Componenti della vita trovare lavoro
e
mantenerlo
prima parte
Da che cosa dipende secondo voi il riuscire nella vita a realizzare cio' che vogliamo?
Da legami famigliari?
Dalle conoscenze?
Dal fascino personale?
Dall'istruzione?
Dall'operosità'?
Dall'interesse?
Dall'intelligenza?
Dalle capacita' personali?
o
puramente
dalla fortuna???????
Troppo spesso si e' visto il figlio o nipote del titolare diventare caporeparto e il neo-genero fino a ieri fattorino innalzarsi e arrivare al vertice.
E troppo spesso e' risaputo che il figlio o il nipote non solo erano inadatti a tali posizioni in primo luogo ma sicuri di non incorrere in punizioni si comportano nel modo più negligente di qualsiasi altro impiegato.
I legami famigliari dipendono dalla casualità' della nascita, ma lasciando lontani i legami famigliari che cosa ci rimane?
Ci sono le conoscenze.
I legami personali sono senza dubbio determinanti per ottenere, mantenere e migliorare una posizione.
Poi c'e' la questione del fascino personale.
Quante volte abbiamo visto la bella ragazza far carriera, superare le colleghe più anziane perché magari sapeva raccontare le barzellette giuste o comportarsi in maniera piu' accomodante con i dirigenti?
A chi ha vissuto una vita nel mondo del lavoro e ha persino sviluppato una certa insensibilità tutti questi fattori sembrano predominanti.
A quanto pare solo i giovani continuano ad illudersi o a essere erroneamente convinti che le capacita personali, intelligenza, interesse, istruzione e operosità abbiano un peso e il cinico irriducibile vorrebbe farci credere che in effetti questo atteggiamento sia solo sintomo di immaturità.
Che dire quindi dell'operosità e dell'interesse?
Magari abbiamo fatto gli straordinari e abbiamo continuato a lavorare oltre le normali richieste di professionalità forse abbiamo persino messo da parte e trascurato la nostra famiglia e la nostra vita, abbiamo lavorato fino a notte fonda e nel tempo libero per elaborare soluzioni al fine di salvare la nostra azienda per poi vedere il fannullone deriso ritirare uno stipendio migliore.
Triste a dirsi anche i fattori dell'istruzione e dell'intelligenza sembrerebbero irrilevanti per la nostra sorte quando un uomo istruito viene messo da parte per un tizio privo di diploma ma fornito di una buona raccomandazione.
Abbiamo visto gli incolti e gli stolti comandare sconsideratamente le masse e i saggi fare da consiglieri ad un pugno di uomini.
Di fronte a questo caos sconcertante di elementi fortuiti che determinano il successo la capacità personale ci può sembrare sprecata.
Abbiamo visto le capacità altrui disdegnate.
Abbiamo visto le nostre capacità sprecate.
Abbiamo visto inetti avanzare e persone capaci venire ignorate o addirittura restare disoccupate.
La capacità personale non sembrerebbe cosi importante come pensavamo noi e forse cominciamo a sentirci come rotelle negli stridenti ingranaggi del destino.
Sembra cosi che il conseguimento del successo dipenda da un insieme caotico di cause tutte fuori dal nostro controllo.
Deve quindi necessariamente trattarsi di fortuna ....... nient'altro che fortuna .......... dall'inizio alla fine ....... ci proviamo ..... ci mettiamo in ghingheri per cercare un impiego ....... ogni giorno ci rechiamo al posto di lavoro spostiamo le carte o le scatole o le parti di un macchinario cercando di farlo in modo accettabile e torniamo a casa con un mezzo di trasporto affollato e aspettiamo un'altra giornata noiosa di puro lavoro.
Iniziamo un corso online o frequentiamo un corso serale cosi da avere un piccolo vantaggio sulla concorrenza e spesso lo abbandoniamo prima di finirlo.
