lunedì 13 ottobre 2014

Il miraggio della conoscenza definitiva

Il miraggio della conoscenza definitiva


Parliamo oggi di un errore che fa il nostro cervello e che pochi conoscono ...... a parte me penso ....Tito Stagno, il mago Zurlì, Guido LARATRO, PICCHIO Felice, Guido COLLUCCIELLO.
Si tratta del fatto che gli uomini moderni sono convinti di ottenere il potere sulle cose del mondo attraverso la conoscenza..
Questa trappola mentale è partita quando gli esseri umani si sono convinti che esiste un sapere esatto e che questo ci può dare il potere di dominare ogni aspetto della vita....la sicurezza di arrivare prima o poi alla conoscenza definitiva della realtà.....
Questo errore del cervello ha permesso all'uomo di raggiungere fantastici risultati in tutti i campi e di fondare le scienze. (Per scienza si intende un sistema di conoscenze, ottenute attraverso un'attività di ricerca prevalentemente organizzata e con procedimenti metodici e rigorosi, allo scopo di giungere ad una descrizione, verosimile, oggettiva e con carattere predittivo, della realtà e delle leggi che regolano l'occorrenza dei fenomeni.
La scienza moderna si sviluppa in modo particolare a partire dalla rivoluzione scientifica del XVI secolo con l'accumulo di conoscenze nei più svariati ambiti del sapere. La storia della scienza descrive il loro sviluppo nel tempo.
L'insegnamento della scienza e la ricerca scientifica vengono praticati non solo nelle università, ma anche in istituti, enti di ricerca e imprese. Vi sono solide vocazioni accademiche, ma anche amatori che si dedicano soprattutto all'osservazione scientifica.).
Sentirci rassicurati di cose sulle quali non possiamo esercitare controllo .... come la morte, porta di frequente a valutare eccessivamente la conoscenza ...... in realtà non sappiamo gestire o controllare quello che è evidente.
Persino quando abbiamo una conoscenza completa di un fenomeno non siamo in grado di controllarlo.
Pensate ai tumori.....sappiamo come si formano ma non come bloccare la crescita.
La metereologia ci dice come si forma un fulmine, un uragano, ma non sappiamo prevederli e contenere gli effetti.
Pensate ad ogni disciplina scientifica e vedrete che è la stessa situazione.
Cerchiamo di capire cosa è successo da Galileo fino alla fine dell'ottocento.
In quel periodo si definirono i criteri per definir una cosa scientifica.
Il criterio era l'oggettività.
Con l'inizio del 1900 Kurt Gödel ((Brno, 28 aprile 1906 – Princeton, 14 gennaio 1978) è stato un matematico, logico e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, noto soprattutto per i suoi lavori sull'incompletezza delle teorie matematiche. Gödel è ritenuto uno dei più grandi logici della storia umana insieme ad Aristotele e Gottlob Frege;[1] le sue ricerche ebbero un significativo impatto, oltre che sul pensiero matematico e informatico, anche sul pensiero filosofico del XX secolo.)), con la sua teorema di indecidibilità comincia ad apportare un cambiamento di logica nella conoscenza.
Vediamo in cosa consiste.
In logica matematica, risultati che affermano che una data teoria formalizzata T non è decidibile, vale a dire non ammette un algoritmo in grado di stabilire in modo meccanico per ogni formula del linguaggio se è teorema o meno di T. Prototipo di questi risultati è il teorema di Gödel (1931), il quale afferma che l’aritmetica di Peano del primo ordine è indecidibile. Il risultato si può estendere a teorie molto più deboli dell’aritmetica di Peano – quale il sistema Q di Robinson – e in generale a ogni teoria, di qualunque tipo di linguaggio, presentabile in modo ricorsivo in cui risultino rappresentabili funzioni e predicati ricorsivi e si possa aritmetizzare la sintassi della teoria medesima. Il fatto che Q sia finitamente assiomatizzata ci permette di concludere che la logica elementare è indecidibile – come del resto ogni estensione finita di una teoria indecidibile – e che non esiste calcolo per la logica d’ordine superiore. Mediante il metodo dell’interpretazione, da sistemi aritmetici la indecidibilità si può trasferire a teorie in cui una parte sufficiente dell’aritmetica, per es. Q, si possa interpretare. È questo il caso della teoria dei numeri reali al secondo ordine o anche al secondo ordine debole, la teoria elementare dei reali con la funzione sen, la teoria dei gruppi e così via. Ma la tecnica si può generalizzare e applicare a teorie molto varie e matematicamente interessanti. Su un piano diverso si pongono quei risultati di indecidibilità che non riguardano direttamente teorie formalizzate, per es., il problema della fermata per macchine di Turing, il problema della lambda-convertibilità o quello della derivabilità di parole entro sistemi di Post e così via. Di fatto questi problemi risultano intertraducibili con questioni sull’indecidibilità di frammenti dell’aritmetica, una volta che siano codificati in termini numerici oggetti e procedure. Questo vale anche per problemi di grande interesse matematico come il problema della parola per gruppi finitamente presentati o, più in generale, per algebre finitamente presentate. L’indecidibilità del problema della parola per gruppi è stata dimostrata nel 1955 da Sergeij Novikov e William Boone e successivamente semplificata da una parte da John Britton (1963), dall’altra da Graham Higman (1961). In questo nuovo contesto essa non è che un corollario di un risultato più generale che stabilisce che un gruppo finitamente generato si immerge in un gruppo finitamente presentato se, e soltanto se, l’insieme delle relazioni del gruppo è ricorsivamente enumerabile, rendendo così esplicita l’analogia con i problemi di assiomatizzabilità e decidibilità per teorie. Su un altro versante si pone il teorema dimostrato da Yuri Matijasevic (1968), il quale prova che non esiste un algoritmo in grado di stabilire quando un polinomio a coefficienti interi ha o meno soluzione intera, rispondendo così al decimo problema posto da Hilbert nel 1900. Entrambi i risultati suddetti – assieme a quello di Gödel – non sono che gli esempi più sorprendenti di tutta un’area di ricerca che riguarda tanto le teorie formalizzate che problemi di contenuto più esplicitamente matematico.
In seguito la fisica subatomica  e la teoria della relatività ristretta di Einstein , ci hanno spiegato come lo spazio e il tempo sono dimensioni relative dipendenti dal sistema di riferimento dell'osservatore,
Ricordatevi che la scienza nega che esistono fenomeni indipendenti da chi li valuta.
Lo sapevate????
Quindi malgrado, la scienza ha dimostrato che non si può arrivare ad una conoscenza oggettiva e la non possibilità di applicare il principio lineare di causa-effetto nella maggior parte dei fenomeni complessi, l'influsso dell'osservatore sull'oggetto osservato e del pensatore su ciò che pensa di pensare obiettivamente, siamo ancora qui ad essere convinti di acquisire il potere sulle cose tramite conoscenza.


