venerdì 7 ottobre 2011

Soli in mezzo alla folla

Soli in mezzo alla folla

Nel mondo d’oggi, il cui ritmo convulso ci mette sempre più spesso in condizione di sentirci soli in mezzo alla folla, è importantissimo sapersi proporre e rapportare in maniera efficiente con l’altro sesso .
Cosa ne pensate?



Ritengo che gli esseri umani nell'era della comunicazione si sentano sempre più' soli. Anche quello che stiamo facendo noi ora e' un sistema di isolamento. Immaginate se i nostri trisnonni ci vedessero fissare per diversi minuti un pezzo di plastica luminoso .... il nostro nuovo fantastico pezzo di plastica retroilluminato a led ..... . Scriviamo ... certo c o m u n i c h i a m o il nostro pensiero tralasciando, dimenticandoci che la comunicazione e' per il 90% non verbale e questo porta che nel momento in cui, al posto del monitor o del telefonino, ci troviamo di fronte un essere umano ci blocchiamo, e ci sorprendiamo se al nostro tentativo di approccio veniamo insultati, rifiutati o incompresi.



Andiamo a scuola già' dai 6 anni di eta'per imparare e da molti anni si sa che la comunicazione e' per il 90% non verbale. A quanti di voi hanno insegnato questo tipo di comunicazione?
Da piccoli litighiamo con gli amichetti, da adolescenti ci sentiamo incompresi, con le ragazze non sappiamo come agganciarle e ci convinciamo che cerchino solo quelli col macchinone Rolex e soldi a palate, da adulti ci sentiamo vittime in un mondo che pensa solo per se. 
Staccatevi dal computer andate davanti allo specchio e chiedetevi: ....
''qual'e' il mio obiettivo nella vita? 
Qual'e' il mio obiettivo scrivendo in questo gruppo? 
Qual'e' il mio obiettivo quando parlo col vicino di casa o con un passante, collega di lavoro amico, genitore, alieno ecc.? 
Se state tentando di risolvere un espressione algebrica chiedetevi qual'e' l'obiettivo dell'espressione? Se avete un disturbo fisico chiedetevi: qual'e' l'obiettivo di questo disturbo? 
Di ogni cosa che fate verificate il vostro obiettivo in quel momento e fate di tutto per raggiungerlo. Controllate lungo il percorso se state andando nella giusta direzione ed eventualmente correggete la rotta. 
Nella comunicazione e' importante valutare la risposta dell'interlocutore nel suo complesso: accessi oculari, micro espressioni, micro movimenti spaziali, tensione muscolare, ricalco sui valori e credenze ecc. e fondamentale riconoscere dal non verbale le sottomodalita' usate per la gestione interna dei propri stati d'animo. ..... 
Se tutto va bene siamo rovinati! 
Scherzo. 
Per ora mi fermo qui e' entrato in funzione il blocco per logorroici.

Per approfondire:
Uscire dalla Solitudine


Uscire dalla Solitudine
Dietro le nuvole, l'amicizia e l'amore



Questo libro, passando in rassegna i diversi tipi di solitudine e ripercorrendo i contorni di casi reali, aiuta ciascuno a ricostruire le cause della propria solitudine, con lo scopo di suggerire come fare ad aprire porte e finestre, lasciar entrare e uscire la vita e le emozioni, sdrammatizzare e, infine, perdonarsi.

La solitudine può essere bella e creativa, ma solo se scelta. La solitudine non voluta, invece, fa soffrire e tocca un po' tutti. Talvolta è evidente, come nel caso dei nuovi esclusi, di chi non può essere protagonista di nulla o di chi vive solo; altre volte è celata da una rete di relazioni solo apparenti, senza contatti nutrienti, reali e umani.

Così lo spazio interno si inquina per mancanza di scambi vitali: al chiuso della propria mente o della propria famiglia, i problemi sembrano ingigantirsi, assumere drammaticità e perdere i loro contorni reali. Alla fine non si riesce a condividere i propri stati d'animo con nessuno, nemmeno con se stessi. E il risultato è una profonda inspiegata sofferenza, o azioni estranee perfino a se stessi.

