Strumenti di identificazione
e
di accesso alla sofferenza psicofisica
parte terza
Buongiorno a tutti,
articolo 976.
Oggi analizziamo come da una situazione evidente, mi spiego meglio, come da una anomalia posturale, linguistica, di salute lamentata dal paziente o identificata nel vederlo possiamo risalire alla causa e da li alla riprogrammazione dell'evento.
Parliamo di funzionalismo.
Il funzionalismo, pur risentendo della tradizione scientifica tedesca, nasce in America e si presentò come sistema teorico complesso e articolato costituito da una grande varietà di approcci e prospettive psicologiche.
Il suo principale esponente fu William James (pronuncia: Geims), che scrisse Principles of Psychology (1890).
La più grande rivoluzione della nostra generazione è la scoperta che gli esseri umani, cambiando gli atteggiamenti interiori delle loro menti, possono cambiare gli aspetti esteriori della loro vita. William James
Fra i testi più significativi va ricordato anche un articolo di John Dewey (pronuncia: Diui) del 1896, The Reflex Arc Concept in Psychology. Dewey abbandonò presto gli studi psicologici per dedicarsi interamente alla filosofia e alla pedagogia pragmatistica.
(indirizzo filosofico che valorizza le capacità intellettive di adattamento all'ambiente piuttosto che la conoscenza della realtà).
La psicologia funzionalista studiò i processi mentali e il loro funzionamento. In questa corrente di pensiero si considerò l’uomo come organismo capace di adattarsi all'ambiente grazie ai processi mentali.
L’accento venne posto sulle operazioni dell’intero organismo biologico e non sulla mente come isolata dal corpo.
Scompare il tradizionale dualismo mente-corpo.
La ricerca psicologica si focalizzò sulle attività mentali di acquisizione, immagazzinamento, organizzazione e valutazione delle esperienze.
L’attenzione venne posta anche sui comportamenti manifesti dell’uomo.
I metodi di studio furono vari e diversificati,
i ricercatori ricorsero spesso ai metodi osservativi per cercare di comprendere il flusso della coscienza.
Un importante oggetto di studio del funzionalismo fu il comportamento adattivo, inteso come le attività finalizzate all'adattamento all'ambiente. Il comportamento adattivo prevede la presenza di una motivazione, interna o esterna all'organismo, una situazione concreta e sensoriale e una risposta che soddisfi la motivazione iniziale.
Ad esempio, un uomo affamato che si procura del cibo e mangia fino ad essere sazio pone in atto un comportamento adattivo.
La fame è la stimolazione motivante, il cibo è una parte della situazione sensoriale, il mangiare è la risposta che soddisfa la motivazione iniziale (Legrenzi, 2002, p.81).
Sono stati molto studiati anche i processi mentali coscienti implicati nell'adattamento.
I funzionalisti ritenevano che la sfera della coscienza sia particolarmente attiva quando ci serve per definire e codificare un comportamento adattivo ma quando quel comportamento si automatizza la coscienza diventa sempre più fluttuante. Si pensi ad esempio a quando si impara a guidare l’automobile: inizialmente siamo assolutamente consapevoli di ogni movimento richiesto poi, quando diventa un’attività automatica, non ci rendiamo più conto delle singole azioni.
Il funzionalismo, al contrario dello strutturalismo, sosteneva che l’azione non fosse scomponibile in elementi distinti (stimoli e risposte) ma fosse unica e unitaria. Ogni attività dell’organismo vivente sarebbe, quindi, un processo globale e continuo.
È possibile distinguere lo stimolo dalla risposta perché assolvono diverse funzioni in relazione all'adattamento dell’organismo all'ambiente.
La differenza tra stimolo e risposta è funzionale e non esistenziale: si riferisce alla loro funzione e non a ciò che sono.
In sintesi, il funzionalismo è antielemtistico in due sensi:
• le funzioni mentali sono attività globali, non scomponibili
• le funzioni mentali sono processi dinamici di tipo strumentale tramite cui il soggetto si
adatta alle richieste ambientali
Oggetti di studio del funzionalismo furono: la sensazione, l’emozione (già di interesse
dello strutturalismo), la percezione, la motivazione, l’apprendimento.
La sensazione divenne significativa soprattutto per il valore adattivo dei processi
sensoriali mediante l’abilità di localizzare gli oggetti nello spazio di definirne le dimensioni.