FINE PRIMA PARTE

Per approfondire:

L'Universo Elegante - DVD
Da Einstein all’Undicesima Dimensione
Voto medio su 12 recensioni: Da non perdere
€ 19.9

The Quantum Activist - DVD
Versione nuova
€ 24.5

Medicina e le Sette Leggi Universali (Videocorso DVD)
Un Modello Diagnostico e Terapeutico Integrato
Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere
€ 19.7

Deepak Chopra - Conoscere Dio è Conoscere Te Stesso - Le Sette Leggi Spirituali del Successo - Cofanetto (2 DVD) Voto medio su 15 recensioni: Buono
€ 32.5

La Guarigione Quantica - Cofanetto + 3 DVD + 2 CD Voto medio su 3 recensioni: Sufficiente
€ 87

Reality Transurfing - Lo Spazio delle Varianti - Vol 1
Versione nuova
€ 14.5

Omniverso - Libro
€ 30

Il Principio LOL²A - La Perfezione del Tempo - Seconda Parte - Libro
Il Principio Lola - Seconda Parte
€ 7.9

Internet e l'Io Diviso - Libro
La consapevolezza di sè nel mondo digitale
€ 26

Risognare la Realtà - Libro
Ho’Oponopono e Huna: la via sciamanica per essere sani, felici e autorealizzati
Voto medio su 15 recensioni: Da non perdere
€ 14.9

Nessun Uomo è un Maestro - Libro Voto medio su 2 recensioni: Da non perdere
€ 19

Conoscenza e Potere
Le illusioni della trasperanza
€ 21.5

Donne di Conoscenza - Libro
€ 10

Seminario - Abbondanza e Creazione
Video in download
Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
€ 48.8

Eros e Amore - Libro
€ 18.5











giovedì 9 ottobre 2014

Un Corso in Miracoli

Un Corso in Miracoli

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Un Corso in Miracoli - Edizione Unificata e Rivista

