sabato 15 giugno 2013

Ma come razzo parli???

Ma come razzo parli???








Per poter parlare di comunicazione e di quanto questa sia importante all'interno di qualsiasi relazione ed in particolar modo in quelle più significative come nella famiglia o nella coppia  è bene fare due premesse.

La prima: tutto è comunicazione.
Cosa significa? Che è inevitabile comunicare.  
Anche quando non vogliamo dire nulla, anche i nostri silenzi, il nostro tono di voce, il nostro borbottio, il nostro cambiare posizione sulla sedia, il nostro rivolgere lo sguardo altrove… tutto è comunicazione. Ovvero: comunica qualcosa di noi anche se noi “consapevolmente” non vogliamo o non crediamo di farlo.
Questo articolo ha lo scopo di individuare gli errori “verbali” che commettiamo nella nostra comunicazione, le parole di troppo, ma allo stesso tempo anche quali “atteggiamenti comunicativi” sbagliamo ad adottare e che influiscono negativamente sulla relazione che stiamo vivendo con l’altro.
Conclusione di questa prima premessa? Consideriamo importanti le nostre parole, ma altrettanto il linguaggio con il quale parla il nostro corpo.

La seconda: la nostra comunicazione non sarà mai “impeccabile” o perfetta.
Per quanto si cerchi di stare attenti alle parole utilizzate o al come stiamo dialogando, inevitabilmente ci sarà sempre e comunque una parte della nostra comunicazione che sfugge alla consapevolezza ed alla volontarietà, che passa ed arriva all'altro e che è guidata dai nostri vissuti e dalle nostre emozioni connesse alla relazione che stiamo vivendo.
Conclusione di questa seconda premessa?  Utilizziamo la nostra testa per migliorare o rinforzare il nostro rapporto di coppia, anche attraverso una buona comunicazione, ma lasciamo il giusto spazio alla nostra pancia per poter parlare meglio.

Entrando nel merito di questo articolo, parliamo ora di parole che possono far male alla coppia. Non metto in dubbio quanto ognuno di noi sia bravo, quando vuole, nel saper far arrabbiare il proprio partner. Lo siamo meno nel renderci conto dei nostri errori poco intenzionali. Passiamone in rassegna alcuni:

Parole che svalorizzano il partner o lo colpevolizzano
Esempi: “Non capisci niente”, “Tanto è inutile parlare con te!”

Parole che imbarazzano il partner 
Accade ad esempio quando riveliamo ad amici dei “segreti” del nostro partner che non vorrebbe siano rivelati mai. Chiediamoci allora perché lo facciamo e se ci sia una valida alternativa ad esso.
Inoltre, consideriamo anche il fatto che ciò che noi riteniamo futile o poco imbarazzante, non necessariamente implica che lo sia altrettanto per la nostra dolce metà.

Parole che servono a “psicologizzare il partner” 
Esempi: “Tanto so che quando fai così… vuol dire che ….” oppure “Se non lo capisci da solo è inutile”
Gli esempi appena riportati ci aiutano a capire quanto un atteggiamento “psicologizzante” sia facile e frequente da attuare, ma soprattutto quanto sia deleterio per la comunicazione e per la relazione di coppia.
Nel primo caso (“Tanto so che quando fai così/vuol dire che”) tendiamo ad interpretare il comportamento del partner incasellandolo e dandogli uno specifico significato. In questo modo DIAMO PER SCONTATO l’altra persona, i suoi atteggiamenti, pensieri ed emozioni. Ma non è detto che quel comportamento verificatosi altre volte abbia lo stesso significato comunicativo delle precedenti; non è detto inoltre che quello che vediamo sia ciò che accade in realtà, ancora di più se consideriamo che la realtà è comunque filtrata dagli occhi di chi la guarda.
Nel secondo caso (“Se non lo capisci da solo è inutile”), assumiamo direttamente il ruolo di Psicologo della coppia, scegliendo per l’altro cosa sia giusto o meno, cosa sia utile o meno, cosa debba o non debba fare. Ricordiamoci in tal senso che nella nostra coppia abbiamo un ruolo specifico e già difficile da assolvere: quello di essere partner. Non siamo genitori, non siamo psicologi. Siamo partner. Proviamo a concentrarci su questo.

Parole “egocentriche” 
Esempi: “Non mi ascolti mai” oppure “Lo sai che quando fai così mi fai proprio arrabbiare”
Sono parole egocentriche perché il centro di attenzione viene spostato dalla coppia alla persona che utilizza questo tipo di comunicazione. Il rischio è di perdere di vista l’altro e la relazione, sbilanciandola anche in questo caso.


