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martedì 15 novembre 2011

Immagini mentali lezione universitaria Uninettuno

Immagini mentali

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.




L'immagine mentale è una rappresentazione mentale realizzata dal cervello umano, il quale funziona in maniera iconica.

Le cose (mai la loro negazione) sono rappresentate anche quando esse non sono direttamente percepite dagli organi di senso
La formazione e la modifica delle immagini mentali avviene in modo automatico e continuo. Il cervello, attraverso i canali sensoriali (visivo, uditivo, tattile, olfattivo e gustativo), acquisisce le informazioni principali che vanno a finire nel registro sensoriale (vedi memoria sensoriale). Una piccola parte degli stimoli sensoriali passa nella memoria a breve termine. In base alla nostra esperienza, il cervello è in grado di raggruppare gli stimoli sensoriali in unita' d'informazione (chunk). Gli elementi scelti generano immagini, le quali possono essere richiamate in qualunque momento influenzando il comportamento e le decisioni dell'individuo impegnato in quel particolare contesto.
Abbiamo detto che sistono immagini mentali relative a tutti i cinque sensi, ma la ricerca fino ad ora svolta in ambito psicologico riguarda principalmente le immagini visive.
Esse sono una metafora del cambiamento in quanto generano la credenza di poter effettuare
rapidamente dei cambiamenti nella direzione voluta.


Le immagini mentali immagazzinate in passato possono essere rielaborate, quindi anche le linee guida e strategie saranno modificate per diventare sempre più complesse (procedure complesse). L’apprendimento di procedure complesse avviene per tentativi ed errori. Sostanzialmente una procedura complessa è una sequenza ordinata di procedure più semplici già conosciute e funzionanti. Una volta che la procedura è funzionante, perché si ottiene l'obiettivo prefissato, la mente deve solo richiamare l'immagine del risultato finale in modo da attivare autonomamente, quindi senza l'intervento della coscienza, l'esecuzione di quella particolare procedura.
È possibile quindi elicitare in un soggetto una risposta emozionale attraverso stimoli esterni che rievochino una rappresentazione interna specifica, in base alle sue esperienze pregresse.Lo schema standard è il seguente:
1) Identificare un comportamento che si vuole cambiare, una situazione in cui si è in crisi o
bloccati.
2) Identificare l’immagine che da l’avvio al comportamento, può essere utile fare realmente
ciò che deve precedere il comportamento stesso in modo da identificare l’immagine che da
l’avvio alla reazione indesiderata. Associarsi a questa immagine.
2) Creare un’immagine di noi stessi mentre stiamo realizzando il comportamento desiderato.
3) Vedere, su uno schermo mentale, l’immagine che si vuole modificare in grande , molto
nitida e luminosa, mentre nell'angolo destro dello schermo mettere una piccola immagine
scura di come si vorrebbe comportarsi.
4) Far aumentare di dimensioni e luminosità l’immagine piccola in modo tale che
letteralmente invada l’immagine del comportamento indesiderato mentre si pronuncia la
parola “via !“
Terminato una prima volta oscurare lo schermo o aprire gli occhi.
Ripetere il tutto per un totale di cinque volte.
La chiave del modulo dello scatto sta nella velocità e nella ripetizione.
5) Verifica.

Il cervello sostanzialmente utilizza e richiama le immagini per formare delle linee guida, le quali definiscono il nostro comportamento a fronte degli stimoli esterni. Gli stimoli esterni insieme alla rappresentazione interna, generano delle decisioni che si traducono in un comportamento.

Per i tipi 6 dell'enneagramma le prove scientifiche le trovano qui:
  • Finke, R. A., (1989). Principles of Mental Imagery. MIT Press, Cambridge, Massachussets.
  • Kosslyn, S. M., (1980). Image and Mind. Harvard University Press.
  • Kosslyn, S. M., (1994). Image and Brain: The Resolution of the Imagery Debate. MIT Press, Cambridge, Massachussets.
 

Non esistono esseri umani che non producono immagini mentali