A volte sembra che non siamo capaci nemmeno di fare una cosa tanto piccola per aiutare noi stessi a contrastare questa marea di imprevisti.
Ci ammaliamo, restiamo feriti esauriamo i giorni di permesso per malattia.
Non ci siamo ancora completamente ristabiliti ed ecco che ci ritroviamo senza lavoro.
Diventiamo vittime della politica aziendale e rimaniamo senza lavoro.
Veniamo spinti ad affrontare lavori che non vogliamo o non possiamo fare e di nuovo rimaniamo senza lavoro.
Invecchiamo e passiamo il tempo a ricordare quanto eravamo veloci un tempo e un bel giorno ci ritroviamo senza lavoro a dare da mangiare ai piccioni al parco.
La sorte dell'essere umano nel mondo del lavoro quotidiano e' incertezza.
La sua meta e' sicurezza.
Alcuni la raggiungono il resto di noi, giorno dopo giorno, anno dopo anno, si preoccupa della propria capacita' di trovare un lavoro, di mantenerlo e di migliorare la propria sorte. (6 bisogni umani)
Fin troppo spesso i nostri peggiori timori si avverano (profezia autorealizzante) sui treni, nelle strade, alla radio e alla televisione la pubblicità ci assale con ogni genere di cose da possedere.
E anche se sarebbe meraviglioso possederle gli uomini che le producono non possono averle non con il loro stipendio e ogni ora che passa ci presenta situazioni che potrebbero fare o disfare il nostro futuro.
Non c'e' da stupirsi se crediamo solo nella fortuna.
Ok ecco il problema.
Per mangiare dobbiamo avere un lavoro, per vivere dobbiamo continuare a svolgere il nostro lavoro in modo accettabile.
Per migliorare dobbiamo sperare in un colpo di fortuna.
E
tutto questo ci appare come una triste scoraggiante confusione composta da imprevisti, fortuna e sfortuna o da duro lavoro che alla fine ci lascia con un pugno di mosche.
La ricerca della sicurezza e' una ricerca di stabilita' e pace.
Un lavoratore si merita queste cose.
E' lui che crea i prodotti, dovrebbe avere il necessario per vivere invece ha il caos.
Il caos del'insicurezza deriva dal caos di dati sul lavoro e sulla gente.
Se non hai una bussola con la quale orientarti orientarti nella vita ............ ti perdi.
La vita stessa deve essere compresa meglio.
Il lavoro e la sicurezza fanno parte della vita ........ se non si comprende la vita non si comprendono neanche queste sue parti.
Se tutta la vita sembra caotica, se pare una questione di supposizioni e di casualità allora e' certo che il lavoro sembrera' caotico.
Che ci piaccia o meno il lavoro riveste un ruolo principale nella nostra esistenza.
Se non amiamo il lavoro non amiamo la vita.
La sicurezza del lavoro quindi e' importante ma la sicurezza stessa e' comprensione.
Quando un uomo e' insicuro manca di certezza, semplicemente egli non sa.
L'insicurezza esiste dove manca la conoscenza.
Gli uomini che sanno sono sicuri.
Quelli che non sanno credono nella fortuna.
Tutta la sicurezza deriva dalla conoscenza.
Che cosa daresti per qualcosa che ti tirasse fuori da questo tran tran?
Che cosa daresti per trovare questa conoscenza?
Come puo' una persona conoscere la vita se la vita stessa non e' stata sistemata in un ordinato corpo di conoscenza?
Se l'argomento della vita e' un caos come potrebbe il lavoro che e' parte della vita essere qualcosa di diverso dal caos?
La conoscenza delle regole basi della vita porterebbe ad una sicurezza nel lavoro, nelle relazioni umane o in qualsiasi altro campo della vita.
Ritenete l'argomento interessante?
Cosa ne pensate?
Qual'e' la vostra esperienza?
Attendo come sempre preparato a dovere le vostre gradite idee.
La prossima settimana la soluzione.
PER APPROFONDIRE:
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