L'ottusità ci viene insegnata fin da piccoli .... scopri come.... (Prima parte)
Nell'articolo precedente ci siamo occupati di ottusità ....... ma..... da dove nasce?
No.....da li non nasce...... la mimica, gli atteggiamenti ed i gesti con i quali noi ci esprimiamo nei confronti degli altri si acquisisce per imitazione o per educazione.
Mimica e gestualità servono a rappresentare il modo in cui noi sentiamo e costituiscono, pur tenendo conto della nostra individualità, un codice universalmente riconosciuto.
In senso inverso, l'atteggiamento acquisito del modo di porci nei confronti degli altri concorre a determinare il nostro modo di sentire e percepire il mondo.
L'educazione è il tentativo di programmare le reazioni delle persone in modo da poterle assoggettare ad una programmazione collettiva.
L'ambiente nel quale funziona meglio è la famiglia, nella quale ogni componente apprende le proprie modalità espressive e il proprio modo di muoversi.
Il ceto sociale rappresenta il livello successivo cui la famiglia appartiene.
.....
Poi ci sono le norme di comportamento imposte da coloro con cui si ha un rapporto immediato sul piano sociale, dalle professioni e dal lavoro.
Dai tratti distintivi del linguaggio gestuale riconosciamo oltre alle caratteristiche individuali la posizione sociale e il rango di una persona , ai tratti tipici distintivi di appartenenza nazionale o ad un determinato ambiente culturale.
Come si formano dunque queste caratteristiche tipiche?
Cosa ci autorizza a dire che nell'educazione è insito un progetto intenzionale di trasferimento delle norme sociali sulle nuove generazioni?
Un esempio vi chiarirà il tutto.
Vi ricordate l'esame dei riflessi condizionati del fisiologo Ivan Pavlov?
Scoperta del riflesso condizionato e Premio NobelNegli anni novanta Pavlov divenne docente di Farmacologia all'Accademia Medico-Militare e cinque anni dopo ottenne la cattedra in Fisiologia, che mantenne sino al 1925.
È stato proprio presso l'Istituto di Medicina Sperimentale che Pavlov fece la maggior parte delle sue ricerche sulla fisiologia della digestione. È qui che ha sviluppato il metodo chirurgico dell' «esperimento cronico», con ampio uso di fistole artificiali. Ciò ha permesso l'osservazione continua delle funzioni dei vari organi in condizioni relativamente normali. Questa scoperta ha aperto una nuova era nello sviluppo della fisiologia; infatti fino a quel momento il metodo principale utilizzato è stato quello dell' «acuta vivisezione», che consisteva nel processo di analisi su corpo morto. Ciò significa che per fare ricerche sul funzionamento di un organo era necessario interrompere la sua funzionalità e le sue interrelazioni tra esso e l'ambiente. Tale metodo era ovviamente inadeguato, ed aveva ostacolato lo sviluppo di tutta la scienza medica. Con il suo metodo di ricerca, Pavlov ha aperto la strada a nuovi progressi nel campo della medicina teorica e pratica. Con estrema chiarezza ha dimostrato che il sistema nervoso svolge un ruolo dominante nel regolare il processo digestivo, e questa scoperta è di fatto la base della moderna fisiologia della digestione. Pavlov rese noto il risultato delle sue ricerche in questo campo in lezioni che ha pronunciato nel 1895 e pubblicata con il titolo “Lektsii o rabote glavnykh zhelez pishchevaritelnyteh” (Lezioni sulla funzione delle principali ghiandole digestive) (1897).
Nei suoi studi sulla regolazione delle ghiandole digesitive, Pavlov diede particolare attenzione al fenomeno della “secrezione psichica”: mediante l'uso di fistole notò infatti che facendo vedere ad un animale del cibo, tali ghiandole iniziavano il loro funzionamento, se lo stimolo visivo veniva tolto, esse cessavano la loro secrezione. Le ricerche di Pavlov sulla fisiologia della digestione lo portarono a definire una vera e propria scienza sul riflesso condizionato, detto anche condizionamento classico, o pavloviano. Il condizionamento classico si verifica quando uno stimolo neutro diventa un segnale per un evento che sta per verificarsi. Se viene a crearsi un'associazione tra i due eventi possiamo parlare di stimolo condizionato per il primo evento e stimolo incondizionato per il secondo.
L'esperimento più significativo in questo senso è quello che è passato alla storia come "Il cane di Pavlov". In questo esperimento Pavlov fa precedere all'azione di dare del cibo a un cane il suono di un campanello; nella prima fase dell'esperimento Pavlov fa suonare il campanello e non rileva nessuna secrezione salivare nel cane, in seguito gli fornisce la carne e lo stimolo viene attivato; nella fase successiva il campanello viene fatto suonare mentre al cane viene dato il cibo. Infine nella terza fase viene rilevato uno stimolo salivare già al solo suono del campanello: il cane associa al suono del campanello l'arrivo del cibo e ciò provoca in lui una secrezione salivare, l'acquolina in bocca, appunto. Il campanello diventa quindi lo stimolo incondizionato. Dopo molti esperimenti sui processi digestivi, Pavlov intuì come alcuni stimoli che non sono direttamente collegati al cibo, possano generare secrezioni salivari note comunemente come "acquolina in bocca"; poté quindi dimostrare che il cervello controlla i comportamenti non solo sociali, ma anche fisiologici.
Uno dei cani di Pavlov, esposto imbalsamato al museo Pavlov di Rjazan
Solo un anno dopo l'annuncio della scoperta, i contributi in questo campo divennero così importanti che gli venne assegnato il premio Nobel nel 1904 per la Medicina e la Fisiologia.
Meno noto l'esperimento sull'induzione di stati di indecisione nei cani, con cui fu in grado di indurre schizofrenia e stati confusionali nei cani.[1] In questo esperimento Pavlov mette il cane di fronte a un cerchio o a un'ellisse, addestrandolo a premere il bottone A se si tratta di un cerchio o B se si tratta di un'ellisse. Successivamente, presenta al cane ellissi sempre più similari a un cerchio. Il cane non riesce quindi più a riconoscere la differenza tra le due figure, e quando sbaglia gli viene inflitta una scossa elettrica. Con questo esperimento studiò l'induzione di stati di indecisione e le varie tipologie della schizofrenia, strettamente connesse con il temperamento dell'animale.
Riassumendo, il concetto da memorizzare è, il giorno in cui la spia o il campanello si accende o suona ed il cibo non c'è il cane percepisce che la ciotola è vuota ma il suo corpo reagisce come se il cibo ci fosse, i succhi gastrici sono stimolati, l'aspettativa del cibo determina le reazioni corporee.
A provocare questa aspettativa è stata la spia luminosa: una reazione, un "riflesso condizionato".
Una reazione illogica perché i sensi forniscono la dimostrazione contraria.
Occhio ,
naso,
lingua dicono: non c'è cibo.
Ma il corpo reagisce lo stesso.
L'educazione agisce allo stesso modo.
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