Parole del “Va tutto bene” 
Che la relazione sia di pace o di guerra, si è impeccabilmente sereni con l’altro e non si discute.
Conseguenza positiva: la coppia sembra andare avanti in modo sereno.
Conseguenza negativa: emerge la poca trasparenza della relazione, la minore autenticità dei nostri pensieri e delle nostre emozioni che teniamo per noi non rivelandole al partner. Davvero la nostra coppia è serena in questo modo?

Parole che disorientano l’altra persona 
Vi è mai capitato di sentire vostro marito (esempio casuale!) dirvi “Amore, quanto sei ingrassata” e subito dopo aver visto la vostra reazione ammortizzare con un “Ma dai, lo sai che quando dico queste cose scherzo!”. Ebbene, a cosa credere, se si dice una cosa e subito dopo il suo opposto?

Parole del “dico e non dico” 
Strettamente connesso al punto precedente (il risultato per chi ascolta è pressoché lo stesso), possiamo parlare con l’altro e dire tutto e niente allo stesso tempo.
Ad esempio, mentre si sta facendo un discorso, chiuderlo con “dai, lo sai cosa voglio dire”.

Istruzioni paradossali 
Mettendo per implicito che già il dare istruzioni al partner non è suggeribile in quanto rende il rapporto poco simmetrico, dare istruzioni paradossali (ossia istruzioni che per essere eseguite dovrebbero… non seguirsi) lo è ancora di meno.
Facciamo un paio di esempi:
“Per favore caro, questa sera con gli amici, cerca di divertirti!” o anche “Mi piacerebbe che tu mi desiderassi di più”.
Lascio a voi lettori ulteriori riflessioni in tal senso, certo è che in questo caso stiamo parlando di vissuti emotivi che per loro caratteristica dovrebbero essere del tutto spontanei e quindi involontari.

Come la penso io è come la pensano tutti. 
Abbiamo la tendenza a pensare che gli altri siano in possesso delle nostre stesse mappe mentali.
Questo meccanismo semplifica la complessità delle relazioni e rende difficile il "mettersi nei panni di" .

L'abito fa il monaco. 
È una sorta di lettura del corpo , che tende ad attribuire alle persone un certo carattere basandosi sull'osservazione esteriore (simpatie/ antipatie).
Basandoci su questo primo impatto stabiliamo spesso relazioni e facciamo poi fatica a cambiare idea.



Effetto prima - dopo.

Le prime informazioni che riceviamo e le ultime, sono quelle che vengono meglio assimilate e ricordate, mentre si tende a dimenticare le informazioni che derivano dalla parte centrale.



Effetto recenza. 

Siamo influenzati dalla modalità con cui ci siamo espressi con la persona vista precedentemente.


Profezia che si auto-avvera. 
1. Legato alle nostre aspettative sull'altro: noi tendiamo a creare realmente le cose che ci aspettiamo.
2.Legato alle nostre aspettative dell'altro in relazione a noi: io sono insignificante e non piacerò a nessuno.

Trasformare un singolo episodio in una regola.
Questo meccanismo comporta una forma di confusione tra un singolo caso e una regola generale.
Se facciamo una certa esperienza in una relazione, rischieremo di aspettarci che essa si ripeta in futuro, nello stesso modo.

Lettura della mente. 
Questo meccanismo consiste nel sapere quello che
l'altro sta pensando o dicendo. Se noi ci mettiamo in mente una cosa e ci lavoriamo sopra, fantasticando, senza darci l'occasione di verificare se ciò che pensiamo l'altro pensi sia vero, è un gran pasticcio!

Tesoro ho freddo. 
Mettiti il maglione di lana
Questo meccanismo opera uno spostamento di un mio bisogno o desiderio o timore su un altra persona.

Effetto tutto o nulla. 

È la tendenza a vedere le cose in modo dicotomico, bianco o nero, senza sfumature.

Effetto mansione. 
A volte rischiamo di comprendere in modo diverso i messaggi a seconda dell importanza che diamo al nostro
interlocutore. Se riteniamo che esso sia una persona di valore tenderemo a prestare maggiore attenzione sia alla sua comunicazione sia alla nostra risposta.

L'arma della consapevolezza. 

Avere consapevolezza dell'esistenza di questi meccanismi, accorgerci di quelli che noi usiamo è un arma potente per non cadere in grossolani tranelli.