Da diversi anni tengo corsi di PNL e su come crearsi una vita ricca di soddisfazioni. 
La domanda più frequente che mi fanno è se i miracoli sono una procedura, cioè, qualcosa di riproducibile.
Ora la risposta esiste esce un'opera chiara e completa su come generare miracoli nella vostra vita.
Possiamo affermare che  Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Un Corso in Miracoli - Edizione Unificata e Rivista  è una riaffermazione del nucleo di saggezza che si trova in ogni grande religione del mondo.
Tuttavia, il Corso è un insegnamento spirituale, piuttosto che una religione.
 Il corso non ha alcuna pretesa di essere "l'unica via", ma afferma chiaramente che è solo una delle molte migliaia di forme di "corso universale" che possono essere utilizzate per la trasformazione personale.
Il linguaggio di  Un Corso in Miracoli  è straordinariamente ricco e profondo.
Il sistema di pensiero del Corso è intellettualmente sofisticato, e combina l'ispirazione spirituale con la profonda comprensione psicologica dei fenomeni come il credo e sistemi di difesa, la percezione e l'identità.
Tuttavia è anche molto pratico.
Le lezioni della cartella di lavoro giornaliere forniscono un approccio sistematico step-by-step per applicare i principi del Corso.
Le lezioni non richiedono un sacco di tempo né lunghi periodi di pratica, ma la disponibilità a mettere in discussione ogni valore e la volontà di vedere le cose in modo diverso, attraverso gli occhi di Dio.
Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Un Corso in Miracoli - Edizione Unificata e Rivista insegna che ci sono solo due sistemi di pensiero di base, uno di percezione e l'altro della conoscenza.
Il sistema di pensiero di percezione è intrinsecamente illusorio perché si basa su interpretazioni, non sui fatti. Esso si basa sulla nostra convinzione nella nostra separazione da Dio e gli uni dagli altri. Da qui scaturisce una credenza nel male, il peccato, la colpa, la paura, e la scarsità.
E 'un mondo di apparenze, di nascita e morte, del tempo e del cambiamento costante. Questo sistema di pensiero di percezione è ciò che il Corso chiama l'ego, che è in realtà un insieme di credenze che ruotano attorno al corpo come la nostra realtà e il limite del nostro essere.
Il mondo della conoscenza, d'altra parte, è il vero.
Il Corso insegna che il mondo reale, che riflette la verità, può essere visto solo attraverso la visione spirituale, e non attraverso gli occhi del corpo. Il mondo della conoscenza è  unità di amore, innocenza e abbondanza.
Il Corso vede la realtà come composta solo da pensieri di Dio, che sono amare costante senza tempo ed eterno.
Il male, il peccato e la colpa sono considerati come errori di percezione.
Il peccato è considerato come mancanza di amore, e per la correzione occorre l'amore, piuttosto che dare la colpa e punizione.

Mi fermo qui .... vi ho già detto molto e spero di avervi incuriosito .... se volete approfondire ed essere generatori del vostro destino le istruzioni le trovate qui.....buon futuro!!!!
Un Corso in Miracoli - Edizione Unificata e Rivista - Libro
Prefazione - Testo - Libro degli esercizi - Manuale per gli insegnanti - Chiarificazione dei termini - Supplementi
Voto medio su 21 recensioni: Da non perdere
€ 27.9




