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sabato 26 novembre 2011

Studiate perché e' l'asino che tira il carretto ........... il mondo si sta riempiendo di asini?

Studiate perché e' l'asino che tira il carretto ........... il mondo si sta riempiendo di asini?


Cosa pensate nel momento in cui sentite un intervista alla TV o alla radio dove intervistano un famigliare che ha perso la figlia o il figlio in un incidente o a causa di un delitto e gli chiedono
 ' come si sente?'



Devo dirtelo brutto imb...?

Le interviste a politici e non solo mi turbano profondamente.

Ad affermazioni tipo:
 'questo governo e' un disastro' 
'bisogna aiutare di piu' chi soffre'
'le pensioni non si toccano'
'occorrono riforme'
'bisogna aumentare i posti di lavoro'
'bisogna aumentare le risorse per..'
ecc.

Cosa passa per la testa del giornalista che omette di  ribattere con domande costruttive e chiarificatrici come:
'Tu cosa faresti?'
Come pensi di realizzarlo?'

E' facile riempirsi la bocca di truismi, in pratica, una affermazione vera e riconosciuta con assoluta certezza come tale da chi ascolta.
Quindi se qualcuno, in tono adeguatamente convincente, pronuncia una serie di affermazioni palesemente vere (truismi, appunto) e le fa seguire da un’affermazione verosimile, il nostro sistema di controllo l’accetta come se fosse assolutamente vera.
Se, continuando, il nostro interlocutore fa altre affermazioni assolutamente e palesemente vere, il nostro sistema di controllo si rilassa ulteriormente, e a questo punto un’affermazione anche poco credibile viene fatta passare come vera.



Penso che anche voi l'abbiate notato questa che io reputo una presa in giro della nostra intelligenza.
Ore e ore di trasmissioni per nulla.
Alla fine ti chiedi:
 'Quindi?'
Tutti i programmi di approfondimento della cronaca li trovo un elogio all'imbecillita' e alla mancanza di rispetto del telespettatore.
Evito di fare l'elenco dei programmi ..... li conoscete tutti.

Se non vi e' di meglio in televisione .. spegnetela e aprite un libro...... il vostro cervello vi ringrazierà.

Voi cosa ne pensate?
Stiamo diventando davvero tutti asini ?

Le domande che vengono insegnate ai bambini delle elementari per comporre un buon tema:
chi?
che cosa?
come ?
dove?

i giornalisti ed i loro direttori se le ricordano?

Ho omesso il perché? come domanda  perché prevede risposte stupide non argomentative come:
Perché si.
Perché no. 

Blindato come sempre attendo i vostri commenti.


Per approfondire:

Il Linguaggio del Cambiamento

Il Linguaggio del Cambiamento

Elementi di comunicazione terapeutica


Questo libro focalizza l'importanza del linguaggio nella psicoterapia: non il linguaggio come semplice mezzo d'espressione, bensì il linguaggio come arte di persuasione.Esistono due realtà: quella oggettiva, esterna, e l'altra, che è il risultato delle nostre opinioni sul mondo. La loro sintesi determina convinzioni, pregiudizi, valutazioni e distorsioni, ossia, per dirla con Watzlawick, la nostra "immagine del mondo".

Gli interventi linguistici tendono a modificare questa immagine e, in particolare, quando si parli di psicoterapia, "l'immagine del mondo che produce dolore". Scopo di questo libro è illustrare la grammatica del cambiamento e le varie tecniche attraverso cui renderlo possibile: paradossi, spostamenti di sintomi, giochi verbali, prescrizioni. Tutto ci" che appare immodificabile pu", secondo Watzlawick, essere cambiato se si conoscono le opportune strategie.

Scritto sulla base di una fitta documentazione di casi clinici, allegorie, illustrazioni, aneddoti, citazioni di grandi filosofi, artisti, scrittori e pensatori, Il linguaggio del cambiamento è un libro non soltanto sulla terapia ma anche sulla vita. Nel corso delle sue numerose ristampe (la prima edizione è del 1980), ha consentito ai suoi molti lettori una stimolante conoscenza clinica e una feconda opportunità di comunicare con se stessi.
Approfondimento
Il linguaggio del cambiamento è stato pubblicato nel 1980 nella "Biblioteca di Psichiatria e Psicologia clinica". Questa è la dodicesima edizione. "Non si può leggere questo libro - ha scritto Peggy Papp, dell'Ackerman Institute di New York - senza essere stimolati e provocati dalle idee di Paul Watzlawick sui fenomeni del cambiamento nel comportamento e nell'attitudine individuale verso il mondo."
Avendo esplorato i differenti aspetti del cambiamento in Pragmatica della comunicazione umana, Change e La realtà della realtà (già tradotti in italiano), Watzlawick ora elabora su questo argomento alcune indicazioni per la comunicazione terapeutica. Il libro focalizza l'importanza del linguaggio nella psicoterapia: non il linguaggio come semplice mezzo di espressione, ma il linguaggio come arte di persuasione.
Watzlawick ritiene che l'uomo disponga di due linguaggi diversi. Il mondo della razionalità è controllato dall'emisfero cerebrale sinistro e ci consente di interpretare la realtà obiettiva in termini razionali secondo una logica metodologica. Questa è spesso in conflitto con l'attività dell'emisfero destro, origine delle fantasie, dei sogni e delle idee che possono sembrare illogiche e assurde. Il linguaggio della psicoterapia è il linguaggio dell'emisfero destro perché in esso l'immagine del mondo è concepita ed espressa. Questo libro è destinato a insegnare la grammatica dell'emisfero destro in cui si realizza il "cambiamento": il lavoro della terapia secondo Watzlawick è "cambiare l'immagine del mondo che produce dolore" nel paziente. Le varie tecniche per realizzare ciò sono descritte in modo chiaro e pratico come diverse strategie: paradossi, spostamenti di sintomi, giochi verbali, prescrizioni. Tutto ciò che appare immodificabile può, secondo Watzlawick, essere cambiato.