L’emozione assunse rilevanza per la possibilità di potenziare l’efficacia della risposta a
situazioni particolari. Ad esempio: la rabbia suscitata da una situazione di impedimento
motorio potrebbe attivare fisiologicamente l’individuo e facilitare l’azione reattiva.
La percezione venne considerato un processo mentale a sé stante, non una somma di
sensazioni elementari.
La motivazione venne considerata il principale stimolo capace di attivare l’individuo.
L’apprendimento fu definito come l’acquisizione di modalità di risposta a situazioni ambientali facilitanti l’adattamento.
L’apprendimento inteso come capacità di adattamento trovò il suo precursore nella
famosa “legge dell’effetto”, formulata nel 1905 da Thorndike (pronuncia: Torndaic).
Secondo questa legge:
ogni atto che in una data situazione, produce soddisfazione, finisce con l’essere associato a quella situazione.
Così quando la situazione si ripresenta l’atto ad essa relativo ha maggiori probabilità di ripetersi rispetto al passato.
Viceversa, ogni atto che in una data situazione produce insoddisfazione, finisce con l’essere dissociato da quella situazione.
Così quando la situazione si ripresenta l’atto ha minori probabilità di ripetersi rispetto al passato (Thorndike, 1911).
Facciamo un bilancio storico dello strutturalismo e del funzionalismo.
Attualmente lo strutturalismo non fa più parte degli orientamenti psicologici dominanti e le cause del suo declino possono essere rintracciate nelle seguenti motivazioni:
• lo strutturalismo si occupava principalmente delle funzioni mentali dell’uomo adulto normodotato e psicologicamente sano, mentre a partire dagli anno ’20, la psicologia si è sempre più interessata alla patologia mentale nella sua espressione sintomatica, comportamentale e nella sua evoluzione.
• lo strutturalismo si occupava degli elementi singoli della struttura mentale, questa concezione è stata ampiamente criticata dalla scuola della Gestalt (pronuncia: Ghestalt) il cui assioma principale recita”il tutto è più della somma delle parti” (approfondiremo questa scuola e questo concetto nei prossimi articoli)
• lo strutturalismo, come abbiamo visto, privilegiava la descrizione dei fenomeni piuttosto che la loro spiegazione e questo è stato superato dai modelli psicologici dinamici.
• il metodo dell’introspezione è stato criticato perché gli esperimenti non potevano essere replicabili con soggetti diversi inoltre non potevano essere indagati tutti i contenuti mentali inconsapevoli.
Malgrado questi limiti, lo strutturalismo ha dato un contribuito prezioso allo sviluppo della psicologia scientifica e ha contribuito al riconoscimento della psicologia come scienza indipendente.
Tutte le teorie psicologiche successive vi si sono confrontate.
Il funzionalismo nordamericano è sempre stato un movimento più ampio ed eclettico identificato nella scuola di Chicago.
Il funzionalismo è stato il primo orientamento psicologico americano ad approdare in Europa.
Lo studio dell’apprendimento e la tendenza biologizzante del funzionalismo hanno lasciato
il segno nella psicologia odierna, la quale lavora intorno al concetto di adattamento dell’organismo all'ambiente.
La psicologia contemporanea svolge ricerche sugli argomenti interessanti per il funzionalismo come quelle sull'apprendimento, sull'aspettativa, sulla motivazione e sui fattori affettivi in generale.
Inoltre, per quanto riguarda la metodologia della ricerca psicologica: i ricercatori odierni
prediligono metodi osservativi e indagini sul campo come i funzionalisti di inizio ‘900.
Lasciamo ora gli aspetti prettamente didattici e andiamo sul pratico.
Cosa ci dicono queste scuole?
Ci dicono che l'essere umano è decodificabile attraverso due macro canali espressivi quello fisico e quello mentale.
Se abbiamo la possibilità di vedere il soggetto, dal suo corpo,andatura, movimenti, rigidità, ecc. possiamo risalire alla sua sofferenza psicologia/fisica.
Se non possiamo vederlo ma solo ascoltarlo verbale, paraverbale, linguistica ci daranno la panoramica della sua sofferenza fisica/psicologica.
Sembra facile......
e si sembra facile ....... banale ....... e se ci guardiamo attorno o allo specchio cosa vediamo?
Sembriamo un popolo di sordi, ciechi, muti.
Ma questa è un'altra storia.......
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