Alla fine degli anni '60 Toni Buzan ha semplificato e divulgato le idee di Novak sulle mappe mentali.
La mappa mentale serve per presentare in modo sintetico e sinottico una struttura di pensiero anche complessa (un libro, un film, un progetto, un problema).
E' utile per organizzare e comunicare le idee, strutturare le informazioni, sviluppare piani, supportare e facilitare il pensiero creativo, il problem solving, le decisioni.
Le mappe mentali ci aiutano ad organizzare le nostre idee, a trovare le parole chiave, a sviluppare le associazioni fra idee diverse e le relazioni fra idee simili, ad usare la memoria visiva con l'uso di colori, simboli, icone, frecce, evidenziatori di testi, a partire da un'idea centrale per svilupparla in più direzioni.
Le mappe ci permettono di vedere con una sola occhiata tutto l'insieme e anche i particolari.
La mappa mentale è una tecnica grafica che serve a rappresentare i concetti correlati ad un concetto centrale (struttura radiale, modello associazionista).
La mappa mentale parte da un concetto centrale da cui deriva gli altri concetti.
Alcuni esempi:
Ho trovato anche questo video a mio giudizio interessante sulle nostre mappe del mondo.
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Iniziamo oggi una serie di riflessioni sulla seduzione.
Argomento molto richiesto e che affascina in particolare i ragazzi sempre più spesso in condizione di sentirsi soli in mezzo alla folla.
Sapersi proporre e rapportare in maniera efficiente con l’altro sesso, cliente, amico, collega o famigliare e' importantissimo.
Vi e' capitato di voler rivolgere la parola a una persona che ci piacerebbe conoscere, ma non osiamo fare quel primo passo, così semplice eppure così importante?
Quante volte le vostre azioni o parole, gesti vi hanno condotto al risultato opposto da quello da voi desiderato?
Avete a disposizione strumenti mentali che vi aiutino in questo scopo?
Può sembrare strano parlare di corsi, di lezioni, in un campo come quello della seduzione. Avete incontrato qualche volta persone che sembrano possedere una capacità particolare di avere successo con l’altro sesso?
E altre condannate ad affidarsi al caso o alla buona sorte?
Spesso il fascino non ha alcuna relazione con l’aspetto fisico, la cultura, la posizione sociale.
Queste persone, possiedono forse qualche magico dono , qualche dote soprannaturale, oppure, più semplicemente, hanno trovato la chiave che permette di rendersi attraenti alle persone che desiderano?
La capacità di rapportarsi con l’altro sesso e di rendersi attraenti è a disposizione di chiunque sia disposto ad apprendere e ad applicare alcune semplici tecniche psicologiche. Le persone che hanno successo con l’altro sesso lo devono ad una serie di capacità e comportamenti che possono essere studiati e messi in pratica da chiunque. Prima di analizzare in dettaglio queste tecniche, occorre fare qualche premessa. Seduzione significa “condurre a se”, come del resto “attrazione”; detto in altre parole, significa che dobbiamo agire in modo che le persona che desideriamo sedurre si senta attratta da noi. Può sembrare una banalità, ma in questa frase sono contenute un serie di premesse estremamente importanti: L’attrazione è uno stato psicologico; esso può quindi essere indotto con metodi psicologici. Quando vi abbigliate al meglio, portate fiori alla vostra aspirante conquista e la invitate a cena fuori, state precisamente cercando di indurre in lei una stato psicologico che faciliti i vostri scopi; ebbene, esistono per questo metodi molto più rapidi, sicuri e perché no, economici. Per renderci attraenti, dobbiamo sapere cos’è che realmente attrae la persona che ci interessa. Per conoscere velocemente quali sono i suoi valori, le sue credenze, ciò che è importante per lei, ecc. dovremo usare sottili ed efficacissimi metodi. Come spesso accade proponiamo parti di noi stessi che a lei non interessano affatto. La tecnica e' efficace se applicata con il giusto atteggiamento mentale; pertanto, chi soffre di timidezza, di scarsa autostima, di mancanza di iniziativa, troverà parti del corso dedicate espressamente ai metodi più validi per rimuovere questo tipo di ostacoli.
Partiamo.
1 - Comandi ipnotici nascosti -
Cercate di sincronizzare la velocitа' con cui le parlate e quando vi rendete conto di aver raggiunto l'intesa a livello della voce, iniziate a rallentare, come se dovessi parlare direttamente con il suo inconscio. Inserite all'interno della frase delle suggestioni, utilizzando dei cambiamenti di tono per modulare la voce. Ecco un esempio: "sai penso che L'AMORE sia un processo molto particolare. PER ME non è facile gestire certe emozioni. Tu che ne pensi?"
Se pronunciate le parole in maiuscolo con un tono di voce piu' profondo o le associate ad un particolare modo di gesticolare, la sua mente inconscia assocerа' le parole e recepirа' un messaggio del tipo "l'amore per me"...
