Microtrance quotidiane
Lo sapevate che passiamo la maggior parte della giornata in ipnosi?
Noi esseri umani non agiamo e non vediamo direttamente il mondo.
Esiste un'enorme differenza tra il mondo e l'esperienza che ne possediamo.
Semplifichiamo, non ne siamo effettivamente coscienti.
Quel che accade è che ciascuno di noi crea, a seguito dell'impatto con la società, una rappresentazione del mondo in cui vive e questa diviene la sua realtà, che però è totalmente immaginaria.
Nel far questo si «dimentica di sé», cioè del fatto che è lui stesso l'osservatore e il creatore della sua percezione.
Arrivare alla realtà significa acquisire consapevolezza di questo, essere liberi e al contempo risvegliarsi.
L'essere risvegliati ci pone al di là delle emozioni, anche se non nega l'esistenza del concetto di amore, di cui offre una definizione più vasta.
In realtà, l'uomo veramente «sveglio» è il solo capace di amare veramente in quanto è cosciente, totalmente, dei legami esistenti tra gli esseri.
L'insieme di questa arte può essere paragonata a un risvegliare l'uomo e aiutarlo a percepire il presente.
L'umano medio normalmente percepisce la realtà che lo circonda come in una trance.
In poche parole, distorciamo e modifichiamo la nostra percezione della realtà in base a meccanismi inconsci legati alla necessità umana di «catalogare per programmare il futuro», dimenticandoci che possiamo anche vivere nell'ora.
Sono queste trance che ingoiano il nostro tempo.
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