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domenica 18 ottobre 2020

PNL SOTTOMODALITA'

 PNL SOTTOMODALITA'




Buongiorno a tutti, articolo 1002.

I nostri sensi ci danno informazioni su noi stessi e sul mondo. 

Meglio ascoltiamo, vediamo, sentiamo (e gustiamo e annusiamo), maggiori sono le possibilità che abbiamo di capire cosa sta succedendo.

Le sottomodalità sono alcune delle qualità dei nostri sensi. 

Aggiungono più informazioni e ricchezza. 

Ad esempio, alcune qualità della vista sono chiare o scure, focalizzate o sfocate, a colori o  monocromatiche .


Come i sensi e le submodalità possono alterare i nostri ricordi.

I nostri ricordi sono costruiti dall'esperienza sensoriale. 

I ricordi non si fissano, cambiano man mano che acquisiamo nuove esperienze. 

Esplorando le qualità del linguaggio sensoriale dei nostri ricordi e modificandole, possiamo cambiare i ricordi stessi in modi che ci sono utili.

Lo stesso si può dire dell'immaginazione....  sia come immaginiamo le cose nella nostra mente, sia come dipingiamo un'immagine, attraverso il linguaggio, mentre comunichiamo le nostre idee agli altri.

Essere consapevoli del linguaggio sensoriale.

Vale la pena essere consapevoli della grande varietà di tipi di linguaggio sensoriale che utilizziamo.

È probabile che un batterista, un artista, un atleta e un uomo d'affari descrivano i ricordi in modi diversi. Hanno esperienze sensoriali diverse e questo si riflette nel loro linguaggio.

Alcune cose possono essere descritte in termini digitali , on / off - Ad esempio, qualcosa può essere bidimensionale o tridimensionale, ma non una via di mezzo. 

La maggior parte delle informazioni sensoriali, tuttavia, cade da qualche parte su un continuum; per esempio la luminosità o il colore possono esistere solo su uno spettro. 

Pertanto, è molto più difficile esprimerlo in modo accurato.

Un primo passo è comprendere alcune delle qualità, o submodalità, dei nostri sensi.


Sottomodalità.


Visivo

Associazione (associata o dissociata)

Taglia (grande o piccola)

Movimento (fermo o in movimento, presentazione o filmato)

Colore (colore o bianco e nero)

Luminosità (chiara o scura)

Distanza (vicino o lontano)

Focus (focalizzato o sfocato)

Chiarezza (chiara o sfocata)

Posizione (in alto, in basso, a sinistra o a destra)

Profondità (2D o 3D)

Cornice (incorniciata o panoramica)

Numero di immagini


Uditivo

Posizione (mono, stereo, surround)

Tonalità (piatta o accattivante)

Tempo (lento o veloce)

Pitch (alto o basso)

Ritmo (veloce o lento)

Intensità (intensa o morbida)

Chiarezza (chiara o sfocata)

Volume (alto o basso)

Ritmo (regolare o irregolare)


Cinestetico

Posizione (dove lo senti?)

Vibrazione (è ferma o pulsa?)

Movimento (È fermo o in movimento? Se si muove, traccia il movimento con le mani.)

Pressione (c'è pressione? In caso affermativo, è leggera o intensa?)

Forma (che forma è?)

Dimensioni (quanto è grande?)

Temperatura (ha una temperatura? È caldo o freddo o qualcos'altro?)

Direzione (ha una direzione? Se sì, descrivila.)

Fisso o intermittente (è fisso o intermittente?)


Sapore e profumo

Sapore / odore (dolce, acido, aroma, fragranza, sale, dolce, essenza, piccante.)


Sensi e sottomodalità essenziali

Quando accediamo a un ricordo e ne identifichiamo le submodalità in modo più dettagliato, tendiamo a riportare i dettagli di quel ricordo e ad amplificarne i sentimenti associati.

Quando cambiamo le submodalità della memoria, cambiamo anche la memoria e le sensazioni associate.

Rendendo le nostre immagini più luminose, più colorate e più vicine, amplificiamo il potere della memoria su di noi. 

Rendendoli meno luminosi, meno colorati e più lontani ne indeboliamo la potenza.

Associandoci all'immagine, ci colleghiamo a come ci siamo sentiti. 

Dissociarsi e guardarci nella memoria ci fa diventare più analitici e più distanti da come ci siamo sentiti.

Possiamo imparare a "girare" i nostri sentimenti - a volte, le emozioni si presentano come sensazioni fisiche che sembrano muoversi e circolare da qualche parte nel corpo. 

Riconoscendo prima questa sensazione e poi amplificando il movimento attraverso la visualizzazione, diamo a noi stessi l'opportunità di essere 'bagnati' e 'massaggiati' da buoni sentimenti

Più possiamo influenzare i nostri sentimenti, più possiamo influenzare i sentimenti di coloro che ci circondano.

Esercizio sui sensi suggeriti e sulle sottomodalità

Scrivi 5 attività che ti piacciono. 

Esplora le submodalità della tua esperienza più recente di ciascuna. 