domenica 28 settembre 2014

Come nascono gli automatismi del nostro carattere

Come nascono gli automatismi 
del nostro carattere

Una parte importante dell’educazione umana è la costruzione di automatismi: per esempio educhiamo il bambino a lavarsi le mani e questo diventa un automatismo, cioè diventa spontaneo. 
Ritengo sia importante rendersene conto, perché in genere si crede che la spontaneità abbia a che fare con l’essere della persona, mentre non è altro che qualcosa come saper guidare bene la macchina, cioè un insieme di automatismi.
Quando una persona impara a guidare, all'inizio deve pensare come si fa, ma poi non ci pensa più: sarebbe uno stress pazzesco guidare pensando, e chi sa guidare fa automaticamente, cioè spontaneamente, le operazioni necessarie. 
Gli automatismi non si identificano però con la qualità: un buon pianista e’ aiutato dai suoi automatismi a non pensare alla gestione della tastiera, ma la qualità dell’esecuzione dipende dal suo livello di creatività e dalla sua capacità di differenziare i suoni e dall'avere un gusto che lo guida, non dal livello tecnico che possiede.
Gli automatismi si stabiliscono più facilmente nell’infanzia, e averli o non averli è la differenza fra un pilota automatico  e un pilota manuale, il che vuol dire in realtà fra la spontaneità e la goffaggine, e qualcosa per esempio che ha molto bisogno di automatismi è imparare una lingua straniera, che pochi da grandi riescono a padroneggiare correttamente proprio per la difficoltà di assumere automatismi che da piccoli si sarebbero appresi ben più rapidamente. Anche qui comunque, fra saper parlare una lingua e essere uno scrittore, la distanza e’ abissale.
Per quanto da una parte gli esseri umani siano tanto restii ad assumere automatismi, dall'altra parte sono felicissimi di averli, e per questo si può anche dire, per assurdo, che il miglior amico dell’uomo è la nevrosi: su dei bei meccanismi coatti si potrà sempre contare, può crollare il mondo ma le coazioni stanno sempre li.
Se le si sa utilizzare possono anche essere di grande utilità, altrimenti diventano una trappola. 
Gli automatismi sono la cosa a cui gli esseri umani sono più attaccati e sono, allo stesso tempo, la loro dannazione: l’inconveniente base è che mettendo il pilota automatico, poi l’aereo va sempre dritto …
L’insieme di automatismi più potente, più coeso, dell’essere umano, è appunto quello che si chiama il carattere, che e’ vissuto poi soggettivamente come “fare quello che viene spontaneo di fare”: per un verso è il suo cavallo di battaglia e dall'altra parte il suo destino, la sua prigione. 
Questo per dire che il carattere non è né una cosa da cancellare né una cosa di cui andare fieri.
Gli automatismi a volte sono utili e a volte no: si tratta di conoscerli e all'occorrenza sottoscriverli oppure decidere che è il momento di staccare il pilota automatico.
Il problema e’ che se però non ci si accorge che c’è, il pilota automatico non si può staccare.
La faccenda è complicata dal fatto che nell'organismo vige il principio dell’inerzia, cioè quello che è stato messo in moto tende a rimanerci.
Si tratta poi semplicemente dell’investimento narcisistico: gli esseri umani tendono a investire narcisisticamente in quello che hanno, qualunque cosa sia.
E’ un meccanismo adattivo, con una funzione biologica: investiamo in qualunque cosa ci tocca, ci possiamo affezionare anche al peggio, la difficoltà poi è riuscire a rinunciare all'affezione …
Il carattere è qualcosa di meccanico, ha più a che fare con un macinacaffè che con un quadro: non è quello che la persona è, ma è quello che la persona non è.
Dire che la persona non è il carattere è come dire che una persona e la sua automobile non sono una cosa sola.
Gli automatismi possono essere di qualunque provenienza, e si può acquisire automatismi per qualunque ragione.
Lavarsi le mani è un automatismo, ma qualcuno se le lava per essere più bello, qualcuno se le lava perché gliel’ha detto la mamma, qualcun altro per un altro motivo: lo stesso automatismo si appoggia su basi diverse.
Siccome però l’organismo non è sconclusionato, non acquisisce un automatismo in modo casuale: i comportamenti coatti si appoggiano sulle funzioni psichiche, e lo stesso comportamento può provenire da funzioni diverse, il sostrato insomma può essere molto diverso, per cui non si può risalire per deduzione dal comportamento al carattere.
Ogni carattere ha un modo differente di vedere la verità: il carattere ira  per esempio vede la verità da un punto di vista normativo, il carattere orgoglio   la vede dal punto di vista dell'autostima.
Dal punto di vista normativo  il mondo è disordinato e va messo a posto: il punto di vista dell’autostima  è differente, all'autostima non importa il disordine, ma la meraviglia. Dal punto di vista dell'autoalleanza   il problema è poi se qualcuno gli sta facendo un’ingiustizia, dal punto di vista dell'autorappresentazione  è se ha abbastanza visibilità, eccetera. Quando l’autoregolazione organismica funziona abbastanza bene, succede che nel vissuto delle persone queste istanze si alternano in una specie di balletto fra il punto di vista dell'autostima, il punto di vista dell'autorappresentazione, il punto di vista dell'autodifesa, eccetera, un andare e venire di immagini, come quando si guarda la televisione.
Questo balletto è fra il primo piano e lo sfondo: è come se la mente umana richiedesse un insieme dinamico in cui continuamente affiora qualcosa in primo piano e qualcosa va sullo sfondo, tanto che quando qualcosa rimane troppo tempo in primo piano, in genere si comincia a sentire un qualche senso di scomodità. In questa logica si può immaginare il carattere come una funzione che inizialmente si mette in primo piano rispondendo a un bisogno, poi piano piano si abitua alla posizione e non se ne va più: un esempio politico di questo movimento è il colpo di Stato.
Se la lettura non deve essere tendenziosa, d’altra parte leggere la realtà senza metterci una partecipazione personale fa si che il mondo risulti poi rappresentato in modo completamente incomprensibile. C'è stata a lungo nella cultura occidentale una sopravvalutazione della neutralità, fino per esempio a cercare di scrivere biografie con un punto di vista assolutamente neutrale, con il risultato che poi non si capiva chi fosse la persona in questione: una lettura neutrale è in realtà priva di significato, è come se a guardare fosse una macchina da presa invece che un essere umano, e una macchina vede solo una serie di particolari scollegati tra loro, come negli esperimenti di Andy Warhol con la macchina da presa a inquadratura fissa.
Insomma, non esiste una lettura non soggettiva, tutte le letture lo sono, la differenza è che possono esserlo più o meno radicalmente: alcune sono proprio tendenziose, come quelle dei regimi dittatoriali, che sono così tendenziose da essere ridicole nella loro tragicità.
Tutte le letture tiranniche sono al limite del ridicolo, e quando una funzione va in primo piano e non torna indietro è sempre una specie di colpo di Stato, una situazione di tirannide interna che e’ altrettanto stupida e cattiva di quella esterna.
Quando una funzione si impadronisce del primo piano, non è comunque che le altre scompaiono: nella Germania nazista le scuole c’erano, solo che economicamente
parlando venivano dopo le esigenze militari.
Si hanno insomma sempre anche tutte le altre funzioni, ma a queste non è permesso di gestire i comportamenti della persona.
Le funzioni si possono vedere come ministeri: è come se i ministeri ci fossero sempre tutti, ma rimangono economicamente e politicamente secondari a quello golpista.
Nel caso del colpo di Stato militare, i ministeri sono tutti secondari a quello della guerra.
Le nove funzioni sono tutte quante fondamentali, e nelle loro esagerazioni e’ come se dessero luogo a nove civiltà diverse, che hanno poche chances di farcela nel confronto col mondo se non si embricano fra di loro.
Il colpo di stato non si risolve con un altro colpo di stato, e nemmeno il carattere si smonta dando il potere a un’altra funzione e diventando esagerati in un altro modo: si smonta con un depotenziamento energetico, togliendogli cioè importanza.
Bisogna smettere di alimentarlo energeticamente, e allora cade da solo come i regimi autoritari, che non reggono le esigenze di una economia moderna.
Disinvestimento e umorismo sono strumenti fondamentali: bisogna non prendere sul serio il carattere, e soprattutto non esagerare in una direzione o nell’altra e stare per così dire nel mezzo.
In medio stat virtus,   si diceva nel mondo classico. Questo è arduo per gli esseri umani, per i quali di solito è più facile fare tanto o non fare niente, mentre è difficile fare poco: e’ più facile cioè esagerare che stare in equilibrio.   A dottò acqua e olio tutto apppposto!!!!!!!


