PNL: cervello istruzioni per l'uso: Risultati finali formula della relatività estesa e riflessioni .... l'essere umano conosce il suo futuro e non solo

Risultati finali formula della relatività estesa e riflessioni .... l'essere umano conosce il suo futuro e non solo

Ho deciso oggi di non proseguire le ricerche e di non divulgare completamente quanto scoperto come già aveva deciso una persona che stimo e che molti conoscono che si chiamava Rol.

Per chi non lo conosce cliccate qui per vedere un documentario di 70 minuti.

Giocare con il sistema è una cosa rischiosa e pericolosa.

Quindi fatto questa premessa cominciamo.

Voi siete pronti?

Avete spalancato la vostra mente?

Acqua e olio tutto a posto?

Partiamo...

Per iniziare pensate di essere degli aborigeni

di una località sperduta dove la civiltà non è ancora arrivata.

Ora, tentate di spiegare a un membro della comunità che un taglietto che ha sul braccio potrebbe infettarsi e dare origine ad una setticemia.

Questo vi guarda e vi chiede che cos'è..... e voi spiegate che esistono dei microrganismi cosi piccoli che lui non può vedere ad occhio nudo e che possono ucciderlo.

Lui vi guarda e vi dice che ciò che non si vede non esiste.

Quanti di voi hanno questa convinzione?

Ok siamo tutti un poco aborigeni.

Ora voi sapete da recenti studi, ne hanno parlato tutti i giornali, e anche su questo blog, che l'uomo conosce il suo futuro, e nessuno di voi si è posto la domanda come mai abbiamo dimenticato questa funzione?

Negli animali alcuni organi di senso sono più sviluppati che nell'essere umano e anche amigdala e ipotalamo svolgono funzioni che noi abbiamo accantonato........ accantonato.

Come mai?

Per evitare di diventare pazzi.

Il nostro cervello è stato progettato per risparmiare energie e quindi ha iniziato a ridurre le funzioni, non solo degli organi di senso, al minimo indispensabile.

In particolare il metodo di selezione nel nostro caso specifico delle funzioni è stato quello dell'effetto positivo o negativo.

La capacità di sapere il futuro era prevista, ma causava stress ed il sistema l'ha accantonata, offuscata in attesa di un rinforzo.

Sapere, conoscere il futuro da sicurezza, uno dei bisogni umani, ma sappiamo che l'uomo ha bisogno anche di varietà per sopravvivere.

Conoscere situazioni difficili causava stress in anticipo .... un disastro.

Immaginate di essere in procinto di sposarvi e sapere che la vostra cara mogliettina vi tradirà tra 15 anni....

Siete disposti a perdervi 14 anni di felicità?

Preferite barattare 14 anni di felicità con tutta la vita da scapoli?

Preferite lavorare in una ditta 30 anni e poi cambiare lavoro o non iniziare nemmeno a lavorarci perché chiuderà per crisi al trentunesimo anno?

Preferite conoscere il vostro destino, dei vostri figli o affrontare la vita serenamente?

Il cervello un tot di milioni di anni fa ha deciso.

Dicevamo le funzioni sono state offuscate.

Per riattivarle basta un rinforzo e il vecchio apprendimento riappare.

Come?

Immaginate di andare a parcheggiare in zona disco di una città del nord Italia e mentre i vigili

controllano l'auto prima della vostra .... ponete il disco regolarmente dopo averlo controllato.

Sentite come la sensazione che i vigili vi daranno la multa.

Ricontrollate il disco è tutto a posto e ve ne andate.

Tornate dopo 3 minuti e trovate la multa dove viene segnato che avete posticipato l'arrivo ma il disco segna l'ora esatta.......

La multa è il rinforzo che riattiva il sistema di ricezione delle frequenze cellulari e da allora ogni evento è anticipato nella memoria.

...... il caos.

Fermiamoci qui come diceva Rol tra 10 anni qualche pazzo si imbatterà in queste leggi di fisica e di biologia e farà 1+1.

Per fortuna che biologi, fisici e neuroscienziati non si parlano .... l'essere umano la sua scelta l'ha già fatta come abbiamo detto prima un po' di anni fa.

Un idea in più per riflettere:

Il criterio popperiano di falsificabilità
Karl Popper ha quindi elaborato una definizione di metodo scientifico deduttivo basata sul criterio di falsificabilità, anziché su quello induttivo di verificabilità. Gli esperimenti empirici non possono mai, per Popper, "verificare" una teoria, possono al massimo smentirla. Il fatto che una previsione formulata da un'ipotesi si sia realmente verificata, non vuol dire che essa si verificherà sempre. Perché l'induzione sia valida occorrerebbero cioè infiniti casi empirici che la confermino; poiché questo è oggettivamente impossibile, ogni teoria scientifica non può che restare nello status di congettura.
Se tuttavia una tale ipotesi resiste ai tentativi di confutarla per via deduttiva tramite esperimenti, noi possiamo (pur provvisoriamente) ritenerla più valida di un'altra che viceversa non abbia retto alla prova dei fatti. La sperimentazione, dunque, svolge una funzione importante ma unicamente negativa; non potrà mai dare certezze positive, cioè non potrà rivelare se una tesi è vera, può dire solo se è falsa.
E siccome ciò che noi chiamiamo "osservazione" è già in realtà una sorta di "pregiudizio", secondo Popper la formulazione di una teoria scientifica non deriva necessariamente dall'osservazione o descrizione di un dato fenomeno, poiché non c'è un nesso causale tra la percezione sensoriale e le idee della ragione. La genesi di una teoria non ha importanza: essa scaturisce dalle nostre intuizioni, e può avvenire anche in sogno. Mentre l'osservazione, che pure rimane fondamentale, di per sé non offre né costruisce teorie: essa deve avvenire in un momento successivo a quello della formulazione, e serve non a confermare ma a demolire.
Per il metodo popperiano, quindi, ciò che conta di una teoria scientifica non è la sua genesi soggettiva, ma il fatto che essa sia espressa in forma criticabile e falsificabile sul piano oggettivo.
Il criterio di falsificabilità fu suggerito a Popper dall'audacia della teoria della relatività di Albert Einstein che fu elaborata esclusivamente sulla base di calcoli compiuti a tavolino, con cui il genio tedesco osò sfidare le teorie preesistenti, e persino l'evidenza del senso comune. Popper ne dedusse che una teoria è tanto più scientifica quanto meno teme la falsificazione, ma anzi accetta di misurarsi con essa. Quanto più una teoria sembri a prima vista facilmente falsificabile, tanto più essa rivela la propria forza e coerenza se regge alla prova dei fatti.

Per approfondire: