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lunedì 4 marzo 2024

Chi da colpa agli altri ha ancora tanta strada da fare nel suo percorso

 Chi da colpa agli altri ha ancora tanta strada da fare nel suo percorso



La colpa è un sentimento che spesso ci accompagna nella vita, soprattutto quando le cose non vanno come vorremmo.
Ma come gestiamo la colpa?
A chi la attribuiamo?
E soprattutto, come ci influenza nel nostro percorso di crescita personale?

In questo articolo, voglio parlarti di tre tipi di persone che hanno un modo diverso di affrontare la colpa: chi la da agli altri, chi la da a se stesso e chi non la da a nessuno. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di ognuno di questi atteggiamenti.

Chi da colpa agli altri


Chi da colpa agli altri è una persona che non si assume la responsabilità delle proprie azioni e dei propri risultati.
Si tratta di una forma di difesa psicologica che serve a proteggere il proprio ego e a evitare di affrontare le proprie debolezze e i propri errori.

Chi da colpa agli altri tende a vedere il mondo in modo distorto, attribuendo agli altri le cause dei propri problemi e dei propri fallimenti.
In questo modo, si sente vittima delle circostanze e non ha il controllo della propria vita.

Chi da colpa agli altri ha ancora tanta strada da fare nel suo percorso di crescita personale, perché non riesce a imparare dai propri errori e a migliorare se stesso.
Inoltre, rischia di rovinare i propri rapporti con gli altri, generando rancore, risentimento e conflitti.

Chi da colpa a se stesso


Chi da colpa a se stesso è una persona che si assume la responsabilità delle proprie azioni e dei propri risultati, ma in modo eccessivo e distorto.
Si tratta di una forma di autocritica che sfocia nell'autocolpevolizzazione e nell'autoflagellazione.

Chi da colpa a se stesso tende a vedere il mondo in modo severo, attribuendo a se stesso le cause dei propri problemi e dei propri fallimenti. In questo modo, si sente colpevole e non meritevole di felicità e successo.

Chi da colpa a se stesso è a metà strada nel suo percorso di crescita personale, perché ha la consapevolezza di poter influenzare la propria vita, ma non ha la fiducia e l'autostima necessarie per farlo. Inoltre, rischia di danneggiare la propria salute fisica e mentale, generando stress, ansia e depressione.

Chi non dà colpa a nessuno

Chi non dà colpa a nessuno è una persona che si assume la responsabilità delle proprie azioni e dei propri risultati, ma in modo equilibrato e realistico.
Si tratta di una forma di autovalutazione che sfocia nell'accettazione e nell'apprendimento.

Chi non dà colpa a nessuno tende a vedere il mondo in modo oggettivo, attribuendo a se stesso e agli altri le cause dei propri problemi e dei propri successi. In questo modo, si sente protagonista e responsabile della propria vita.

Chi non dà colpa a nessuno è già arrivato nel suo percorso di crescita personale, perché ha la capacità di imparare dai propri errori e di migliorare se stesso.
Inoltre, ha dei buoni rapporti con gli altri, generando fiducia, collaborazione e armonia.
Come hai visto, il modo in cui gestiamo la colpa ha un impatto significativo sulla nostra vita e sul nostro benessere.
Se vuoi fare un passo avanti nel tuo percorso di crescita personale, ti consiglio di smettere di dare colpa agli altri e di iniziare a dare colpa a te stesso, ma senza esagerare.
L'obiettivo finale è quello di non dare colpa a nessuno, ma di accettare la realtà e di trasformare le difficoltà in opportunità.

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi approfondire il tema della colpa e della responsabilità, ti invito a visitare il sito di Mauro Brocca, un life & mental coach che ti può aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi e a vivere una vita più felice e serena. Puoi trovare il suo sito qui: bit.ly/3oDRdch.

Grazie per aver letto il mio articolo. Spero di averti dato degli spunti utili e interessanti.
Se hai dei commenti o delle domande, lasciami un messaggio qui sotto.
A presto!

#ResponsabilitàPersonale #CrescitaPersonale #LifeCoach #BenessereMentale #CambiamentoPositivo #MauroBrocca #RealizzazionePersonale

giovedì 11 agosto 2022

Sei felice?

 Sei felice?



Buongiorno a tutti, articolo 1017.

