Elaborazione del lutto prima parte
E' una forma di profondo dolore emotivo che compare di solito dopo la morte di una persona cara, per l'allontanamento dai propri luoghi familiari, alla fine di un impegno importante o di un lavoro, alla fine di una possibilità di cambiamento, alla perdita del proprio ruolo sociale, ad un fallimento personale o lavorativo, alla nascita di un figlio malato, etc...
Anche se l'esperienza del dolore è una parte naturale del processo di guarigione, si può a volte aggravare o essere prolungata inutilmente.
Pertanto, la sofferenza è a volte combinata con senso di colpa, rimorso, rabbia o altre emozioni negative.
Il lutto è talvolta un’esperienza molto difficile che in taluni casi, può innescare sindromi depressive.Bisogna comunque distinguere la normale reazione ad un lutto, che presenta manifestazioni molto simili a quelle della depressione, con una vera malattia.
Oggi ci occupiamo della normale reazione al lutto.
Il dolore che provoca un lutto si sviluppa normalmente in cinque fasi.
Negazione della realtà e isolamento
Si tratta di un meccanismo di difesa che ci permette di attenuare l’intensa fase iniziale del dolore.
E’ una risposta psicologica temporanea.
Rabbia
Quando gli effetti mascheranti della negazione della realtà e dell'isolamento cominciano a svanire, la realtà ed il relativo dolore riappaiono.
Ma non si è ancora pronti. L'emozione intensa è deviata dall’oggetto del dolore e riorientata e si esprime come rabbia.
Rabbia che si può anche orientare verso il soggetto che ci ha provocato il dolore.
A questo si può aggiungere un senso di colpa per essere arrabbiati e questo non fa che alimentare la rabbia stessa.
Auto recriminazioni
Si incomincia poi una fase in cui si auto recrimina su azioni che si sarebbero potute compiere per evitare o ritardare il lutto.
Se ci fossimo rivolti al medico prima, se avessimo richiesto l’intervento di altri specialisti, in altre strutture.
Depressione
Due tipi di depressione sono associati al dolore che provoca un lutto.
Una depressione più profonda ed una più legata agli aspetti pratici che il lutto può comportare.
La durata di questa fase varia da alcune settimane e sei mesi.
Le manifestazioni più tipiche sono umore depresso, sentimenti di tristezza, inappetenza, crisi di pianto, agitazione e scarsa concentrazione.
La maggior parte delle persone ha la sensazione che il defunto sia in qualche modo ancora presente.
Accettazione
Dopo la fase di depressione, i sintomi depressivi regrediscono e la persona tenta di tornare alla normalità.
La durata di questa fase è variabile e non tutti riescono a raggiungerla.
La prossima settimana analizzeremo come il lutto non elaborato si trasforma in malattia e come elaborarlo correttamente grazie ad una tecnica di PNL.
Per approfondire:
Anne Ancelin Schutzenberger, Evelyne Bissone Jeufroy
Uscire dal Lutto
Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a vivere
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La vita è fatta di cambiamenti e di perdite di ogni tipo, per i quali dobbiamo elaborare il lutto: morte, storie d’amore finite, licenziamento o pensionamento, esilio, traslochi... Spesso non abbiamo né l’energia, né la libertà di spirito, né la capacità di prendere decisioni positive e passiamo il nostro tempo a “ruminare”. Superare la propria tristezza e imparare a vivere di nuovo, ritrovare la pace interiore, la serenità, dare un altro senso alla propria vita: questa è la ragion d’essere di questo libro, "Uscire dal lutto", di Anne Ancelin Schützenberger.
Per uscire dal lutto, è necessario ridarsi la carica, lasciare la presa, perdonare, accettare la perdita. Per farlo esistono delle tecniche e tutte passano per lo stesso cammino: circondarsi di amici, concedersi qualche piacere, ricostituire una scorta di “vitamine” emozionali...
Anne Ancelin Schutzenberger
Anne Ancelin Schützenberger è professore emerito di psicologia all'Università di Nizza e co-fondatrice dell'Associazione Internazionale di Psicoterapia di Gruppo. La sua esperienza è nota a livello internazionale, soprattutto per la psicoterapia di gruppo e lo psicodramma. È autrice di numerosi libri sull'argomento. Con Di Renzo Editore ha già pubblicato La sindrome degli antenati (2004).