Caro Mauro, leggo con interesse le mail che quasi quotidianamente invii, l’ultima del 17 ottobre “La struttura della magia” si conclude con sito “per riflettere”, ho cliccato e mi sono collegato a MEDNAT. org, e sono rimasto sconcertato per “la superficialità, l’arroganza e l’ignoranza ” con cui vengono trattati in particolare due problemi; quello delle vaccinazioni e dei trapianti d’organo.
E non riesco a far finta di niente.
Sul problema delle vaccinazioni
Non sono uno specialista in materia di vaccinazioni, ma negli anni leggendo riviste scientifiche (non a senso unico) e partecipando per lavoro a convegni e congressi , spesso di taratura internazionale, mi sono reso conto che servono ed hanno salvato tante vite umane (purtroppo quasi esclusivamente nell’occidente ricco). Ritengo sia “CRIMINALE” demonizzare le vaccinazioni.
Che le multinazionali lucrino a dismisura è un fatto accertato. Ma quanti di noi sanno cosa si nasconde dietro ad un brevetto? Quanti sanno il ruolo che i Governi hanno giocato a Ginevra nel WTO quando si è trattato del problema dei brevetti sui farmaci? Sarà un caso che le più grandi multinazionali del farmaco hanno la loro sede proprio a Ginevra? Quanti sanno che i primi otto farmaci più prodotti e venduti nel mondo hanno a che fare con: l’obesità, la pressione alta, il diabete e la depressione (guarda caso tutte patologie dell’occidente) e che riguardano solo il 20% della popolazione mondiale ma che producono un fatturato che raccoglie l’80% della spesa globale del mondo?
Le domande che dobbiamo porci sono due:
1) L’informazione che ci viene fornita tutti i giorni su questi temi dalla TV di Stato e commerciale e dai giornali è vera informazione?
2) Cosa stanno facendo i Governi del mondo per evitare che le multinazionale si approprino definitivamente della salute pubblica?
Sul problema dei trapianti
Io sono dal lontano 1976 iscritto all’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi).
Questa scelta ponderata all’epoca, non lo mai messa in discussione confortato dalle crescenti, ma non esaustive, scoperte scientifiche.
Ho letto nel sito Mednat delle assurdità in merito all’accertamento della morte cerebrale, che è altra cosa dal coma. Finché il trapianto d’organi e di tessuti (almeno in Italia) sarà sotto il controllo pubblico, anonimo e gratuito come stabilisce la Legge, penso che si possa escludere a priori che qualcuno arrivi ad uccidere una persona per salvarne (forse) una terza.
Rispetto all’accertamento di morte un donatore d’organi (sembra paradossale ma non è così) è sicuramente più tutelato di un non donatore. Infatti l’accertamento di morte per un donatore d’organi, prima di un ipotetico espianto, dev’essere effettuato da tre specialisti (un medico legale, un anestesista, e da un neurologo), che sono tutto tranne che dei serial killer. Non solo, la verifica di morte cerebrale dev’essere ripetuta tre volte nell’arco di 6 ore. Si può dire di tutto ma non che manchi la tutela.
Sul cervello dobbiamo scoprire ancora tante cose, questo è sicuramente vero. Oggi sappiamo in scienza e coscienza che dopo 20 minuti le cellule del nostro cervello incominciano a morire ed in modo IRREVERSIBILE.
Oggi possiamo scegliere, una volta morti, (scusate la brutalità) se dar da mangiare ai vermi o se “ridare” la vita a qualcuno che è stato più sfortunato di noi.
Qualcuno (e non voglio fare esempi) forse pensa di essere immortale, o di poterlo diventare, dico io: peggio per lui. Se ho sbagliato, auguri.
Via allego un riassunto di quel che prevede la legge Italiana in merito ai trapianti e vi invito a visitare il sito dell’AIDO Nazionale.
Se vincete la paura, iscrivetevi all’AIDO, nessuno degli iscritti a fretta di morire.
Scusate lo sfogo.
Ciao a tutti Santino.
Legislazione italiana sulla diagnosi di morte cerebrale (tratto da Wikipedia)
Nella legislazione italiana la materia è regolata dalla Legge 29 dicembre 1993, n.578 (norme per l'accertamento e la certificazione di morte) e dal Decreto 22 agosto 1994, n.582 del Ministero della Sanità (regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte).
La diagnosi di morte si esegue con un elettrocardiogramma in maniera continuativa per 20 minuti, come esprime la legge 578/93.
In questi casi, la legge italiana prevede che una commissione, riunitasi dopo segnalazione del responsabile di reparto della direzione sanitaria, esamini il paziente per tre volte (all'inizio, a metà e al termine) in un intervallo di tempo prestabilito: sei ore per gli adulti, dodici per i bambini sotto i cinque anni e ventiquattro per i bambini al di sotto di un anno, in considerazione della maggiore resistenza dei neuroni del bambino. Tale commissione è costituita da:
- un medico legale, o in sua vece un medico di direzione sanitaria, o altrimenti un anatomopatologo;
- un anestesista-rianimatore;
- un neurofisiopatologo, oppure un neurologo o un neurochirurgo esperti in elettroencefalografia.
Le prove da ripetere per tre volte sono:
- un elettroencefalogramma della durata di 30 minuti, con il paziente libero da effetti farmacologici che influiscano sullo stato di coscienza (in particolare niente barbiturici o benzodiazepine);
- prova dei riflessi del tronco dell'encefalo:
- riflesso corneale
- riflesso oculo-vestibolare
- riflesso oculo-cefalico (riflesso degli "occhi di bambola")
- riflesso fotomotore
- riflesso cilio-spinale
- riflesso carenale: assenza di riflesso tussigeno alla stimolazione bronchiale
- Test di apnea con paziente libero da farmaci in grado di deprimere la respirazione (oppioidi o curari). Per dichiarare la assenza di minima funzionalità respiratoria autonoma (un ulteriore parametro per dichiarare la morte) la pressione di pCO2 deve salire oltre i 60 mm di Hg, e la acidità del plasma sanguigno deve salire, andando sotto al pH 7,40.
In caso di bambini di età inferiore ad un anno, o quando non siano valutabili i riflessi del tronco (es. per gravi traumi facciali), oppure l'EEG non sia affidabile per la presenza di artefatti non eliminabili, la legge richiede anche una valutazione del flusso ematico cerebrale (tramite ecografia doppler o arteriografia, o in alternativa con doppler transcranico; oppure con angioscintigrafia, o una tomografia computerizzata con mezzo di contrasto).
Il flusso ematico normale è pari a 55 ml/minuto per ogni 100 g di massa cerebrale (in media 2500 grammi). Sotto ai 15-20 ml/min si va verso il silenzio elettrico corticale.
Il tempo di osservazione per l'accertamento della morte cerebrale è di 6 ore per gli adulti, 12 per i bambini e 24 per i neonati.