PNL: cervello istruzioni per l'uso: professione

PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA: SONO FATTO COSI'

Buongiorno a tutti, articolo 1004.

Il primo pensiero che mi è passato per la testa quando ho scritto il titolo dell'articolo è stata la musichetta dei Puffi che vi allego....

Vi immagino intenti a leggere il mio blog cantando e ballando la canzone.

Iniziamo ora seriamente e riflettiamo sui nostri studi, i diplomi e le lauree conseguite ecc.

Entriamo nella mente per esempio del giovane dottore in economia (è un esempio, questo vale per qualsiasi lavoro), che ha studiato come gestire le aziende e il suo obiettivo è quello di diventare un professionista stimato, di poter migliorare la gestione fiscale dei suoi clienti, si sente portato per quello e capace per quello ed esce sul mercato con quelle abilità e pensa che quelle saranno sufficienti per poter svolgere questa professione.

Per fare il commercialista devi saper fare il commercialista.

Sbagliato.

Attualmente fai il commercialista se qualcuno prima entra nel tuo studio e accetta di farsi seguire da te nei suoi affari.

Ci sono professionisti abilissimi e preparatissimi nella loro materia e se non hanno capacità commerciali, di relazione e comunicazione......tutto quello che gli permettere di vendere prima il loro servizio......le loro abilità, la loro competenza se la tengono in cornice attaccata al muro.

Non andranno al servizio di nessuno e non avranno nessun tipo di successo nella loro attività.

Mi spiego meglio, la loro preparazione scolastica, quello su cui si sono focalizzati, che è importantissima, non è abbastanza per avere successo.

Per prima cosa dobbiamo vendere il nostro servizio altrimenti non abbiamo nessuno a cui distribuirlo.

L'obiezione che fanno molti è che non sono portati alla vendita, non si sentono competenti in quello.

Se sono bravo in qualcosa e scarso in un'altra ....l'altra cosa ci sembra sempre lavori contro di noi.

E qui escono i Puffi...... cosa intendo...... ognuno di noi si crea una sua identità, io sono un geometra, io sono un commercialista, io sono uno strappa biglietti del cinema, io sono un architetto, sono un avvocato, sono un operaio, sono una professoressa ecc.

è facile identificarsi con la propria professione.

Rispetto a qualche anno fa le nostre professioni sono diventate qualcosa di più.

Qualsiasi professione oggi ha la necessita di essere integrata da ottime capacità comunicative, di vendita.

Un professionista oggi deve sapersi relazionare con i propri collaboratori, saper gestire un team.

Anche gli impiegati oggi dovrebbero avere una mentalità imprenditoriale.

Gestire il proprio lavoro come se fosse lui il titolare dell'azienda, assumendosi molte responsabilità, gestire i suoi spazi con indipendenza.

Trenta anni fa non erano richieste queste competenze.

Le aziende moderne vogliono i loro dipendenti con questa indipendenza imprenditoriale.

Questo risulta molto difficile alle persone.

Le persone tendono a chiudersi dentro la propria identità.

Le frasi che sento più spesso ripetere:

''io sono fatto così''

''io sono questo''

Quando ci immedesimiamo in qualcosa quel qualcosa diventa in effetti ciò che noi siamo e principalmente il nostro più grande limite ad essere anche qualcosa d'altro.

Ogni volta che ci chiudiamo in una identità limitiamo chi siamo e soprattutto chi possiamo essere.

Come si forma l'identità?

L'identità è la somma delle convinzioni che noi abbiamo di noi stessi.

L'identità è l'immagine che abbiamo e crediamo di noi, di essere, di poter realizzare.

Ricordatevi che nessun essere umano potrà andare molto distante da quello che crede di poter fare, realizzare, guadagnare, ecc.

L'essere umano è programmato per confermare le proprie convinzioni, a generare le condizioni affinché si realizzino le condizioni che nella nostra testa avevamo previsto.(Profezie autorealizzanti)

Le convinzioni più forti che abbiamo riguardano la nostra identità.

''Hai visto....lo sapevo che avevo ragione''

Pensate a chi è convinto di essere negato per qualcosa, farete una fatica enorme anche ad insegnarli qualcosa di semplice e tenterà di sabotare costantemente il fatto di riuscirci e quando non ce la farà ti dirà...:

''hai visto te lo avevo detto non fa per me, non sono portato''

e ve lo dice come se avesse vinto.... e in realtà ha perso non fare quella cosa è una sconfitta, ma ti guarda da vincitore.

Quanti ottimi studenti abbiamo abbandonato?

Quanti bravi medici hanno rinunciato?

Quanti professionisti hanno cessato l'attività per non aver aggiunto alla cassetta degli attrezzi della loro identità lo strumento giusto?

Dietro a questo comportamento la molla fortissima della sicurezza.

''Mi conosco''

''So come sono fatto''

''So come sono''

Certo..... nell'immediato ti da sicurezza.

Nel tempo questo tipo di sicurezza ti porta a perdere la partita della vita, per avere successo oggi devi avere la capacità di espandere la tua identità.

Quindi come fare per uscire da questa situazione?

Devi espandere la tua identità.

Bene ti faccio una domanda:

''fino ad oggi cosa sei stato?''

..........................................................

Bene da domani potrai essere ...... anche questo ...... e anche questo ....... e anche questo ....... ecc.

Viviamo in un mondo in continua evoluzione, le nostre professioni tra dieci o venti anni probabilmente non esisteranno più o non esisteranno più come le conosciamo oggi.

In un mondo che cambia così velocemente se non riusciamo a cambiare con lui, se non capiamo che fino ad oggi sono stato questo e da domano posso essere anche quello avremo guai seri.

La flessibilità mentale è importantissima, vedere noi stessi in situazioni diverse, scoprire cose di noi che non pensavamo ci fossero.

Quindi cosa fare?

Abbiamo la necessità di espanderci, vederci anche in altri ''abiti'', aprire la mente a ciò che potremmo essere, tralasciando l'idea di ciò che eravamo o che pensavamo avremmo dovuto fare o giusto fare.

Il mondo cambia e noi dobbiamo plasmarci sul cambiamento.

Buona serata.

Per approfondire: