domenica 18 settembre 2016
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I Tre Antidepressivi Naturali più potenti al mondo
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venerdì 9 settembre 2016
Struttura mentale delle relazioni
Da parecchi anni ho una convinzione che andando a fondo dei problemi umani sempre una cosa scaturisce......sono nati tutti da un problema relazionale in sostanza hanno sempre una componente sociale.
Al pari di qualsiasi attività che svolgiamo anche le relazioni hanno una struttura ben precisa all'interno del nostro cervello.
Semplifichiamo...chiamiamoli modelli, liste di funzioni concettuali, emozionali, chimiche e fisiche che si attivano relazione per relazione.
Lavorando sulle strutture mentali relazionali create possiamo influenzare al massimo lo sviluppo personale, modificare i temi relazionali più complessi.
È anche applicabile in casi in cui la mancanza di sicurezza di sé e percezione del proprio valore è un problema.
È inoltre un approccio molto utile quando si tratta di relazioni tra team, gruppi etnici, partiti politici.
dipartimenti e organizzazioni.
Struttura mentale delle relazioni utilizza strumenti classici della PNL: il lavorare con
submodalità, parti e risorse.
Quando le persone si figurano un problema riguardo alle relazioni, questo è il risultato del modo in cui esse hanno inconsciamente collocato se stesse e gli altri nello spazio mentale.
Quindi cosa avviene quando la relazione di una persona con un'altra non è buona?
Semplice....... la rappresentazione mentale della persona è situata in una cattiva posizione nel panorama sociale dell'altra.
Semplice vero?
Semplice e nello stesso tempo potente in quanto permette cambiamenti unilaterali in cui la persona migliora la situazione per quanto la riguarda spostando la rappresentazione dell'altra in una posizione migliore.
Un'immagine sociale ricollocata porta immediatamente cambiamenti emotivi, e comportamenti non verbali inconsci differenti provocando l'interruzione di cicli di feedback negativi tra i soggetti coinvolti.
Tra poco a Garlasco ripartono i corsi e quest'anno a grande richiesta abbiamo aggiunto nuovi appuntamenti al venerdì sera una volta al mese.
L'evoluzione continua ......
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mercoledì 24 agosto 2016
Stati emozionali sovrapposti
Stati emozionali sovrapposti
Oggi analizziamo cosa avviene quando diversi stati emozionali si sovrappongono.
Pensiamo ad una semplice frase, chissà quante volte l'avete detta a qualcuno o voi siete stati il ricevente.
Fatti coraggio.
Qual'è l'emozione al livello primario?
La paura.
Avete paura di qualcosa che comporta un pericolo o una minaccia, e per cui potreste non essere preparati.
Quali altri stati emotivi si sovrappongono all'esperienza e la trasformano in “coraggio”?
Solitamente sono necessarie diverse risorse: trascendere la paura con un obiettivo forte, passione, determinazione, senso di responsabilità.
Quando tutti questi stati si combinano e si sovrappongono, emerge qualcosa di diverso e di più grande della somma delle parti.
È quasi impossibile scomporre il "coraggio" negli elementi che lo compongono: esso è “superiore alla somma delle parti che lo compongono".
Molte sovrapposizioni emozionali sono di fatto stati che possiamo definire Gestalt — vedere e cogliere opportunità, perdonare, avere incondizionata autostima, forza di carattere e così via.
Questi non sono semplici stati, e nemmeno una sovrapposizione di stati: sono una sovrapposizione di stati riccamente sfaccettati, complessi e stratificati, che sono diventati qualcosa di più.
Come possiamo definire quello che ci succede?
Non è solo uno stato stratificato, un trascendere e includere in una categoria un altro strato: è la vostra reazione a voi stessi.
È una reazione alle vostre reazioni primarie.
È la vostra coscienza che riflette su se stessa quando fate un passo indietro e osservate voi stessi e le vostre esperienze per costruire un nuovo livello di presenza
mentale.
Per questo i meta-stati si sovrappongono agli stati primari.
Se portate calma alla vostra rabbia, potrete creare una rabbia calma.
Se aggiungete rispetto per il prossimo, avre te rabbia calma e rispettosa.
Aggiungete la gentilezza, e avrete rabbia calma, rispettosa e gentile.
Ciascun meta-stato aggiunge nuove qualità e sfaccettature al vostro stato primario.
