domenica 11 settembre 2011

Madri e figlie di sessualità femminile


Madri e figlie di sessualità femminile


Da una conversazione con un'anonima mi e' venuta l'idea di scrivere queste due righe sul
rapporto particolare madri-figlie di sessualità' femminile che come ben sappiamo si
differenzia da quello con figli di sesso e sessualità' maschile.




La complessità' del rapporto che possiamo definire importantissimo, strettissimo, viscerale e
che in alcuni casi finisce per influenzare la vita sentimentale personale e lavorativa della figlia.






Ci sono madri che vedono la figlia come un estensione di loro stesse, intervenire in ogni scelta
pensando di conoscere ciò' che è giusto o sbagliato, soffocano la "libertà" di fare ognuno la
propria esperienza di vita.
La madre in questi casi inconsciamente a fatto un voto … quello di
annullare la sua figura di donna e calarsi solo ed unicamente in quella di madre forever.





La tendenza e' quella di proiettarle addosso le proprie caratteristiche e qualità, creando confusione tra quello che è il vero modo di essere della ragazza e il proprio.

Il valorizzare e sfruttare le doti della figlia e' solo una forma di gratificazione personale,

E se il tutto e' come spesso accade accompagnato da una dose minima di amore reale, la figlia crolla in un deficit di autostima e in richieste di bisogno di amore.
Passera' la vita a soddisfare i desideri della madre per ottenere amore...(in aula ne abbiamo già' parlato più' volte a proposito della nascita dei tipi psicologici dell'enneagramma).

Calchiamo ulteriormente il dito nella piaga dicendo che in alcuni casi nel rapporto madre figlia viene visto con difficoltà' il ruolo del padre.......la figlia e' l'unico destinatario dell'amore.
Ricordatevi che le relazioni amorose e di amicizia sono indispensabili nell'adolescenza …... e' l'ora dell'emancipazione e dell'esigenza di nuove fonti di amore essenziali per l'identità' in formazione.

Già' a 14/15 anni nasce la necessita' di trasformarsi










da figlia a donna, ad essere umano sessuato ed avere spazzi fisici propri e non violabili dai genitori e spazio psichico proprio e sempre non violabile. 
Se i figli sanno ciò che sappiamo fare a livello di lettura del corpo evitate di dare sfogo delle vostre capacita' in casa e mai ….ripeto ...mai …..dare la minima impressione quando vi diranno una bugia che li avete toppati. 
Se l'argomento e' importante e va per forza approfondito in quel momento proseguite con il metamodello.
Ci si sente esclusi dalla vita della figlia, e mettere in atto meccanismi per ritardare e ostacolarne la crescita, inserendosi nei suoi rapporti …. che ci disturbano con la scusa di proteggerla da pericoli ricchi premi e cotilons porterà' la ragazza, appena ce ne sarà' l'occasione ad escludervi realmente dalla sua vita.

Dimenticate l'arma del "senso di colpa" se volete davvero bene a vostra figlia.

Se ogni volta che la figlia tenterà di ribellarsi,userete quest'arma provocherete in lei angoscia violenta che le costerà sofferenza e che non le darà tregua anche per gli anni a venire.

E' questo ciò' che volete?

E? questo il vostro amore?

Quante mamme rimangono sveglie fino a tardi ad aspettare che la figlia ritorni a casa dopo essere uscita con il proprio ragazzo, spesso sono colpite da continui malori....(o Signur a mori), capogiri ogni volta che la figlia si allontana e sono solite rinfacciare tutto "con tutto quello che ho fatto per te"? .

Quante drammatizzano problematiche familiari e malattie varie psicosomatiche proprio nel momento in cui la figlia decide di andare a lavorare fuori o di studiare in un'altra città?.

Quindi?
la vita è un biscotto ma se piove si scioglie!

Per oggi mi fermo qui …...

Per approfondire:



Affrontare le ripercussioni del rapporto madre-figlia sulla salute non è stato facile, nè lo è stato raccontare la verità sulla mia esperienza. Un'amica mi inviò un testo su sua madre confessando di essersi sentita in colpa mentre lo scriveva, nonostante la madre, donna complicata e gelosa, fosse morta da oltre vent'anni: se dire una semplice verità causa tanto malessere, occorre un'energia enorme per mantenere il segreto.

Per scrivere un libro che aiutasse davvero le donne, dovevo essere pronta a richiamare i sentimenti con il loro nome e percepirli pienamente, soprattutto quelli spiacevoli. Dovevo anche spiegare che dire la verità non significa necessariamente dare la colpa alle nostre madri o alle nostre figlie delle loro debolezze: le accuse non sono di alcun aiuto, per migliorare la nostra vita dobbiamo essere pronte a rischiare dicendoci la verità sui nostri sentimenti e a modificare opinioni e comportamenti non salutari, anche se questo non piace a madri o figlie.

Dovrete fare quindi qualcosa di paradossale, dichiarandovi disposte ad assumervi la responsabilità di ogni aspetto della vostra vita, compresi i rapporti con vostra madre, vostra figlia e voi stesse.

Accettare questa responsbilità consiste in parte nell'identificare risentimenti e questioni irrisolte con vostra madre, capire quali vostri comportamenti attuali li mantengono vivi e li tramandano alla generazione successiva, comprendere in quale misura, seppur involontariamente, lasciate alle vostre figlie in eredità una cultura del sacrificio e della malattia.

Instaurare un rapporto sano con le vostre madri e le vostre figlie senza ammalarsi, sentirsi schiacciate o risentite è possibile vivendo una vita piena, libera dalla tirannia della colpa e del senso del dovere, lasciando alle figlie un'eredità positiva. Questo libro vi mostrerà la strada.

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