Sembra una domanda banale vero?
Così banale che non ce la chiediamo mai.
E’ una domanda così banale che quando stiamo vivendo una situazione difficile non riusciamo neanche a farcela, continuiamo a focalizzarci su ciò che ci fa stare male. 
Ci chiediamo:
perché sto così male?
perché gli altri hanno questa cosa e io no?
In altri casi siamo così distratti dal porre la nostra attenzione proprio all'esterno che non ci accorgiamo neanche di come stiamo. 
Certo Io so già alcuni di voi come rispondono. 
Che domanda stupida, vuoi che io non sappia come sto? Ho una casa, una bella macchina, una bella donna, dei figli, guadagno bene …. certo che sono felice. 
Qui sta l'errore.
Io non ti ho chiesto che cosa hai.
Tutte le cose che mi hai elencato hanno una caratteristica…… si possono perdere in un secondo.
Io ti sto chiedendo un'altra cosa sei felice?
Fermati un attimo, lascia stare il telefono, i messaggi, WhatsApp, la televisione, impegni di lavoro, ecc. fermati un attimo, guardati per un secondo nel profondo di te stesso.. e chiediti: sono felice?
Dalla mia esperienza pochi lo so sono.
Pensiamo di essere felici.
Pensiamo che le cose materiali ci diano la felicità, che vivere nella apatia sia la felicità.
Qualche  settimana fa una mia amica mi ha detto:’’ Mauro, ma chi è felice in questa vita?
Chi è felice realmente? Tutti Indossiamo una maschera. ‘’
Certo molto triste.
Una delle personalità dominanti di solito si manifesta come persona saggia, come persona che conosce le cose, che studia e .. che normalmente in terapia viene definita falsa saggia. Le sue convinzioni si basano su concetti appresi, dati per buoni è mai verificati.
Li verificano una volta e poi non più controllati.
Definisce tutto questo come stupidate.
Si protegge dietro ad affermazioni che ritiene scientifiche, immutabili e che vorrebbe fossero vere per vivere sempre e costantemente in uno stato di falso benessere o di malessere costante.
Cosa c'è di più interessante per il nostro cervello che avere la sicurezza di essere in un malessere costante ve lo siete mai chiesti?
Siete mai andati nell'ambulatorio di un medico di famiglia a sentire quanta importanza hanno le malattie per alcune persone?
Sono l'unico argomento di dialogo e che le fa sentire importanti.
L'unico modo, per loro conosciuto, di avere per qualche istante l'attenzione.
Il nostro inconscio si alimenta con l'intensità delle emozioni.
Non è importante è che sia un'emozione positiva o negativa.
Non esiste questa distinzione nell'inconscio.
Ciò che esiste, l'unica cosa che esiste è l'intensità.
Per gli esseri umani è più facile soddisfare questa esigenza di intensità emotiva dandogli qualcosa di brutto.
Adesso la domanda sorge spontanea.. (domanda che sorge spontanea in tutte le personalità escluse quelle che hanno una mente falsa saggia.  (Per capirci i tipi sei dell'enneagramma Per chi non conosce l’enneagramma riferitevi ai tipi psicologici di Carl Gustav Jung.)
Una delle personalità forse più tristi.
Temono costantemente di essere fregati che quello che gli viene detto è falso e solo loro conoscono la verità, vivono in una vita costantemente arrabbiata col mondo.
Questo dice delle cose stupide, quell'altro si è comportato male, quell'altro non ha mantenuto le promesse, Tizio si è comportato ha lavorato male, Caio dice delle stupidate non provate scientificamente eccetera.)
Si puo’ essere felici?
Certo.
Dobbiamo semplicemente scoprire l’oppressore che è in noi.
Tutti noi possiamo essere felici.
Se stai già borbottando, stai già criticando il modo in cui ho scritto questo articolo, qualche errore di ortografia visto che lo sto dettando al computer, lascia stare,  non andare avanti.
Sei saggio sai che sono stupidate.
Lascia stare.
Leggiti un bel articolo che tu ritieni scientifico.
Vai a pescare oppure cucinati una bella carbonara a regola d'arte, mi raccomando, con il guanciale, non la pancetta.
Se invece decidi di capire che sei responsabile della tua vita prosegui.
Da quando ho iniziato a studiare la programmazione neuro linguistica dentro di me si è sviluppato un unico pensiero: come posso rendere le persone felici con un buono stato di benessere e salute?.
Benissimo cosa possiamo fare?
Il nostro stato di insoddisfazione cosciente o no che sia deriva da una crisi d'identità da condizionamento affettivo.
Da una libertà oppressa da condizionamento affettivo.
Smetti di fare quello che stai facendo.
Fallo per te, per il tuo benessere.
Chiudi gli occhi un secondo e poniti queste domande e cerca per quanto possibile di essere onesto con te stesso.
Hai un conflitto con i tuoi genitori? (La maggior parte di noi tende a dire e rispondere immediatamente senza pensarci ‘’No nessun conflitto con i genitori’’
Hai o hai avuto un conflitto con persone all'esterno della tua famiglia d'origine?
Hai un conflitto con te stesso o con te stessa?
Hai un conflitto con il tuo destino?  ( Hai già sul corpo gli effetti dei conflitti non risolti che hai affrontato nella vita?)
La parte conscia, che è quella che in questo momento ci darà le risposte, tenderà ad addolcire la pillola.
Le risposte della parte coscia mi interessano relativamente è poi nel dialogo con l'inconscio che vediamo la vera situazione.
L’aspetto triste di tutto questo discorso è che difficilmente l'essere umano da solo può arrivare alla felicità.
La bella notizia è che, grazie agli ultimi strumenti di riprogrammazione,  la maggior parte delle persone, oggi, possono arrivare a quel livello di felicità, come mi diceva ieri una mia amica di estasi.
Essere realmente felici fa la differenza nel nostro percorso di vita. 