Fare di tutta l'erba un fascio. 
Quest i meccanismi percettivi rientrano nella categoria degli etichettamenti . In base a questi meccanismi si possono attribuire certe caratteristiche di gruppo a singoli che magari non le hanno, creando così un riduttivo e distorto effetto globalizzazione.
Termini comunicativi come “mai” o “sempre” o “ogni volta”  o “qualsiasi cosa” dovrebbero scomparire nel dialogo di coppia, dando un maggiore spazio allo specificare meglio in quali occasioni si è verificato quello che stiamo dicendo all’altro o che ci ha fatto arrabbiare, circoscrivendo quindi meglio le nostre parole e limitando la portata emotiva della nostra comunicazione in modo che sia maggiormente affrontabile.


Infine: Mettere fretta, completare le frasi dell’altro, parlare al suo posto
Stiamo facendo una domanda? Aspettiamo la risposta del partner rispettando il suo tempo, del tutto personale e diverso dal nostro. Diamogli il tempo per riflettere o per trasmetterci ciò che sente. Aspettiamo il nostro turno e poniamoci in un ascolto davvero “attivo” e “partecipante” di ciò che l’altro ci sta comunicando.
Vorrei concludere questo piccolo e sicuramente non esaustivo decalogo degli errori comunicativi con un piccolo segnale positivo da poter osservare alla fine di un dialogo o di un confronto. Un segnale emotivo: la serenità. Se siamo sereni significa che siamo riusciti a comunicare all'altro le nostre intenzioni, i pensieri e le nostre emozioni e che l’altro è riuscito a fare altrettanto. Anche se il dialogo è stato estenuante e faticoso. Anche se abbiamo discusso, urlato o litigato.
Se quello che rimane di un dialogo è la serenità (mia e dell’altro) significa che la relazione è stata rinforzata dalla comunicazione appena avvenuta.

Leggendo il decalogo degli errori sopra riportato, probabilmente qualcuno di voi si sarà riconosciuto in uno o più esempi e ciò potrebbe essere oggetto di discussione con un partner, con un amico, con se stessi. E’ quello che mi auguro possa accadere con questo articolo.
Qualora non si trattasse di “errori” ma di “modalità comunicative persistenti”  difficili da eliminare e risolvere e caratterizzanti una relazione sentimentale che non soddisfa più, il mio suggerimento è invece di intraprendere un percorso di coppia che aiuti ad affrontare tale difficoltà ed a capire quali strategie comunicative adottare per migliorare la propria relazione.

Comprendere i propri errori è senz'altro importante (altrimenti avrebbe credo anche poco senso leggere un articolo che tratta proprio di questo!), lo è ancora di più ammettere i propri sbagli a se stessi ed al partner ed accettare l’inevitabilità del prossimo errore comunicativo.

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20 commenti:

  1. Nicolina Gera Mauro, grazie!

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  2. Paola Spa scusa ,non avevo capito

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  3. Perla Gius no...semplicemtne condiviso in DISLESSI nel gruppo fondato da me per i ragazzi che conosciamo e per mia figlia

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  4. Paola Spa forte stress?

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  5. Nico AnSel razzolo, razzolo .... hehehe

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  6. Luana Agugl Bellissimo vedere i link e leggerlo tutto!

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  7. Valeria Calant bellissimo complimenti

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  8. Ilenia Olga Co Sempre grande quello che pubblichi Mauro si legge sempre con piacere

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  9. Renato Olgiati secondo me è perchè non sei andato indietro di 10 000 anni ! tutto parte da li

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  10. Nico AnS razzolo, razzolo .... hehehe

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  11. Fiorella Palo Non riesco a leggere nulla dal tablet!

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  12. Caterina Demu Buonasera..grazie!

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  13. Pina Gullì Innteressante a questo proposito il testo di Steve Lankton -Magia Pratica-Astrolabio. Grazie dei continui aggiornamenti

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  14. Ho inserito il testo a fine articolo.

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  15. Patrizia Bodr molto istruttivo !
    33 minuti fa · Mi piace

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  16. Mantovani Flo graziee buona dom
    7 ore fa · Mi piace

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  17. Maria Carra Interessantissimo ! Quanti errori comunicativi che ho fatto .... spero ora , comprendendoli , di farne di meno ! Grazie Mauro !

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  18. Fatima Pittana Da Silva Mi piace tantissimo il tuo blog😊! Molto accurato e incisivo!

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