PNL: Linguaggio non verbale ...quando il corpo trasmette emozioni.

Linguaggio non verbale ...quando il corpo trasmette emozioni.


Gia' dal 600 possiamo far risalire la tradizione dei mimi di trasmettere emozioni e sentimenti attraverso i gesti.
Pensiamo a Jacques Tati (mi ricordo quando da bambino alla tv lo vedevo imitare i portieri
ed i tennisti.
...fantastico!!!)

e
a Marcel Marceau





Tra i grandissimi comici del cinema muto mi hanno sempre affascinato Harry Langdon Harry Langdon]" align="center">


Harry Langdon, One of the Best Comedians of All Time - The top video clips of the week are here
,

Buster Keaton


,

Charlie Chaplin

.

L'indimenticabile

Mac Ronay

Vi siete mai chiesti cosa significa MIMO?
Fin dall'antichita' la parola MIMO era usata per identificare un tipo di commedia e colui che riesce a trasmettere i sentimenti tramite i gesti.
La capacita' di intuire le intenzioni decifrando i gesti e' perennemente attiva nel nostro cervello.
Pensate all'espressione di paura o della felicita'
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ecc.

Il mimo non fa altro che imitare i gesti e gli attegiamenti che il nostro inconscio ci fa assumere in determinate situazioni.
Circa 10 anni fa un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Parma dimostrarono, inserendo degli elettrodi in neuroni del cervello di macachi, che in un'area del cervello i neuroni si attivavano nel momento in cui l'animale compiva un'azione.
I neuroni si attivavano non solo quando questa azione veniva fatta dallo stesso animale, ma anche quando vedeva qualcuno fare la stessa cosa.
Era la scoperta dei NEURONI SPECCHIO .





I neuroni specchio identificavano esclusivamente le conseguenze dell'azione.
Per attivare una rete di neuroni basta la semplice immaginazione.
Il cercare di capire cio' che il mimo ci sta' esprimendo ci costringe a immaginare noi stessi nell'atto di compiere la stessa azione.
E' per questo che i loro spettacoli ci coinvolgono cosi' intensamente.

Per approfondire:

Dall'Ipnosi Ericksoniana alle Neouroscienze

L'ipnosi fra scienza, cultura e tecnica terapeutica

Ericksoniana alle Neouroscienze" width="107" height="160">

Dettagli

È possibile una rigorosa ricerca scientifica in quella che rimane, transculturalmente, la più antica forma di psicoterapia? Quali sono le implicazioni psicoterapeutiche dei recenti sviluppi delle neuroscienze, resi possibili dalle raffinate metodiche di studio del sistema nervoso centrale? Quale può essere il ruolo dei neuroni specchio nel fenomeno dell'empatia e nella costruzione di quella relazione terapeutica particolare che gli ipnotisti ericksoniani chiamano "rapport"?

Queste domande sono emblematiche del fermento che da anni caratterizza il mondo dell'ipnosi e della nuova ipnosi in Italia: a queste, e a molte altre, il volume intende fornire risposte esaurienti. Ma se esse rappresentano una finestra aperta sul futuro, anche il passato riserva autentiche sorprese: laddove tutto sembrava già essere stato scritto, ecco la riscoperta della figura di Vittorio Benussi, neuroscienziato italiano, dimenticato dai più. Il presente, dal canto suo, è caratterizzato dalla sempre più ampia gamma di possibilità operative dell'ipnosi e dalla riflessione del terapeuta ericksoniano sul proprio ruolo e sul proprio operato.

Neuroscienze, cultura e pratica terapeutica sono le coordinate che consentono al lettore - medico o psicologo, psicoterapeuta esperto o studente - di addentrarsi in questo panorama e di conoscere lo stato dell'arte di quello che gli autori considerano un vero e proprio patrimonio culturale dell'Umanità.

La parola non e' necessaria per esprimere cio' che si ha nel cuore Marcel Marceau

 
e
studiate perché e' l'asino che tira il carretto.

http://cervelloipu.blogspot.com/

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