmettono una ricca gamma di emozioni, pensieri e persino le strategie cognitive che una persona sta utilizzando in un determinato momento. Capire questi segnali può migliorare significativamente la nostra capacità di comunicare ed interpretare il mondo che ci circonda.

Identificare i Segnali Oculari di Accesso

1. Movimenti degli Occhi: Indicazioni di Pensiero

Gli occhi, in movimento costante, possono rivelare molto sulla direzione dei nostri pensieri. I movimenti oculari sono spesso associati all'accesso a specifici sistemi di rappresentazione mentale. Ad esempio:

  • Sguardo in alto a sinistra: Accesso alla memoria visiva.
  • Sguardo in alto a destra: Elaborazione di immagini creative o costruzione mentale.
  • Sguardo in basso a sinistra: Recupero di informazioni uditive o dialoghi interni.
  • Sguardo in basso a destra: Accesso alla memoria kinestetica o esperienze tattili.

2. Dilatazione Pupillare: Il Linguaggio dell'Emozione

Le pupille, reattive alla luce, possono anche essere indicatori di emozioni e coinvolgimento. La dilatazione delle pupille è spesso associata a:

  • Interesse ed eccitazione: Le pupille si dilatano quando siamo coinvolti o entusiasti.
  • Stress o tensione: Situazioni stressanti possono causare una dilatazione pupillare involontaria.

3. Contatto Visivo: Comunicazione e Intenzione

Il contatto visivo è fondamentale nella comunicazione umana. Un contatto visivo prolungato può indicare:

  • Interesse e fiducia: Mantenere il contatto visivo mostra apertura e sincerità.
  • Intenzione di comunicare: Chi mantiene il contatto visivo dimostra impegno nella conversazione.

Strumenti per Migliorare la Comprensione

  • Osservazione Attiva: Dedica tempo a osservare gli occhi della persona con cui stai interagendo. La pratica costante affinerà la tua capacità di interpretare i segnali.

  • Conferma con le Parole: Sebbene i segnali oculari siano potenti, conferma sempre con le parole. Una richiesta diretta può chiarire eventuali ambiguità.

  • Sensibilità Culturale: Tieni presente che l'interpretazione dei segnali oculari può variare in base alla cultura. Presta attenzione ai segnali culturali specifici.

Oltre le Apparenze

I segnali oculari di accesso sono un potente strumento per comprendere meglio le persone che ci circondano. Osservando attentamente, possiamo decifrare non solo le emozioni, ma anche i pensieri e le intenzioni altrui. Ricorda che ogni sguardo racconta una storia, ed essere consapevoli di questi segnali può arricchire notevolmente la nostra comprensione del mondo e delle relazioni interpersonali.


Mauro Brocca Life & Mental Coach
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giovedì 2 luglio 2009

PNL: L'articolo prima di un prenome

1) Ricordo a tutti che stiamo studiando comunicazione.

2) Leggete il post

PNL: Mettiti nei suoi panni

3) Trovate corretto l'uso dell'articolo davanti al nome proprio di persona?

Ecco cosa dice l' Accademia della Crusca:

L'articolo prima di un prenome

Si tratta di una questione che ritorna frequentemente, sentita in particolare dai parlanti di quelle regioni italiane in cui è normale anteporre l’articolo al nome proprio, e difficile da circoscrivere all’interno di una norma sicura e univoca. Per coloro che desiderano un punto di riferimento fisso possiamo affermare che, secondo la norma dell’italiano standard, l’articolo prima del prenome non va usato. La sicurezza di una regola apparentemente tanto semplice e lineare, viene immediatamente scalfita dagli effettivi usi dell’italiano parlato contemporaneo, nonché da illustri esempi della nostra letteratura passata e presente. Soprattutto per i femminili abbiamo esempi illustri di provenienza toscana (Dante “ricorditi di me, che son la Pia”, Pg. V, 133; Lorenzo il Magnifico “La Nencia a far covelle non ha pari”, Nencia da Barberino, st. 9, v.1 nell’edizione di Tutte le Opere di Lorenzo de’ Medici curata da Paolo Orvieto, Salerno Editrice, 1992; fino a Cicognani che lo inserisce anche nel titolo di un suo romanzo La Velia del 1925), ma confermata anche da scrittori non toscani, come ad esempio da Verga: “lascia star la Nena, che non ha dote” (Pane nero, 8).

Per quel che riguarda invece l’articolo prima dei primi nomi maschili, l’uso nell’italiano antico è estremamente raro e limitato ad alcuni laudari di provenienza sia toscana che settentrionale, in cui il nome maschile che ricorre più spesso preceduto da articolo è Gabriele. Negli scrittori contemporanei sono pochi gli esempi di questo tipo e tutti riconducibili alla volontà di riprodurre il parlato di tipo settentrionale, in cui è appunto presente l’uso dell’articolo anche con i nomi propri maschili: così in Ginzburg “assomiglia al Silvio” e nella canzone “la ballata del Cerutti” di Simonetta-Gaber in cui si trova “s’è beccato un bel tre mesi il Gino” (i due esempi sono ripresi da Serianni, Grammatica italiana, 1989, p. 169).