Quindi esplora le submodalità della tua esperienza più intensa di ciascuna. 

In che modo sono diverse le sottomodalità?

Esplora le submodalità delle tue forti convinzioni. 

Come possono essere comuni a tutte le tue convinzioni?

Buon divertimento

Attendo come sempre i vostri commenti, suggerimenti e idee.

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sabato 13 febbraio 2010

PNL: ADOLESCENZA, GENITORI FIGLI, RICORDI, RIBELLIONE, PUBERTA' , Adolescenza e scuola

 




L'adolescenza è quella fase della vita umana, normalmente compresa fra gli 11 e i 18 anni, nel corso della quale l'individuo acquisisce le competenze e i requisiti necessari per assumere le responsabilità di adulto. 
Nel processo di transizione verso lo stato di adulto entrano in gioco ed interagiscono fra loro fattori di natura biologica, psicologica e sociale.
Sul piano sessuale l’adolescente sperimenta l’abbandono del corpo infantile per acquisirne uno adulto. Compaiono i caratteri sessuali secondari e si raggiunge la maturità riproduttiva. Per alcuni ragazzi tutto ciò può essere sconvolgente perché si sentono impreparati e impotenti di fronte all’esplosione del loro corpo. 
In questo periodo della vita diventano fondamentali gli amici, che non sono più dei compagni di giochi ma dei confidenti e delle persone con cui confrontarsi. La figura dell’amico del cuore acquisisce grande importanza, ci si sente più sicuri quando si è con lui, lo si vede spesso come una figura da imitare, da cui trarre spunto per formarsi una propria identità. 
I cambiamenti che interessano l’adolescente si ripercuotono all’interno del contesto familiare. Il ragazzo in questo periodo ha due esigenze tra loro contrastanti: da un lato sente il bisogno di essere protetto dalla famiglia di origine e vorrebbe restare bambino, dall’altro vuole differenziarsi e acquisire autonomia. La famiglia deve affrontare l’arduo compito di trovare un nuovo equilibrio, di rinegoziare le distanze interpersonali per venire incontro alle esigenze, si sente a disagio, si domanda quale sia la cosa giusta da fare. I genitori, in fondo, hanno la consapevolezza che il loro figlio sta diventando grande, ma possono essere riluttanti ad ammetterlo, possono essere preoccupati di fronte alle richieste di autonomia e spaventati dal fatto di dover riassettare un equilibrio che ha funzionato bene per molto tempo.




L’adolescenza, oltre alla crescita corporea, è contrassegnata dalla definizione dell’identità, come già citato precedentemente. Il ragazzo abbandona lentamente il concetto di sé costruito sull’opinione dei genitori per sostituirlo ad una considerazione di sé derivata dai giudizi dei coetanei, ove è di fondamentale importanza l’aspetto fisico, l’attrazione sessuale e l’intelligenza. L’adolescente può sentirsi valutato negativamente in alcuni di questi settori e ciò comporta inevitabilmente ansia, frustrazione o l’atteggiarsi in modo compensativo, nel tentativo di primeggiare in ambiti in cui si è considerati poco abili. I genitori possono essere tentati di diventare iperprotettivi, con il rischio che il figlio si opponga eccessivamente al mondo degli adulti.



L’ingresso nell’adolescenza comporta anche il perfezionare la capacità di ragionare in astratto, sapere valutare differenti ipotesi, valutare le conseguenze di una scelta. Queste abilità sono presenti anche prima dei dieci anni, ma dopo i dodici anni la persona acquisisce la consapevolezza delle potenzialità del proprio pensiero, lo valorizza, vi riflette. Il raggiungere la capacità di riflettere sul proprio pensiero e su quello degli altri permette al giovane di prendere in considerazione idee differenti dalle proprie e la qualità delle relazioni muta, venendo meno il carattere egocentrico dell’epoca infantile. Eventuali successi in ambito cognitivo, quali buoni risultati scolastici, aiutano l’adolescente a rafforzare la propria autostima. 


 


I ragazzi attraversano  una fase delicata e non si comportano  più come prima, perchè ora si sentono  diversi. 
Si sentono  più grandi. 

e


il fatto che non si sentono piu' bambini implica comunque che hanno  bisogno comunque di una guida che l’aiuti in questo momento di crescita.
Ci sono tante cose che vorrebbero  conoscere e sperimentare.
L'amore per sempio.
Gli adolescenti possono vivere le prime storie con leggerezza e allo stesso tempo avere sentimenti ed emozioni molto intense.
Manteniamo il rapporto con i figli  attraverso l’ascolto e il dialogo. 
Parlate con loro, delle loro difficoltà e cercate insieme una soluzione. 
Fate in modo che vedano in voi una mamma e un papa' con cui ci si può confidare.
Fate  capire che basta la sincerita' per ottenere delle cose o per vedere la morosa o il suo fidanzato.

Invitare questo ragazzo o ragazza  a casa, è un modo per conoscerlo/a meglio e capire se è una persona di cui vi potete fidare.

La mancanza di interesse per la scuola e gli studi è uno dei tanti fattori che subentrano e caratterizzano l’adolescenza. 

