LA COSCIENZA ILLUSIONE O REALTÀ?
In che cosa consiste la coscienza?
In qualche modo, in ognuno dei nostri cervelli, l'attività combinata di molti miliardi di neuroni, ognuno una piccola macchina biologica, genera un'esperienza cosciente.
Non un'esperienza cosciente qualsiasi, ma la tua esperienza conscia, proprio qui ed ora.
E qui la domanda sorge spontanea.
Come succede?
Rispondere a questa domanda è cruciale, perché la coscienza, per ognuno di noi, è tutto ciò che c'è.
Senza questa non esiste un mondo, non c'è identità, non c'è più nulla.
Quando soffriamo, soffriamo coscientemente, che sia per una malattia mentale o per un dolore.
Ma negli ultimi 25 anni c'è stata un'esplosione di lavori scientifici in quest'area.
Nelle Università americane, troverete scienziati di tutte le discipline e qualche volta perfino filosofi.
Tutti insieme provano a capire come si verifica la coscienza e cosa accade quando non si verifica.
Qual'è la struttura della coscienza?
Cosa dovrebbe provare a spiegare la scienza della coscienza?
Possiamo pensarla in due modi.
Il primo modo sono le esperienze del mondo nel quale siamo immersi, pieno di immagini, suoni e odori, c'è un film interiore in 3D, multisensoriale, a 360 gradi.
Il secondo c'è la coscienza di sé.
L'esperienza univoca di essere noi.
Iniziamo dalle esperienze del mondo intorno a noi e con l'importante idea del cervello come un motore che prevede.
Ora immaginate di essere un cervello......
Siete chiusi in un teschio d'osso, e provate a capire cosa c'è là fuori nel mondo.
Nel teschio non c'è luce.
Non c'è nemmeno rumore.
Siete mai stati in una stanza buia senza luci e suoni?
Tutto quello che avete sono correnti di impulsi elettrici collegate solo indirettamente alle cose del mondo, qualsiasi esse siano.
Così la percezione, il capire cosa c'è lì, deve essere un susseguirsi di supposizione informata nella quale il cervello combina questi segnali sensoriali con le sue aspettative, o le convinzioni acquisite su com'è il mondo, per creare la miglior ipotesi su cosa abbia causato quei segnali. Il cervello non sente i suoni e non vede la luce.
Ciò che percepiamo
è
l'ipotesi migliore
di quel che c'è là fuori nel mondo.
Guardiamo questi filmati:
Non è una specie di magia.
Cosa succede qui?
La cosa notevole è che l'informazione sensoriale data al cervello non è cambiata affatto. È cambiata solo l'ipotesi migliore del vostro cervello sulle cause di quell'informazione sensoriale.
E questo cambia ciò che sentite consciamente.
Tutto questo mette le basi cerebrali della percezione sotto una luce un po' diversa.
Invece di dipendere largamente dai segnali che arrivano al cervello dal mondo esterno, la percezione dipende anche, se non di più, dalle ipotesi percettive che fluiscono in senso contrario.
Non percepiamo solo passivamente il mondo,
lo generiamo in modo attivo.
Il mondo che viviamo viene tanto, se non di più, dall'interno all'esterno, quanto dall'esterno all'interno.
Ora, pensateci un momento.
Se l'allucinazione è una specie di percezione incontrollata, allora anche la percezione, proprio qui e adesso, è una specie di allucinazione, ma un'allucinazione controllata per il fatto che le ipotesi del cervello sono tenute a freno dalle informazioni sensoriali esterne.
In effetti, abbiamo tutti, continuamente, allucinazioni, incluso adesso.
È solo che quando siamo tutti d'accordo sull'allucinazione, la chiamiamo realtà.
Per oggi mi fermo qui.
Avete tanti spunti di riflessione.
Attendo come sempre i vostri commenti e idee.
Per approfondire: