venerdì 22 giugno 2012

ITALIANI CHE BUGIARDI SUL SOCIAL CHE BUGIARDI, RITOCCANO LE FOTO.

ITALIANI CHE BUGIARDI SUL SOCIAL CHE BUGIARDI, RITOCCANO LE FOTO.


Siamo il popolo che mente maggiormente creando il proprio profilo online, secondo una ricerca promossa da Intel in nove paesi. Ma con un lato positivo: la spinta a eguagliare il nostro avatar qualche volta ci fa essere migliori nella vita di tutti i giorni.

BATTUTE sagaci e silhouette invidiabili. Qualcuno vanta anche avventure incredibili in giro per il mondo, interessi chic e giovinezza, del corpo e dello spirito. Ma è tutto vero? Il nostro io digitale non è sempre lo specchio fedele della realtà, anzi. Spesso riflette la voglia di essere migliori, una nuova identità verso la quale protendersi. Qualche piccola bugia poi, diciamoci la verità, ci rende più interessanti sui social network. E noi italiani siamo i campioni delle frottole online.

Sono per la maggior parte mezze verità o innocenti menzogne dichiarate in buona fede, sia chiaro. Ma il fenomeno interessa una persona su due. Secondo una ricerca promossa dal colosso americano dei microprocessori Intel, e condotta da Redshift Research in nove Paesi (Regno Unito, Polonia, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Turchia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti), il 50% delle donne si concentra sulle foto mentre la metà degli uomini cerca di apparire più divertente e brillante di quanto non sia nel quotidiano, nella realtà. Se quindi una attenta selezione delle immagini, meglio ancora se con qualche ritocco, è il vezzo femminile per eccellenza, solo un uomo su quattro punta sull'estetica, preferendo evidenziale le sue doti (presunte) da seduttore.

Perché alla fine è questo il punto. Conquistare l'interesse dell'altro è l'obiettivo finale del 50% dei bugiardi social (tanti sono), tasso che scende al 33% se parliamo di donne. Altri buoni motivi per dire "bugie bianche" sono catturare l'attenzione di amici e conoscenti (55%) e nascondere le proprie insicurezze (40%). Da non tralasciare, ovviamente, il semplice narcisismo, o l'intenzione di fare colpo su potenziali datori di lavoro. Mostrandosi magari più intelligenti e colti (22%), e, perché no, chic, taggandosi in luoghi o eventi considerati di stile (18%). Senza dimenticare di ostentare le nostre, vere o presunte, avventure di cuore.

Ma il vero fenomeno è che, alla fine, a quel personaggio virtuale che si siamo creati vogliamo assomigliare davvero. Il 53% degli italiani (al contrario del 27% degli olandesi, ma meno del 76% degli egiziani) cerca di migliorarsi per adattarsi all'immagine che dà di sè. Si inizia con il prestare maggiore attenzione ai momenti belli della vita, scattando più foto e condividendo di più. E si continua con l'aumento della curiosità - più libri, ma anche più programmi tv - per non fare brutta figura nei dibattiti in Rete, colti o frivoli che siano. Finendo con maggiore cura del proprio corpo e del proprio abbigliamento. E tra i ragazzi, sale la voglia di partecipare agli eventi in compagnia di personaggi cool. Il tutto dedicando almeno una mezz'oretta al giorno al nostro avatar. Dallo smartphone sicuramente, ovunque e in qualsiasi momento - evitando così la paura della metà delle persone di restare sconnessi. Ma sempre meglio dal pc: più comodo, rapido ed efficace per gestire, magari contemporaneamente, i contenuti multimediali dei nostri più profili.

Eppure nel mentire su noi stessi non siamo furbi come pensiamo. Forse proprio perché lo facciamo un po' tutti, il 50% del campione sa riconoscere le bugie, dai veri fake alle menzogne più piccole. Come lo si sa? Il dubbio sorge proprio quando qualcosa sembra troppo perfetto per essere vero, se siamo poco pratici di fotoritocco o se non riusciamo a mantere coerenti i nostri pensieri con le nostre azioni. Attenzione poi a non finire tra quel 18% che non riesce più a distinguere tra bugie e realtà. O tra quelle persone che aggiornano troppo spesso lo status, condividono volgarità o non fanno altro che lamentarsi, magari sbagliando anche la grammatica. Non piacciono a metà degli italiani, tanto che l'80% vorrebbe una netiquette per una convivenza virtuale più civile. Vale la pena rischiare di vanificare il nostro sforzo di piacere, solo perché lo vogliamo troppo?

FONTE:repubblica.it


Bugiardi

Onestamente Bugiardi
Se mentire è bene, non esagerare è meglio







e
studiate perché e' l'asino che tira il carretto. 

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