Conoscenza e definizioni
Iniziamo con una piccola cornice epistemologica perché per poter comprendere fino in fondo il gruppo e per potere lavorare attraverso i gruppi e con i gruppi è necessario in qualche modo provare a cambiare il proprio campo mentale.
Vi starete dicendo ,,,,,certo...sembra facile......tutti sanno sempre cosa fare....e ....il come farlo?
Bisogna cambiare una serie di pregiudizi all'interno dei quali noi siamo cresciuti.
Dobbiamo in qualche modo ristrutturare il nostro modo di osservare la realtà.
Cominciamo col dire che il principio d'identità e il principio di non contraddizione non sono delle verità, non sono nella verità.
Così come per tanti secoli siamo stati convinti che lo fossero a partire da Aristotele gli scienziati hanno capito che sono soltanto degli strumenti che noi utilizziamo per definire le cose provando a interrompere l'oscillazione incessante del loro senso.
Cerco di spiegarmi meglio.
Le definizioni in qualche modo ci aiutano a mettere a fuoco quelle che sono le caratteristiche peculiari del fenomeno che stiamo osservando.
Le definizioni sono come dei fazzoletti di carta ......usa e getta
Col passare del tempo e con l'affinarsi delle tecniche di ricerca perdono la loro validità e vengono sostituite da altre definizioni che sono più congruenti con la ricchezza delle osservazioni che noi stiamo conducendo.
Cerchiamo di capire meglio il concetto.
La concezione tolemaica della natura
e dell'universo andava bene rispetto agli strumenti che aveva disposizione.La Terra era piatta e il sole gira intorno alla Terra eccetera questa concezione è cambiata.
E' cambiata anche la definizione dell'universo per esempio, con Tolomeo quando si è riusciti a capire che la terra non era piatta ma tonda, che era la terra che girava intorno al sole e via discorrendo.
Altro punto importante è che la ragione sembra vincente perché i suoi strumenti sono appunto le definizioni che funzionano per consenso e maggioranza ...... e non sempre ci aiutano.
Le definizioni non offrono conoscenza.
Le definizioni servono a fermare in qualche modo le variabili che stiamo osservando e per riuscire a dare senso alle cose che vediamo.
In realtà la conoscenza necessità di un pensiero interrogante, frammentario, multidimensionale.
La conoscenza è il risultato della trasformazione soggettiva dell'esperienza fenomenica e non registrazione passiva dei dati percepiti.
Per dirlo in termini psicologicamente più corretti....... c'è una profonda differenza tra ciò che noi percepiamo è quello che noi concepiamo, cioè, la percezione ci consente di registrare i dati della realtà ma la percezione ci inganna, ciò che noi percepiamo e l'individuo singolo ma abbiamo difficoltà ad interrogarci in che misura questo individuo singolo sta nella sua singolarità a prescindere dalla globalità alla quale appartiene.
La nostra mente ha una fondazione antropologica e storicistico relazionale.
Il fondamento della mente umana è collettivo.
Cosa significa?
La nostra mente si fonda nelle relazioni interpersonali, nel mondo antropologico nel quale il bambino comincia a vivere, nella storia all'interno della quale il bambino si trova a vivere, nelle relazioni a partire dalle relazioni familiari.
La mente, il cervello, ovviamente, che è lo strumento nel quale la mente si trova, ha un significato squisitamente psicologico.
La nostra mente è ontogeneticamente filogeneticamente costitutivamente gruppale.
Cosa significa?
La fondazione della mente è una fondazione che avviene all'interno del mondo sociale del mondo antropologico all'interno del quale noi cresciamo e viviamo.
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