Tutte queste sovrapposizioni sono inconsce e noi viviamo in esse.
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domenica 17 luglio 2016
Neuroimmagini la reazione della mente alle costruzioni linguistiche reali o impossibili
Neuroimmagini la reazione della mente alle costruzioni linguistiche reali o impossibili
Un esempio di codice può essere la lingua naturale infatti un'informazione (come ad esempio una segnaletica) può essere scritta in diversi codici: italiano, inglese, francese, spagnolo eccetera...
L'informazione quindi presuppone un fenomeno del mondo reale (ad esempio il colore di un'agenda), una persona che ha una certa conoscenza (ha certe informazioni) e una persona che ha meno conoscenza
(ha meno informazioni) ma ne vuole acquisire di più (informazioni).
Per fare in modo che ciò avvenga:
La persona A che ha più conoscenza e vuole dare un'informazione a B deve CODIFICARE l'informazione
nel CODICE che A e B hanno in comune (ad esempio la lingua Italiana)
e poi B dopo aver ricevuto l'informazione la DECODIFICA per poterla capire.
Ciò accade anche, e SOPRATTUTTO tra uomo e macchina (per macchina intendo un computer).
Il linguaggio umano è la capacità dell'uomo di comunicare per mezzo di un codice complesso, cioè una lingua.
Il linguaggio viene indicato come attributo essenzialmente umano.
Tutti gli animali comunicano, anche in modi per noi impossibili, come gli ultrasuoni.
Il linguaggio umano può:
riferirsi a eventi lontani nello spazio e nel tempo; generare e comprendere espressioni che non erano state utilizzate in precedenza; combinare nel suo vocabolario -in maniera sempre diversa- un numero di suoni distinti.
Con il termine linguaggio nel suo senso più generale si intende un qualsiasi sistema di comunicazione codificato ed è lo strumento preferenziale utilizzato dagli individui per comunicare ma non esaurisce la
comunicazione.
In riferimento all'uomo per linguaggio si intendono i codici umani sia verbali che non verbali che consentono di formulare e trasmettere messaggi (per cui si potrà parlare di linguaggio naturale, ma anche di linguaggio pittorico, musicale, cinesico, cioè dei movimenti del corpo...).
Con il termine linguaggio ci si riferisce però prevalentemente alla capacità propria dell'uomo di esprimersi verbalmente.
Il linguaggio indica anche l’attività di comunicare in un determinato codice in rapporto a una determinata comunità umana, ossia il suo specificarsi nelle singole lingue naturali.
Con il passaggio alla stazione eretta il canale vocale si è piegato ad angolo retto dividendosi in due grandi cavità.
Quella faringea, in particolare, si è ampliata sensibilmente.
Queste condizioni consentono all'uomo la produzione spontanea e senza sforzo di suoni dal timbro
distinto e costante.
I coniugi Hayes, psicologi, tentarono di insegnare l'inglese a una femmina di Scimpanzè, Viki, la loro allieva adottiva arrivò alla pronuncia di quattro parole soltanto: mama,papa, cup e up (mamma, babbo, tazza e su).
La comunicazione è possibile in quanto esiste una corrispondenza tra "segno" (parola, gesto...) e "oggetto"
designato, determinata da una regola (codice), e vale sia per l'emittente che per il destinatario.
Le funzioni più semplici del linguaggio sono:
Espressivamezzo per segnalare stati d'animo o
intenzioni dell'emittente;
Evocativaper influenzare il ricevente: ad es. il pianto
del neonato;
Rappresentativamezzo di comunicazione del
pensiero astratto, per informare su eventi lontani nel
tempo e nello spazio;
Intraindividualeper pensare meglio, per controllare
meglio il comportamento, per avere un libero scambio
d'informazioni.
il linguaggio ha un prevalente valore di stimolo e di risposta.
ad es. se faccio una telefonata per avere informazioni, il linguaggio ha proprietà di stimolo;
se per inviare informazioni, ha proprietà di risposta (a un precedente stimolo).
Il parlare è una risposta verbale a una stimolazione.
Da notare che la quantità d'informazione veicolata da una frase non è uniformemente distribuita:
ad es. in una frase di 7 parole, ogni parola non contiene 1/7 dell'informazione totale della frase, in quanto vi sono delle parole-chiave che ne contengono di più e altre di meno.
Prima parte.
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