lunedì 3 ottobre 2016

Congresso Internazionale. Il Perdono: Guarire le Ferite del Passato e Gestire i Conflitti con il Perdono Erica Francesca Poli, Colin Tipping, Daniel Lumera, Yolande Mukagasana, Enrico Pierangeli, Capitanata Sabato 29 Ottobre 2016 Centro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo

Congresso Internazionale. Il Perdono: Guarire le Ferite del Passato e Gestire i Conflitti con il Perdono

Erica Francesca PoliColin TippingDaniel Lumera,Yolande MukagasanaEnrico PierangeliCapitanata




Erica Francesca Poli, Colin Tipping, Daniel Lumera, Yolande Mukagasana, Enrico Pierangeli, CapitanataCongresso Internazionale. Il Perdono: Guarire le Ferite del Passato e Gestire i Conflitti con il PerdonoIl Volo delle Colombe€ 91.5





GUARIRE LE FERITE DEL PASSATO E 
GESTIRE I CONFLITTI CON IL PERDONO
Strumenti e percorsi per migliorare relazioni e benessere psicofisico. 
Un convegno internazionale ricco di studi e testimonianze. 
Presenti ricercatori, studiosi e la candidata al Premio Nobel per la pace Yolande Mukagasana

I più recenti studi di neuroscienze hanno dimostrato che il perdono ha effetti benefici sui sistemi circolatorio immunitario e nervoso. La pratica del perdono quindi non è solo un processo per la nostra evoluzione interiore e spirituale, ma anche un processo per il nostro benessere psicofisico e relazionale, come dimostrano sempre più ricerche e come dimostreranno gli studi, le testimonianze e le tecniche presentate durante il primo Convegno Internazionale Il Perdono, via per la libertà, in programma al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo il prossimo 29 Ottobre.
Il perdono fa parte di una nuova educazione alla consapevolezza e alla felicità; una strategia evolutiva necessaria per la salute, il benessere e la qualità della vita. È una delle abilità personali e sociali necessaria nella nuova educazione per tutti gli individui e soprattutto nella formazione dei nuovi leader. Il processo del perdono è un allenamento neuronale per sviluppare capacità fondamentali nella sfera personale, relazionale e sociale: trasformarei problemi in risorse, gestire i conflitti, sviluppare l'empatia matura.
In questo convegno, grazie al supporto di esperti e ricercatori, i partecipanti conosceranno questo processo e apprenderanno i passaggi salienti per provare a renderlo parte integrante della propria quotidianità.
"Negli ultimi anni l'interesse sul perdono è cresciuto esponenzialmente, allargandosi dal linguaggio di spiritualità e psicoterapia a quello della scienza e della medicina – anticipa Daniel Lumera uno dei relatori presenti al Convegno. Questo interessamento da parte della scienza ha sottolineato l'importanza di perdonare come strumento fondamentale per la salute e la qualità della vita, non limitandolo più solo all'ambito psicologico e spirituale. Il perdono fa parte di una nuova educazione alla consapevolezza: è una delle abilità personali e sociali necessarie nella nuova educazione per tutti gli individui, e soprattutto nella formazione dei nuovi leader. Appartiene alle abilità e virtù basilari di un nuovo modo di esseri umani". 

Come conferma anche uno dei massimi esponenti internazionali in materia di perdono, Colin Tipping, che parlerà in collegamento video del metodo del "perdono assoluto", che come spiega l'autore "è un processo che per chi lo sperimenta e ne fa un'abitudine, si può trasformare in uno stile di vita, che regala ogni giorno felicità, armonia e pace".
E ci saranno anche testimonianze importanti e toccanti di chi ha fatto del perdono una via di rinascita ed è riuscito grazie ad esso a trasformare la propria esistenza.

 Programma del corso


  • 8:30 - 9:30 | Inizio registrazione iscritti
  • 9:30 - 9:45 | Apertura congresso
  • 9:45 - 10:00 | Rino CapitanataIntervento musicale: Musica e benessere interiore
  • 10:00 - 11:15 | Dr.ssa Erica Francesca PoliIl perdono nella coscienza quantica
  • 11:15 - 11:30 | Colin Tipping (intervento video)Il perdono assoluto
  • 11:30 - 11:50 | Pausa caffè
  • 11:50 - 13:15 | Daniel LumeraLa cura del perdono
  • 13:15 - 15:00 | Pausa pranzo
  • 15:00 - 16:00 | Yolanda MukasanaL'esperienza del perdono
  • 16:00 - 16:40 | Dr. Enrico PierangeliIl perdono: aspetti neurobiologici
  • 16:40 - 17:00 | Pausa caffè
  • 17:00 - 18:00 | Tavola rotonda con i relatori e confronto con il pubblico
  • 18:00 | Chiusura del congresso

 Struttura dell'evento


Il convegno si svolgerà Sabato 29 Ottobre 2016 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.