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domenica 15 aprile 2018

Come guarire il trauma infantile negli adulti

Come guarire il trauma infantile negli adulti
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Il trauma genera emozioni e, a meno che non elaboriamo queste emozioni nel momento in cui si verifica il trauma, le emozioni si bloccano nella nostra mente e nel nostro corpo.
Invece di guarire la ferita provocata dall'evento, il trauma rimane nel nostro corpo come energia nel nostro inconscio , ed influenza la nostra vita fino a quando non lo scopriamo e lo elaboriamo.
Il flusso sano e l'elaborazione di emozioni angoscianti come rabbia , tristezza, vergogna e paura sono essenziali per guarire da un trauma infantile da adulto.

La risposta più salutare alle ferite emotive dell'infanzia è la più rara: quando il trauma si manifesta per la prima volta, riconosciamo la violazione che ha causato al nostro senso di sé, percepiamo le emozioni naturali che seguono e ci rendiamo conto che la violazione non dice nulla riguardo noi personalmente, e quindi non diamo un significato negativo e possiamo lasciarlo andare.

Ma poiché le emozioni come la rabbia e la tristezza sono dolorose e piangere o confrontarsi con gli altri spesso non è socialmente accettabile, questo processo non avviene automaticamente.
Quindi per un ottuso protocollo sociale preferiamo sopprimere le nostre emozioni piuttosto che sentirle ed elaborarle.
Da bambino, questo processo è ancora più difficile.Risultati immagini per bambina brasiliana triste
Ciò che può sembrare una puntura di spillo per un adulto - un insulto riguardo al proprio aspetto Risultati immagini per insulto aspetto fisico bambino che possiamo spazzare via a 40 anni - può sembrare una pugnalata a un bambino e creare un danno duraturo - dismorfina , depressione , ecc.

Portiamo queste ferite emotive con noi nell'età adulta, influenzando le nostre relazioni, la carriera , la felicità , la salute ... tutto.
Questo fino a quando non decidiamo di prendere il toro per le corna Risultati immagini per toro per le corna ascoltando ed elaborando i nostri sentimenti.

Perché non sentiamo sempre i nostri sentimenti?

Anche i genitori più amorevoli e attenti possono danneggiare in modo duraturo il nostro senso di sé. I I nostri genitori potrebbero essersi precipitati a rincuorarci vedendoci tristi.
"Non sentirti male, va tutto bene", potrebbe averci detto il nostro caregiver quando iniziammo a piangere.
La verità è che sentirsi male può essere buono per noi.
Dovevamo sentirci male per un po 'e pensare al perché ci sentivamo così.

O forse i nostri genitori non erano amorevoli e attenti, e ci hanno chiesto di smettere di piangere quando ci siamo sentiti feriti.
Ad ogni modo, non abbiamo imparato come sentire i nostri sentimenti in modo produttivo.
Non abbiamo imparato che le emozioni sono temporanee e fugaci; che hanno un inizio prevedibile, un mezzo e una fine e che sopravvivremo.
Quando non impariamo a sentire i nostri sentimenti, potremmo iniziare a interpretare tutte le emozioni come terrificanti.