Oltre alla presenza dell’articolo prima di un prenome femminile nella tradizione letteraria e nel parlato toscani, e prima dei nomi anche maschili nel parlato regionale settentrionale, ci sono altri due contesti, uniche eccezioni riconosciute alla regola, in cui troviamo l’articolo: quando il nome proprio sia preceduto da una specificazione (es. “il piccolo Marco”, “la cara Lucia”) o quando costituisca una metonimia (es. “L’Aida rappresentata all’Arena di Verona”, cioè l’opera che ha questo titolo).

C’è un tratto comune a tutti i casi fin qui considerati: l’articolo determinativo implica sempre una certa notorietà del nome proprio cui si accompagna, dovuta a legame amicale-affettivo nell’uso familiare e confidenziale (la sfumatura familiare è comunque variamente avvertita), giustificato invece da un precedente riferimento all’interno di un testo in contesti di registro più alto. L’uso dell’articolo determinativo con un nome proprio produce quindi, almeno in parte, una perdita del tratto della proprietà, avvicinando il nome proprio a un nome comune: in questo senso è quindi sconsigliato con i nomi di persona in quanto toglie in parte il senso dell’unicità e dell’inconfondibilità dell’individuo.

Qualche cenno anche sull’uso dell’articolo con il cognome: l’articolo, in questo caso, sembra conferire un certo distacco, per cui la persona citata per cognome, appunto, viene così collocata lontano da chi parla o scrive (sia nel tempo che come lontananza psicologica, quindi in situazioni fortemente formali come ad esempio in tribunale: “si senta ora la testimonianza del Galluzzi”). Si può mantenere l’articolo con cognomi di persone illustri lontane nel tempo (il Manzoni, il Galilei), ma invece è sconsigliato accanto al cognome di personaggi appartenenti alla nostra memoria storica (meglio Garibaldi, Mazzini, Gramsci che non il Garibaldi, il Mazzini, il Gramsci) e, solitamente non si usa nemmeno con i cognomi di personaggi illustri stranieri così come sta scomparendo l’uso di far precedere dall’articolo i cognomi di donne famose o con funzioni pubbliche: “la Deledda”, “la Moratti” tendono a essere sostituite dalle forme complete del nome proprio “Grazia Deledda”, “Letizia Moratti” che permettono di individuare il genere della persona di cui si sta parlando senza bisogno dell’articolo che, in questi casi, poteva apparire come discriminante in quanto non presente con i cognomi di uomini famosi o pubblici (Calvino, Andreotti, ecc).

Con i cognomi di persone contemporanee non illustri l’italiano parlato è restio a usare abitualmente l’articolo, tranne che in Toscana e negli usi formali (tribunale) o, viceversa, in contesti molto confidenziali e scherzosi, mentre resta l’articolo plurale per indicare i membri di una famiglia (i Medici, i Colonna, ecc.) e due o più donne della stessa famiglia (le Materassi).

Per approfondimenti:

  • Serianni Luca, Grammatica italiana, Torino, UTET Libreria, 1989, p. 169.
  • Leone Alfonso, Conversazioni sulla lingua italiana, Firenze, Leo S. Olschki, 2002, pp. 44-45.
  • Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A., Grande grammatica di consultazione, Bologna, Il Mulino, vol. 1, cap. VII.
  • Brunet J., Grammaire critique de l’italien, 2 (L’article), Parigi, Università di Parigi VIII, Vincennes, 1979.

A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

e

nella comunicazione dipende dalla linguistica delle persone con le quali stiamo dialogando.
Il ricalco verbale e' uno dei punti cardine della PNL.
Se il nostro interlocutore chiama VASCA DA BAGNO la piscina noi la chiameremo VASCA DA BAGNO.
Se ha parlato con l'Angela anche noi utilizzeremo l'articolo.
Nel caso di errori grammaticali del nostro interlocutore possiamo riprodurli per poi correggersi es.:
a) Lo sai che lo Stefano e' andato a Roma?

b) Ah! lo Stefano e' andato a Roma, anzi per dirla come dicono i dotti (con tono ironico), Stefano e' andato a Roma....beato lui.

E' a mio avviso preferibile evitare di correggere o far notare gli errori in generale se non strettamente necessario.

Approfondimenti:
Comunicazione_il_segreto_per_creare_relazioni_di_successo
http://www.macrolibrarsi.it/video/__comunicazione_il_segreto_per_creare_relazioni_di_successo-dvd.php?pn=1002


e
studiate perche' e' l'asino che tira il carretto

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