I guardiani che custodiscono gelosamente il presunto confine tra cultura umanistica e cultura scientifica con ogni probabilità non apprezzeranno questo libro, convinti che le neuroscienze abbiano poco o niente a che spartire con l’arte.
Splendori e miserie del cervello è la dimostrazione che hanno torto. Semir Zeki, neurobiologo pioniere degli studi sulla percezione visuale, si trova a suo agio in entrambi questi campi del sapere: è difficile infatti trovare un libro in grado di spaziare con tale maestria e profondità dalla citoarchitettura della corteccia cerebrale alle opere di Richard Wagner, Thomas Mann o Sigmund Freud. L’analisi degli ambiti più propriamente creativi e vitali della natura umana, sostiene Zeki, può offrire inaspettate rivelazioni sui processi mentali che permettono di produrre conoscenza e di formare idee sul mondo.
Un cambio di prospettiva inedito che smonterà molti preconcetti scientifici.
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Partendo dalla grande scoperta della specializzazione funzionale del cervello visuale, per cui grazie all'attività di una determinata area è possibile vedere i colori, oppure i movimenti e così via, Semir Zeki è approdato allo studio dei prodotti del cervello.
L'autore è convinto che l'attenta osservazione di arte, letteratura, musica, persino della giurisprudenza, possa farci comprendere moltissimo sui meccanismi di questo organo ancora sconosciuto.
Partendo dalla grande scoperta della specializzazione funzionale del cervello visuale, per cui grazie all'attività di una determinata area è possibile vedere i colori, oppure i movimenti e così via, Semir Zeki è approdato allo studio dei prodotti del cervello.
L'autore è convinto che l'attenta osservazione di arte, letteratura, musica, persino della giurisprudenza, possa farci comprendere moltissimo sui meccanismi di questo organo ancora sconosciuto.
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