Da bambini, non possiamo distinguere i nostri sentimenti e il nostro "io".
Pensiamo di essere i nostri sentimenti.
Se i nostri sentimenti non sono considerati accettabili in una determinata situazione, potremmo decidere che non siamo accettabili.

Per guarire dai traumi infantili, dobbiamo completare il processo che avrebbe dovuto iniziare decenni fa quando avvenne l'incidente.


La prima volta che provi questo esercizio, ti suggerisco di iniziare con un piccolo trauma.

Passaggio 1: Contatto con il terreno

Perché questo processo funzioni, devi essere nel tuo corpo e nel qui ed ora.
Per iniziare, trova un posto tranquillo dove non sarai disturbato.
Siediti comodamente con gli occhi chiusi e fai diversi respiri profondi portando la consapevolezza nel tuo corpo.
Spremi e rilascia i muscoli e senti la pesantezza nelle tue braccia.
Lasciati sentire connesso con il terreno sotto di te.
Immagina un flusso di energia che va dal coccige fino in fondo al centro della terra. Quando senti di essere centrato nel tuo corpo, vai al passaggio 2.

Passaggio 2: Richiamale

Pensa a una situazione di cui sei stato turbato di recente.
Trova qualcosa che abbia provocato una reazione emotiva da lieve a forte.
Esamina ciò che è accaduto nel modo più dettagliato possibile e immagina di tornare indietro in quel tempo e in quel luogo.
Sperimentalo di nuovo con i tuoi sensi.
Quando le emozioni iniziano a sorgere, vai al passaggio 3.

Passaggio 3: Avvertile

Continua a respirare profondamente e trascorri un momento in quieto relax.
Quindi, scansiona mentalmente il tuo corpo per qualsiasi sensazione.
Io chiamo questo processo di "percolazione" a causa del modo in cui le tue emozioni si gonfiano e si agitano dentro di te.
Osserva qualsiasi risposta fisica provata: formicolio, tensione, bruciore, ecc.
Ciascuna di queste sensazioni ha un po 'di informazioni di cui hai bisogno per capire la tua esperienza passata.
Esplora queste sensazioni e descrivine silenziosamente a te stesso nel modo più dettagliato possibile. Una volta che hai esplorato e descritto tutte le tue reazioni fisiche, puoi passare al Passaggio 4.

Passaggio 4: Denominale

Associa un'emozione a ciascuna delle sensazioni che senti.
La tensione nel petto è ansia?
Il calore che senti è rabbia?
Prima di iniziare questo esercizio, potresti voler stampare questo elenco di parole che definiscono le emozioni
Vocabolario di emozioni positive: Risultati immagini per bimbo sereno
Felicità allegria - Beata, frizzante, vivace, spensierata, allegra, contentissima, contentissima, estatica, euforica
Entusiasta Euforico Eccitato Ispirato Jolly Giubilante Cuore leggero Buono
Ottimista Completamente in pace Pienamente Soddisfatto Soddisfatto Sciocco Eccitato
Entusiasmo - Vivo Ardente  Dinamico  Incoraggiato Eccitato
Fervente  motivato ​​Alimentato Ispirato Zelante
Amore - Adorante affettuoso amorevole premuroso amorevole compassionevole  empatico
Innamorato incantata  Gentilmente aperto Appassionato romantico
Seducente Sensuale Sentimentale molle sexy  simpatico Facendo tesoro caldo

Un vocabolario di emozioni scomode: Risultati immagini per a disagio
Rabbia - Aggressiva Aggravata Infastidita Belligerante Amara Bollente che rimprovera Incredibile
Disgustato Contrariato Infuriato Frustrato fumante Furioso  Odioso riscaldata cattivo umore
Indignanto infiammata Infuriato Irrascibile Irato irritata
Offeso Incazzato Resento irritato
Tristezza - Sconfitta  Sconsolata Depressa Disperata Scoraggiata Delusa
Scoraggiato  Giù  Inquietante  Cuore ferito Pesante Impotente Senza via d'uscita Inconsolabile Melanconico Miserabile
Giù di corda passivo Senza forza  Addolorata infelice Senza valore
Confusione - Ambivalente Sconcertato Disorientato Disorientato Disorientato Sconcertato Disorientato
Distratto Indeciso perso confuso Perplesso  Annacquato
Paura - Paura allarmata Ansiosa scoraggiata Disperata Spaventata
Isterica Intimidito nervoso Panico Paralizzato pietrificata  Scioccato
Sorpreso Terrorizzato Minacciato
Preoccupazione - In allerta  Ansioso Apprensivo Diffidente Dubbioso A disagio Insicuro
Nervoso Mettere in discussione Scettico Sospetto Teso Disagio Incerto



È importante riconoscere le spesso sottili differenze tra emozioni a volte simili.
Questo ti darà un maggiore senso della tua esperienza e una conoscenza più ricca di te stesso.
Una volta che hai nominato le tue emozioni, vai al passaggio 5.