In questo modo, con una suggestione nascosta, la porterete a vivere uno stato d'animo di amore nei vostri confronti. Non vuol dire ovviamente che lei si innamorerа' di voi in un istante, semplicemente si sentirа a suo agio con voi e legherа' a voi la soddisfazione delle sue esigenze emotive.
Un altro esempio: "perchè come sai la gente, ELISA,PUO' INNAMORARSI CON MOLTAFACILITA'. PER ME è così, spesso mi accade che...". In questo modo, inserendo il nome dell'interlocutore (in questo esempio ELISA) possiamo associarlo al resto della frase.
In molti mi hanno chiesto metodi di PNL applicati al peso e nella mia esperienza ho conosciuto solo due trainer veramente efficaci nel trattamento delle Problematiche legate al peso. Sono Debora Conti e PaulMcKenna.
Laureata in Psicologia, PhD, è ricercatore confermato presso la Facoltà di Scienze della Formazione e si occupa di processi di apprendimento, disturbi dell’apprendimento e variabili cognitivo motivazionali ad esso correlate. È coautore di altri titoli multimediali per la valutazione e l’intervento sulle difficoltà di apprendimento.
Maria C. Passolunghi
E' professore di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’Educazione all’Università di Milano Bicocca. Si occupa in particolare di memoria di lavoro, processi di updating e soluzione dei problemi e di abilità cognitive e disabilità d'apprendimento.E' professore di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’Educazione all’Università di Milano Bicocca. Si occupa in particolare di memoria di lavoro, processi di updating e soluzione dei problemi e di abilità cognitive e disabilità d'apprendimento.
Rossana La Porta
Laureata in Psicologia, è dottoranda si ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Palermo. Sta svolgendo un lavoro di tesi sul problem solving matematico e sui fattori cognitivi implicati.
Puo' capitare di dover: parlare in pubblico, essere interrogati dall'insegnante, ricordarsi la lista della spesa ecc. e tutti sappiamo che, proprio in queste occasioni, l'ansia crea brutti scherzi e ci si può trovare a fronteggiare imbarazzanti vuoti di memoria.
Quelle che vi vado ad illustrare sono solo alcune delle tecniche di memorizzazione che possono aiutare anche i più ansiosi:
Le stanze
Memorizzate la frase iniziale del discorso che dovete fare in pubblico e ripetetela diverse volte con attenzione. Fatelo mentre siete nell'atrio di casa vostra (o, semplicemente, immaginatevi di essere lì);
passate poi - realmente o virtualmente- nella stanza attigua all'ingresso della vostra casa e lì sviluppate la seconda parte del discorso cambiando stanza ogni volta che cambiate argomento. Le stanze devono essere in successione, secondo l'ordine in cui sono realmente nella vostra casa.
Il film
Fissare la prima frase da dire ad un'immagine alla quale dovrete associargliene un'altra legata alla seconda parte del discorso e così via in una catena di immagini, di cui ognuna è legata, in successione, alle diverse parti del discorso.
Perché sia possibile ricordare la catena immaginata anche in uno stato di ansia è necessario che le immagini siano legate tra loro in modo buffo, paradossale, assurdo, in modo che sarà più facile ricordarle.
Quindi le immagini devono avere le seguenti caratteristiche: essere esagerate im movimento fare associazioni inusuali e con forte coinvolgimento emotivo. Ordinarle da sinistra a destra. Usarle ogni volta che e' possibile.
L'unione di queste quattro caratteristiche fa si che il concetto che si vuole memorizzare vada immediatamente nella memoria a medio o lungo termine perchè ha un valore più forte. Per il cervello umano è più semplice pensare per immagini, quindi associando appunto un concetto ad una immagine, sarà più facile ripensare all'immagine stessa e poi ricavare il concetto. Non ci rendiamo conto questo è un sistema che utilizziamo naturalmente: chiudete gli occhi e pensate ad una bicicletta. Vi viene in mente la parola bicicletta oppure l'immagine visiva di una bici? Quello che bisogna imparare a fare dunque è creare delle immagini mentali che utilizzando lo schema riportato precedentemente attivino i nostri neuroni ad immagazzinare velocemente il concetto. Concludiamo questa brevissima introduzione alle tecniche di memorizzazione facciamo qualche esempio.
Parola "Revoca": pensare ad un re ciccione appoggiato ad una vacca colorata di fuxia. Parola "Recesso": si può pensare ad un re sempre ciccione appoggiato su un cesso mentre fa pipi! In questi due esempi brevissimi si noti l'importanza del carico emotivo delle due immagini, è importante esagerare sempre per facilitare la nostra mente a ricordare.
Alfabeto visivo (meno usato)
Se dovete ricordare una sequenza di parole, abbinate l'iniziale di ogni lettera ad una parola che rappresenta un'immagine e poi trascorrere del tempo ad immaginare questa strana sequenza di fatti.
Es. 'La personalità evitante è contraddistinta da elementi ansiosi'
L = luna P = piena E = evidente E' = E' C = composta D = di E = elastico A = arancione
La follia consiste nel fare le cose sempre allo stesso modo, sperando che i risultati possano cambiare. (A. Einstein)