 Come raggiungerci


Vicino alla stazione ferroviaria di Bergamo, alla stazione degli autobus, a pochi passi dall'aeroporto Orio al Serio.


 Scheda Tecnica


RelatoriErica Francesca PoliColin TippingDaniel LumeraYolande MukagasanaEnrico PierangeliCapitanata
OrganizzatoreIl Volo delle Colombe
DataSabato 29 Ottobre 2016
LuogoCentro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo
Orario check-in8:30 - 9:30
Classifichen. 2 in Eventi
Lo trovi in#Crescita Personale e Consapevolezza

 Informazioni


Prenotazione e metodi di pagamento
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 Recesso


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 Mappa


Centro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo
Viale Papa Giovanni XXIII, 106, 24122 Bergamo BG, Italia
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domenica 2 ottobre 2016

Paralisi nel sonno, cause e rimedi


Video incorporato da
https://www.youtube.com/channel/UCR_CKfcv_HpOq_otYfSEfEg


La paralisi nel sonno, conosciuta anche come paralisi ipnagogica, è un disturbo abbastanza comune che rende le persone incapaci di muoversi appena prima di addormentarsi o al momento del risveglio. Alcuni affibiano a questo fenomeno caratteristiche soprannaturali. In questo video vi spiego perchè non c'è nulla da temere.

Pareidolia: illusione subcosciente



Video incorporato da
https://www.youtube.com/channel/UCR_CKfcv_HpOq_otYfSEfEg

Le "vitamine" di Tony Robbins

sabato 24 settembre 2016

PNL: CERVELLO ISTRUZIONI PER L’USO .... il corso


PNL: CERVELLO ISTRUZIONI PER L’USO .... il corso

Docente: Mauro Brocca

Giorno e ora: giovedì dalle ore 17
alle ore 19

Sede: UTL - P.za San Rocco aula 1

Inizio corso: 27 ottobre 2016
Durata corso: 20 incontri

Programma

Capita ogni tanto che un istante
vi catturi.
Ognuno di noi è stato almeno una
volta nella vita “catturato” da un
attimo di assoluta consapevolezza.
Oltre il perimetro del luogo in
cui ci trovavamo abbiamo intravisto
aperture, destinazioni
possibili e spazi distesi.
Abbiamo avuto la tentazione di
allungare la mano, di incamminarci
in direzione di quei posti
lontani, attratti da un richiamo
invitante.
Questi istanti sono brevi interruzioni
lungo una traccia continua...
la vita.. che poi riprende il
suo corso senza variazioni significative.
Nel nostro corso rompiamo le
prigioni mentali in cui si può essere
rinchiusi, solitudine, frustrazione,
impotenza e lasciamo
spazio a energia, vitalità e coraggio.
Vi aspetto

PNL: ISTRUZIONI PRATICHE PER LA VITA QUOTIDIANA


PNL: ISTRUZIONI PRATICHE PER 
LA
VITA QUOTIDIANA



Docente: Mauro Brocca

Giorno e ora: venerdì dalle ore
21 alle ore 22,30

Sede: UTL - P.za San Rocco aula 5

Inizio corso: 4 novembre 2016

Durata corso: 8 incontri serali
con cadenza mensile

Programma

4 nov. Gestire gli stati
di stress
2 dic. La forza delle
decisioni
20 genn. Il potere della
chiarezza e della
determinazione
24 febb. Risolvere i conflitti
interiori - Consigli
31 mar. Il potere delle
domande
28 april. I 5 fattori di stress
per il rapporto di coppia
12 magg. Comunicare
efficacemente
26 magg. Perché facciamo quel