Per approfondire:
Conosco mio Figlio con l'Enneagramma
Una tecnica psicologica antica e facile da usare per un'educazione più consapevole
€ 12

Enneagramma e Personalità.
Tipi e sottotipi nei personaggi cinematografici
Voto medio su 2 recensioni: Sufficiente
€ 22

Mappa per l'Enneagramma
€ 12.9

L'Enneagramma
Conoscenza di sé e sviluppo personale
€ 18

Migliora le tue Relazioni con l’Enneagramma e la PNL
Versione nuova
€ 11.5

Enneagramma delle Passioni - Libro
Anatomia psicologica delle passioni dominanti
Voto medio su 2 recensioni: Buono
€ 24.9

Enneagramma di Coppia - Libro
Scopri l'anima gemella con il sistema delle 9 peronalità
€ 12

L'Enneagramma Biologico - Libro
Le 9 personalità e la malattia secondo le Leggi del dottor HAMER
Voto medio su 15 recensioni: Da non perdere
€ 22

Video Download - L'Enneagramma Biologico
La connessione tra personalità e malattia. Il primo studio comparato al mondo tra l’Enneagramma e le Leggi del Dr. Hamer.
€ 69

Riconoscere il Carattere attraverso l’Intuito, l’Enneagramma e la Fisiognomica - Libro
Attraverso l'intuito, l'Enneagramma e la Fisiognomica
€ 16.9

Enneagramma e Salute - Libro
Comprendere la malattia con l'aiuto dell'enneagramma delle personalità e dell'enneagramma sufico
€ 12.5