Vi e' mai capitato di sentirvi giudicati?


Vi e' mai capitato di sentirvi giudicati?


C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo.
Così partirono tutti e tre con il loro asino. 
Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "guardate quel ragazzo quanto è maleducato...lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano" Allora la moglie disse a suo marito: "non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio." Il marito lo fece scendere e salì sull'asino. 
Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "guardate che svergognato quel tipo...lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa." 
Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e 
figlio tenevano le redini per tirare l'asino. 
Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "pover'uomo! dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino... e povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere! 
Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino 
per cominciare nuovamente il pellegrinaggio. 
Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del 
paese: sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta... gli 
spaccheranno la schiena! 
Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino... 
ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "guarda quei tre idioti...camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!"

Conclusione: ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà 
difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei...
quindi: vivi come credi...fai cosa ti dice il cuore...ciò che vuoi...una 
vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. 
quindi: canta, ridi, balla, ama...e vivi intensamente ogni momento della tua vita...prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi! ♥



mercoledì 5 ottobre 2011

EPIGENETICA



EPIGENETICA



Cos'è l'epigenetica?

L'epigenetica è una branca della Biologia Molecolare, che ha a che fare con la Genetica, ma si differenzia da essa per il fatto che l'epigenetica si focalizza sulle modifiche che il materiale genetico può subire durante la vita.


Alcune malattie, come i tumori, hanno una base detta appunto "epigenetica". 

Un tumore si origina infatti quando si ha un'alterazione del materiale genico che porta ad un aumento del turn-over cellulare, ad una alterazione delle funzioni cellulari, ad un'invasività delle cellule colpite. 


Un'alterazione delle strutture che riducono, o aumentano, l'accessibilità alla trascrizione e traduzione dei geni, si configura come un evento epigenetico che va ad alterare l'equilibrio cellulare. 


Lo stesso fatto che una cellula embrionale, totipotente, si indirizzi verso una funzione specifica, e come ciò possa avvenire, è oggetto di studio dell'epigenetica


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ARTICOLO CON VIDEO SU FOCUS


SITO ISTITUZIONALE DA VISITARE 


PER APPROFONDIRE
Medicina Epigenetica




Medicina Epigenetica
Felicità e salute attraverso la trasformazione consapevole del DNA



La medicina epigenetica, che parte dal presupposto che le modificazioni epigenetiche possano essere il risultato dell'esposizione a fattori ambientali o dell'alimentazione, è un nuovo ambito scientifico che promette di rivoluzionare ciò che conosciamo della salute e della felicità.

Fino a oggi eravamo convinti che il DNA determinasse immutabilmente gran parte del nostro comportamento e delle nostre caratteristiche fisiche. Non più. Nuovi entusiasmanti studi scientifici dimostrano che spesso molti geni vengono trasformati dalle nostre convinzioni, dai sentimenti e dalle nostre attitudini. Ogni pensiero che formuliamo si diffonde nell'roganismo, influenzando i sistemi immunitario, ormonale e cerebrale.

Medicina epigenetica - corredato da oltre 300 studi scientifici - dimostra come possiamo assumere il controllo della salute e del benessere con pensieri e sentimenti che accrescono il nostro livello di energia e di felicità.

Dawson Church stabilisce un ponte tra la genetica e la medicina, e pone le fondamenta scientifiche della medicina complementare. Raccoglie e sintetizza nuovi dati al confine tra scienza e medicina, riunendoli in un libro estremamente piacevole, comprensibile e interessante, completo di informazioni pratiche e di esercizi.

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studiate perché e' l'asino che tira il carretto. 

