sabato 15 dicembre 2012

L'uomo conosce il futuro


L'uomo conosce il futuro

Studiosi di tutto il mondo hanno identificato i tratti della cosiddetta "attività anticipatoria anomala” che si baserebbe su stimoli di carattere biologico e non soprannaturale.

Quante volte è capitato a voi di conoscere il futuro?
Sapere come andrà a finire è possibile: già sapevamo che il l'inconscio conosce molte più cose del conscio, ed ora grazie ad uno studio condotto da un gruppo di ricercatori delle Università di Northwestern University, University of California – Irvine e dell’Università di Padova che hanno analizzato i dati di ventisei studi condotti negli anni passati fra il 1978 e il 2010 siamo certi che gli uomini sono in grado di poter prevedere il futuro, almeno quello immediato.

Non si tratta esattamente di un vero e proprio presentimento, troppo legato a un mondo irrazionale, ma si può parlare invece di “attività anticipatoria anomala”.
Nei precedenti studi gli scienziati hanno osservato che le persone sottoposte a una serie di stimoli che risultassero imprevedibili producevano una differente attività biologica post-stimolazione.

Una persona che gioca ad un video gioco  al lavoro mentre indossa le cuffie, per esempio, non si accorge quando il suo capo sta arrivando dietro l'angolo.

Se si fosse sintonizzato sul suo corpo, sarebbe stato in grado di rilevare questi cambiamenti anticipatori tra due e 10 secondi in anticipo e chiudere il videogioco e anche avere la possibilità di aprire il foglio di calcolo sul quale stava lavorando. ..... tutto questo prima che il capo entri nella stanza.

In realtà è stato osservato che l’attività che precedeva lo stimolo stesso era già stata indirizzata e dunque poteva anticipare l’attività conseguente alla stimolazione. I ricercatori si sono concentrati su una serie di diverse variabili biologiche, come ad esempio l’attività elettrodermica cutanea, la frequenza cardiaca o la dilatazione della pupilla, e hanno osservato che a volte, ma non sempre, l’attività prima e dopo lo stimolo esercitato, erano le stesse.
Le cosiddette reazioni anticipatorie sembrano essere alquanto deboli, ma potrebbero essere facilmente amplificatili con degli algoritmi in modo tale che l’individuo possa cogliere realmente i segnali della “premonizione”.




Per approfondire:
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