Pretendete però dai vostri figli che si impegnino di più a scuola, almeno deve ottenere la sufficienza in tutte le materie. 
Fornitegli i giusti strumenti (tecniche di memorizzazione, photoreading, ecc.)
Incoraggiateli a studiare di più, almeno questi ultimi due mesi, altrimenti rischia sul serio di perdere l’anno. 
Parlate insieme anche di questo argomento, di cosa vogliono fare da grande, qual’è il lavoro desiderato.
I ragazzi vanno motivati. 


Aiutate i figli  ad individuare degli obiettivi per loro importanti e su cui può lavorare. (obiettivi sul futuro)



L’attenzione che pongono alla cura dell' aspetto è sintomo di insicurezza ma è un’altra caratteristica di quest’età. 
In effetti stare un ora in bagno, ogni volta che deve uscire, è un pò esagerato, ma se non crea disagio al resto della famiglia, per il momento, lasciateli fare. 
Con il tempo insegniamogli  che ciò che conta di più è: essere non apparire, anche se la nostra società insegna l’opposto!


Vi segnalo alcuni ottimi libri sull'argomento:


Adolescenza e Violenza

Adolescenza e Violenza

Dettagli

Come accade nei paesi più avanzati, anche in Italia i problemi dell'adolescenza costituiscono una delle principali "emergenze" contemporanee, e la violenza ne rappresenta l'aspetto più eclatante. Il ricorso alla spiegazione sociologica, pur necessaria, si rivela del tutto insufficiente. È necessario coniugare questi studi con gli strumenti psicoanalitici che risultano i mezzi più adeguati a comprendere il problema, grazie ai grandi progressi compiuti nell'individuazione dei meccanismi intrapsichici e interpersonali alla base della violenza e del suo perdurare e organizzarsi.
Adolescenza e violenza fornisce un quadro molto articolato dal punto di vista dello specialista, con riferimenti teorici e concettuali di notevole ricchezza grazie anche agli autori che vantano una indiscussa autorevolezza internazionale nel settore.
Accanto ad articoli classici che offrono ipotesi convincenti e approfondite sul funzionamento del mondo interno del paziente, altri lavori spaziano sul funzionamento della famiglia e della coppia con problemi di violenza, in un felice rimando tra l'uno e l'altro di questi mondi fantasmatici. Il libro inoltre integra efficacemente un abbondante materiale clinico e di osservazione e soprattutto una documentazione del reale lavoro clinico, rivelandosi uno strumento prezioso per psicoterapeuti, psicoanalisti, psichiatri, psicologi e tutti gli operatori che si occupano dell'età adolescenziale.
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Psicoterapia Cognitiva dell'Infanzia e 

dell'Adolescenza

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Dettagli

Punto di riferimento fondamentale per studenti e terapeuti, questo nuova edizione - quasi integralmente rieditata - del manuale sulla psicoterapia dell'infanzia e dell'adolescenza si fonda su alcuni punti salienti:
  • la convinzione che le difficoltà psicopatologiche dell'infanzia e dell'adolescenza debbano essere inquadrate in una prospettiva temporale che tenga cioè in massima considerazione sia la fase dello sviluppo in cui si trova il paziente, sia l'evoluzione del processo psicopatologico;
  • l'idea che il meccanismo patologico sia regolato da meccanismi ricorsivi sia interpersonali, sia intrapersonali. I primi coinvolgono innanzitutto il paziente e le figure d'attaccamento ma anche la famiglia allargata, i coetanei e, in generale, il sistema scuola. I secondi legano in una spirale viziosa stati mentali, capacità cognitive, stati emotivo-affettivi, condotte e atteggiamenti. Il risultato di tali meccanismi è il rafforzamento, l'aggravamento e l'ampliamento delle funzioni cognitive;
  • l'importanza attribuita alle esperienze di attaccamento, alle emozioni e, in generale, a come il paziente e le persone intorno a lui interpretano, valutano e gestiscono i momenti di sofferenza, le difficoltà del paziente stesso e le sue richieste d'aiuto.
Si è cercato, nella parte clinica, di mantenere le classificazioni del DSM IV e di seguire uno schema analogo per tutti i disturbi con notizie di ordine generale, fattori di rischio, disfunzioni cognitive, meccanismi ricorsivi, modalità di assessment, strategia e tecniche di intervento. Nella scelta degli interventi, ci si è attenuti il più possibile ai protocolli che risultano di comprovata efficacia.

Dettagli

L'adolescenza è una delle stagioni più complesse e difficili da gestire nella vita dell'individuo.
E' questo il periodo dei grandi cambiamenti, deli grandi problemi e della difficoltà reale di impatto con il mondo degli adulti e con l'ambiente circostante.
Sull'adolescenza sono stati scritti centinaia di volumi e di trattati che consentono, al lettore attento, una panoramica completa di un fenomeno che, da un punto di vista psicologico, è centrale nella vita ed è in grado di indirizzare e cambiare tutto il corso degli avvenimenti successivi.


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studiate perché e' l'asino che tira il