Passaggio 5: Amale

Come parte di un approccio consapevole alla guarigione dal trauma, dobbiamo accettare pienamente tutto ciò che sentiamo.
Che sia vero per la tua mente cosciente in questo momento o meno, dì: "Mi amo e mi accetto profondamente e completamente anche se sono .... sentimento (arrabbiato, triste, ansioso, ecc.)".
Fallo con tutte le emozioni che senti, specialmente quelle più difficili.
Abbraccia la tua umanità e amati per questo.
Dopo aver accettato e amato te stesso per ciascuna delle tue emozioni, vai al passaggio 6.

Passo 6: Sentile e provale

Siediti con le tue emozioni e le loro sensazioni, lasciando che i sentimenti percolino e scorrano.
Non cercare di cambiarli o nasconderli; osservali.
Riconosci e accogli qualsiasi disagio che senti, sapendo che sarà presto sparito e ti aiuterà a guarire.
Lascia che il tuo corpo risponda nel modo desiderato o necessario.
Se senti l'impulso di piangere, piangi. Risultati immagini per donna piange
Se senti il ​​bisogno di urlare qualcosa o di colpire qualcosa, dovresti urlare o pestare l'aria.
Esprimere le tue emozioni - in modo produttivo - è la chiave per farle muovere dentro di te e per elaborarle completamente.
Quando hai pienamente sentito e vissuto le tue emozioni, vai al passaggio 7.

Passaggio 7: Ricevi il loro messaggio e saggezza

Le sensazioni o le emozioni che stai vivendo in questo momento si collegano con una o più esperienze del tuo passato?
Ti dà qualche idea della radice del trauma o di una convinzione negativa e limitante su te stesso?
In questo momento, potresti pensare: "Non sto ricevendo nulla".
Chiediti: "Se questa sensazione o emozione mi dicesse qualcosa, quale sarebbe?"
Se hai ancora problemi, scrivi.
Crea un diario su ciò che significa scrivendo per 10 minuti senza sosta.
Quando pensi di aver sentito tutti i messaggi che le tue emozioni ti stanno inviando, passa al Passaggio 8.

Passaggio 8: condividilo

Se ti senti a tuo agio a condividere le tue riflessioni con qualcun altro, fallo.
Altrimenti, scrivi su di loro nel tuo diario.
Descrivi cosa è successo quando è avvenuto il primo incidente, come hai reagito in quel momento e cosa hai imparato ora.
Parlare o scrivere delle tue esperienze ed emozioni è un passo importante nella guarigione dal trauma. Scrivere lettere (ma non inviarle) a chi ti fa del male può essere un metodo molto efficace per spostare un'emozione dal tuo sistema.
Una volta condivisi i tuoi riflessi, vai al passaggio finale.

Passaggio 9: Lasciale andare

Visualizza l'energia che il tuo trauma ha assunto dentro di te lasciare il tuo corpo, o esegui un rituale di rilascio fisico, come (in modo sicuro) bruciando una lettera che hai scritto alla persona che ti ha ferito o caricate un oggetto del trauma e lanciatelo in mare o in un fiume.....lontano.
Puoi prendere un pezzo di pane secco, trasferisci su di lui tutto il tuo dolore e poi vai su un ponte e sbriciolalo nel fiume e guarda le briciole, i tuoi traumi, le emozioni e le sensazioni che accompagnano scomparire all'orizzonte.

Mentre il processo di guarigione dalle ferite emotive può sembrare difficile all'inizio, prometto che sarà un viaggio molto gratificante.
L'energia che stiamo attualmente spendendo per il trauma verrà rilasciata, e lo spazio dentro di noi che il trauma una volta assorbito lascerà, può invece essere riempito con una nuova energia più positiva che può aiutarci a costruire una vita che ameremo. Risultati immagini per donna serena

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