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domenica 2 ottobre 2011

Elaborazione del lutto prima parte

Elaborazione del lutto prima parte








E' una forma di profondo dolore emotivo che compare di solito dopo la morte di una persona cara, per l'allontanamento dai propri luoghi familiari, alla fine di un impegno importante o di un lavoro, alla fine di una possibilità di cambiamento, alla perdita del proprio ruolo sociale, ad un fallimento personale o lavorativo, alla nascita di un figlio malato, etc...
Anche se l'esperienza del dolore è una parte naturale del processo di guarigione, si può a volte aggravare o essere prolungata inutilmente. 
Pertanto, la sofferenza è a volte combinata con senso di colpa, rimorso, rabbia o altre emozioni negative. 
Il lutto è talvolta un’esperienza molto difficile che in taluni casi, può innescare sindromi depressive.

Bisogna comunque distinguere la normale reazione ad un lutto, che presenta manifestazioni molto simili a quelle della depressione, con una vera malattia.

Oggi ci occupiamo della normale reazione al lutto.

Il dolore che provoca un lutto si sviluppa normalmente in cinque fasi.

Negazione della realtà e isolamento 

Si tratta di un meccanismo di difesa che ci permette di attenuare l’intensa fase iniziale del dolore. 
E’ una risposta psicologica temporanea.

Rabbia 
Quando gli effetti mascheranti della negazione della realtà e dell'isolamento cominciano a svanire, la realtà ed il relativo dolore riappaiono. 
Ma non si è ancora pronti. L'emozione intensa è deviata dall’oggetto del dolore e riorientata e si esprime come rabbia. 
Rabbia che si può anche orientare verso il soggetto che ci ha provocato il dolore. 
A questo si può aggiungere un senso di colpa per essere arrabbiati e questo non fa che alimentare la rabbia stessa.

Auto recriminazioni
 
Si incomincia poi una fase in cui si auto recrimina su azioni che si sarebbero potute compiere per evitare o ritardare il lutto. 
Se ci fossimo rivolti al medico prima, se avessimo richiesto l’intervento di altri specialisti, in altre strutture.

Depressione 
Due tipi di depressione sono associati al dolore che provoca un lutto. 
Una depressione più profonda ed una più legata agli aspetti pratici che il lutto può comportare.
 La durata di questa fase varia da alcune settimane e sei mesi. 
Le manifestazioni più tipiche sono umore depresso, sentimenti di tristezza, inappetenza, crisi di pianto, agitazione e scarsa concentrazione. 
La maggior parte delle persone ha la sensazione che il defunto sia in qualche modo ancora presente.

Accettazione 
Dopo la fase di depressione, i sintomi depressivi regrediscono e la persona tenta di tornare alla normalità. 
La durata di questa fase è variabile e non tutti riescono a raggiungerla.

La prossima settimana analizzeremo come il lutto non elaborato si trasforma in malattia e come elaborarlo correttamente grazie ad una tecnica di PNL.

Per approfondire:
Uscire dal Lutto


Anne Ancelin Schutzenberger, Evelyne Bissone Jeufroy
Uscire dal Lutto
Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a vivere


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La vita è fatta di cambiamenti e di perdite di ogni tipo, per i quali dobbiamo elaborare il lutto: morte, storie d’amore finite, licenziamento o pensionamento, esilio, traslochi... Spesso non abbiamo né l’energia, né la libertà di spirito, né la capacità di prendere decisioni positive e passiamo il nostro tempo a “ruminare”. Superare la propria tristezza e imparare a vivere di nuovo, ritrovare la pace interiore, la serenità, dare un altro senso alla propria vita: questa è la ragion d’essere di questo libro, "Uscire dal lutto", di Anne Ancelin Schützenberger.

Per uscire dal lutto, è necessario ridarsi la carica, lasciare la presa, perdonare, accettare la perdita. Per farlo esistono delle tecniche e tutte passano per lo stesso cammino: circondarsi di amici, concedersi qualche piacere, ricostituire una scorta di “vitamine” emozionali...


L'autrice:

Anne Ancelin Schutzenberger


Anne Ancelin Schützenberger è professore emerito di psicologia all'Università di Nizza e co-fondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo. La sua esperienza è nota a livello internazionale, soprattutto per la psicoterapia di gruppo e lo psicodramma. È autrice di numerosi libri sull'argomento. Con Di Renzo Editore ha già pubblicato La sindrome degli antenati (2004).