Riprendiamo il discorso sulla comunicazione in famiglia sviluppando le forme errate di comunicazione che spesso utilizziamo in modo da riconoscerle e poterci correggere.
* Comunicazione inibita. E' quando stiamo zitti o facciamo lunghe pause.
Alle domande che ci vengono poste non rispondiamo e si e' pieni, fin troppo, di segreti dimostrando la carenza di fiducia reciproca.
Quasi tutto e' tabu'.
I bambini imparano rapidamente a evitare qualsiasi discussione.
* Eccesso di comunicazione. Potremmo definire questa categoria quella del tutto o nulla.
Grande casino,discussioni a voce alta dove tutti interrompono tutti, non si presta ascolto a cio' che dice o dicono i nostri interlocutori e dei lunghissimi discorsi difficilmente si comprende il siglificato.
La sindrome delle invasioni barbariche impazza.
Manca completamente il tempo per riflettere e cio' che viene detto serve solo per distogliere o occultare l'omissione di una vera comunicazione.
* Comunicazione incongrua. Quando parlate con qualcuno il vostro paraverbale e non verbale e' congruente con il verbale?
Se date ad un vostro amico la notizia che ha vinto alla lotteria la mimica e l'inflessione della voce rispecchieranno quello stato d'animo e se la stessa notizia la diamo a occhi bassi,voce priva di connotazione il messagio che vogliamo trasmettere sarà' poco chiaro, di difficile interpretazione.
L'incongruenza puo' essere utilizzata anche per nascondere i fatti, i sentimenti, le capacita' del nostro interlocutore.
L'uso dell incongruenza demoralizza, ammutolisce, rende nevrotici e crea confusione nei bambini.
* Comunicazione dislocata. I bambini esprimono a livello cinestesico il disagio.
Quindi l'emozione ed il pensiero prendono forma in sintomi comportamentali, fisici. Somatizzano al posto di esprimersi liberamente a parole.
Il bambino che deve fare una dimostrazione di karate ed ha paura puo' avere attacchi di pianto, tremore ecc.
L'attenzione del genitore o del'insegnante deve essere rivolta ad identificare se il disturbo e' di origine psicologica o fisica per evitare l'errore molto diffuso di curare il sintomo come se originato da un disturbo fisico e non psicosomatico.
* Comunicazione deviante. In questo caso vi e' la figura che io chiamo del paragnosta una persona in famiglia che pensa di leggere perfettamente nel pensiero degli altri e si fa portavoce consciamente o inconsciamente non richiesto.
Parla al posto nostro o di altro, completa le frasi, ristruttura completamente le frasi di altri.
Penso sia capitato anche a voi di vedere genitori sovrapporre la loro voce a quella dei figli e spessissimo parlano al posto loro.
Cosi' facendo programmiamo il loro cervello ad essere incapaci, a delegare ai GRANDI.
IL forte messaggio nascosto che ne deriva ai figli e' io sono il genitore e sono il tuo portavoce, hai difficoltà' nel comunicare correttamente. ecc.
l'uso da parte dei genitori di questa forma comunicativa inibisce nel bambino lo sviluppo della fiducia in se stessi e del'autonomia.
Prossimo post gli stili educativi in famiglia e nella scuola.
Se vi e' piaciuto l'argomento fatemelo sapere via email cervelloipu@email.it.
Attendo come sempre i vostri commenti.
TESTO CONSIGLIATO:
La-famiglia-é-competente
e
studiate perché e' l'asino che tira il carretto.
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