che facciamo

Déjà vu



Déjà vu
Risultati immagini per deja vu psicologia



Improvvisamente arriva ......... e stupisce ogni volta: la sicurezza, inspiegabile e ...... inquietante, di aver già vissuto quello stesso identico momento.
quello stesso identico momento.
quello stesso identico momento.
Il déjà vu (in Francese /deʒavy/ "già visto"), è la sensazione di aver vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando.
Il termine fu creato dallo psicologo francese Émile Boirac (1851–1917), nel suo libro L'Avenir des sciences psychiques ("Il futuro delle scienze psichiche"), revisione di un saggio che scrisse quando ancora era studente all'Università di Chicago.
Sul fenomeno del ‘déjà vu’ si sono interrogate generazioni di esperti della mente e l’ipotesi più accreditata, almeno finora, è che si tratti di un falso ricordo.
Un inganno dei neuroni. Risultati immagini per ingannatore
Secondo un nuovo studio, però, questa spiegazione è sbagliata.
Quella giusta sarebbe un’altra: il déjà vu è segno che il cervello sta facendo un check della memoria, per controllare il proprio archivio verificando che non nasconda degli errori.
Una sorta di ‘antivirus’ neurologico.Risultati immagini per antivirus
Lo hanno scoperto il team di Akira O’Connor Risultati immagini per Akira O’Connor dell’università scozzese di St Andrews, presentato il mese scorso alla Conferenza internazionale sulla memoria di Budpest, in Ungheria, e ripreso dal ‘New Scientist’.
Per capire il meccanismo alla base dei déjà vu, gli scienziati l’hanno praticamente riprodotto in laboratorio attraverso un esperimento su 21 volontari sottoposti alla risonanza magnetica funzionale.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, quando la sensazione di ‘già visto’ si innesca non si accendono le aree cerebrali associate alla memoria, per esempio l’ippocampo Risultati immagini per ippocampo, bensì le regioni frontali coinvolte nei processi decisionali.
L’interpretazione di O’Connor e colleghi è che durante il déjà vu si attivano queste aree perché il cervello sta passando in rassegna i propri ricordi e inviando un segnale per indicare che ha trovato un errore: un conflitto fra ciò che abbiamo realmente vissuto e quello che invece pensiamo soltanto di aver già sperimentato.
Traduciamo, la sensazione che ne deriva non dovrebbe spaventare bensì rassicurarci perché è la ‘spia’ di un cervello performante e in salute.
Non a caso il fenomeno viene riferito più frequentemente dai giovani, mentre si affievolisce in età più anziana quando le capacità mnemoniche si riducono. Andando avanti negli anni, precisa O’Connor, “può darsi che i sistemi di controllo peggiorino e che il cervello diventi meno capace di individuare un ricordo sbagliato”.
Stefan Köhler, dell’università canadese del Western Ontario, evidenzia come al momento non sia possibile dire se il déjà vu sia un meccanismo vantaggioso o meno. “Potrebbe accadere che una simile esperienza renda le persone più prudenti, ossia meno propense a fidarsi ciecamente della propria memoria"
Diamo ora uno sguardo alle vecchie teorie.
Sigmund Freud Risultati immagini per Sigmund Freud è stato tra i primi a tentare una spiegazione di questo fenomeno.
Secondo la psicoanalisi si tratta di una sensazione è legata al desiderio che qualcosa si compia o si ripeta.
Il déjà vu non sarebbe altro che il desiderio di ripetere un'esperienza del passato ma in un modo più soddisfacente, il che comporterebbe una sensazione ambigua motivata, appunto, da un desiderio da soddisfare.

Per gli studiosi del cervello e della memoria Risultati immagini per studiosi del cervello le esperienze di déjà vu avrebbero invece un'origine diversa. Una prima spiegazione ricorre a un modello della memoria di tipo olografico: gli ologrammi sono quelle fotografie che, osservate da un particolare angolo visivo, appaiono in rilievo Risultati immagini per ologramma.
Nell'ologramma ogni punto dell'immagine contiene l'insieme delle informazioni necessarie a ricreare l'immagine completa: anche un frammento dell'immagine può ricreare il tutto, ma più piccolo è il frammento, meno a fuoco risulta l'immagine.
Se allora consideriamo le memorie come ologrammi, il fenomeno del déjà vu potrebbe essere legato all'innesco di un frammento di ricordo troppo piccolo perché la memoria possa risultare "a fuoco". Immaginiamo che un ricordo venga depositato nel cervello sotto forma di ologramma e che questo contenga una serie di informazioni, sensoriali, emotive e cognitive che nel loro insieme costituiscono il ricordo: un dettaglio, ad esempio il tono di una voce, un particolare del viso di una persona, una sensazione emotiva, possono innescare e ricostruire quel particolare ricordo nella sua interezza.
Ma immaginiamo adesso che una sensazione, un'emozione, un messaggio visivo rassomiglino a un qualche dettaglio del ricordo precedente: il cervello confonde il presente col passato e si ha l'impressione di aver già visto quella scena o vissuto quella situazione.


Esiste però un'altra spiegazione secondo cui il déjà vu dipenderebbe da un mutamento nel ritmo con cui si verificano percezioni e memorie. Secondo questa teoria le sensazioni che derivano da una particolare esperienza non vengono percepite immediatamente dal cervello - a causa di una qualche inefficienza del sistema - mentre l'informazione viene subito registrata sotto forma di memoria. Come conseguenza di questa alterata sequenza temporale di sensazioni e memorie si ha l'impressione che un evento venga vissuto e ricordato simultaneamente. Quale che sia la spiegazione, la sensazione di déjà vu è inquietante, perché sentiamo che la nostra mente ci appare estranea, la memoria inaccessibile. Ma non è detto che il nostro lavoro di ricerca della situazione "già vissuta" sia coronato dal successo, perché le memorie possono essere inaccessibili alla coscienza: capita così ai neonati, il cui comportamento può essere influenzato da esperienze precoci che fanno capo alla cosiddetta memoria implicita, un tipo di memoria che non viene "esplicitata", che lascia traccia di sé senza che si verifichino forme di coscienza, come avviene per le memorie procedurali.

E voi che idea avete del déjà vu?

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