domenica 3 febbraio 2019

Narcisisti ...... e la loro guerra psicologica

Narcisisti ...... e la loro guerra psicologica
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Buongiorno a tutti,
articolo 970.

I narcisisti chi sono?
Quali sono le basi della loro personalità?
Dietro questa maschera il narcisista patologico presenta solitamente una fragile autostima che lo rende vulnerabile a quelle che lui percepisce come critiche.
Credono che gli altri li invidino, ma sono ipersensibili alle critiche, ai fallimenti o alle sconfitte.
Alla dimensione rappresentata dalla tendenza alla grandiosità, unicità e superiorità, si contrappongono, quindi, sentimenti di inferiorità, fragilità, vulnerabilità e paura del confronto.
Quando si trovano di fronte all'incapacità di soddisfare l’elevata opinione che essi hanno di sé, i narcisisti possono arrabbiarsi, sviluppare attacchi di panico, ansia, deprimersi profondamente o, addirittura, tentare azioni autolesive, senso di vuoto e di insoddisfazione, depressione o ipomania, ideazione suicidaria, derealizzazione, disforia.
Quindi creiamo una regola generale:
se volete sapere la personalità di chi avete davanti osservatelo, ascoltatelo e poi immaginatevelo esattamente il contrario di ciò che avete percepito.
Proseguiamo......
I narcisisti spesso mancano di coscienza, sono tendenzialmente assorbiti da fantasie di grandiosità e successo illimitato, spesso manifestano un bisogno quasi esibizionistico di attenzione e di ammirazione da parte degli altri. Inoltre, queste persone sono incapaci di riconoscere e percepire sia le valutazioni che i sentimenti degli altri (lettura della mente altrui e empatia), tendono a sfruttare il prossimo per raggiungere i propri scopi, così come a disprezzare il valore dell’operato altrui. quindi salire sul ring con uno di loro è come portare un coltello a una sparatoria.
Prendendo spunto dalla crudeltà e dall'abuso come se fosse un loro diritto, il narcisista ferisce facilmente una persona con una coscienza che spesso si sente in colpa per aver sparato.
La colpa perpetua sentimenti di responsabilità e insicurezza, spesso causando alla persona con la coscienza la voglia di arrendersi.
Quindi, come fa una persona a creare una lotta leale?
Il modo più efficace è comprendere appieno l'arma più letale del narcisista, l' identificazione proiettiva, e disarmarlo.
Cos'è l' identificazione proiettiva?
Il concetto di identificazione proiettiva è stato formulato dalla psicoanalista Melanie Klein in Note su alcuni meccanismi schizoidi (1946) per spiegare un meccanismo di difesa, caratteristico della posizione schizoparanoide, in cui è attivo il fantasma di introdurre sé, o parti scisse di sé all'interno dell'oggetto (madre o caregiver) al fine di possederlo e controllarlo. Ciò conduce a una “particolare identificazione”. Per meglio inquadrare e definire il concetto kleiniano di identificazione proiettiva in tutti i suoi aspetti è indispensabile considerare il contesto e le condizioni nelle quali l'autrice lo inscrive. Le condizioni iniziali di vita del bambino si realizzano nel contesto paradigmatico della relazione oggettuale, presupposto teorico fondante nel pensiero kleiniano. Sono le condizioni della primissima infanzia, che è dominata dalla pulsione di morte, dalla prioritaria necessità di integrazione dell'Io e dal dominio delle pulsioni libidiche e distruttive, ad essere prese in esame e a guidare la lettura del fenomeno così come la Klein lo ha descritto.

Il meccanismo di difesa individuato da Melanie Klein è stato successivamente riconsiderato da numerosi autori soprattutto per le implicazioni nel setting terapeutico (Herbert A. Rosenfeld, Hanna Segal) e per la funzione della identificazione proiettiva nella comunicazione umana (Wilfred Bion).

È davvero incredibile quanto possa essere ingiusto, subdolo e malizioso un narcisista, e raramente provano il vero rimorso per le loro azioni.
Deformando, distorcendo e proiettando prontamente, alterano la loro percezione della realtà, liberandosi dalla responsabilità e proiettando contemporaneamente la colpa su un'altro.
La loro linea di meccanismi di difesa inconscia opera come un campo di forza attorno al loro ego, che allontana sentimenti profondi e sinceri di rimorso, intuizione, introspezione e responsabilità.
Quindi, sentono di non sbagliare mai.
Le proprie esigenze vengano prima di ogni altra cosa; e sostengono, inoltre, che il loro modo di vedere le cose sia l’unico giusto universalmente.

Occasionalmente, quando la loro schiena è contro il muro, il narcisista può comportarsi come se provassero sincero rimorso.
Tuttavia, questo può essere un trucco per riconquistare la fiducia della persona che stanno manipolando.
Inoltre, operando da una posizione vittima lo assiste nel controllare gli altri attraverso il senso di colpa.

L'identificazione proiettiva è il più potente meccanismo psicologico dell'arsenale del narcisista.
È ciò che crea la chimica tossica che incatena psicologicamente un empatico a un narcisista. Proiezione, che è il primo componente dell'identificazione proiettiva, è un termine psicoanalitico usato per descrivere il processo inconscio di espellere le proprie qualità intollerabili e attribuirle a qualcun altro.
Ad esempio, un individuo che agisce regolarmente da maleducato può chiamare qualcun altro maleducato.
Questa persona non vede la qualità in se stessa ma la percepisce negli altri.
I narcisisti utilizzano regolarmente questo meccanismo di difesa.
Nelle coppie si sente spesso il narcisista nel rapporto "diagnosticare" il partner come narcisista.

Identificazione è il secondo componente ed è il ruolo di empatico.
L'energia originariamente investita sull'Io può essere orientata diversamente: l'amore di se stesso si comunica agli "oggetti"  (cose o persone)  che in qualche modo il soggetto ha "fatto propri". Tali oggetti assumono quindi un valore particolare, acquistano virtù speciali. Per il narcisista, il valore delle cose e delle persone dipende essenzialmente dal fatto che  "sono sue".
Come risultato di questo l'empatico assorbe inconsapevolmente le proiezioni dal narcisista e le identifica inconsciamente come proprie.
Mentre il narcisista proietta le sue qualità vergognose sull'empatico, l'empatico si sente immediatamente, vergognoso , insignificante e incompetente.

Questi sentimenti causano un'enorme quantità di insicurezza nel soggetto che si relaziona con il nostro protagonista.
All'improvviso, lui o lei è vulnerabile nel credere alle distorsioni comunicate dal narcisista.
Alla fine, sono convinti di essere la radice dei problemi nella relazione, così iniziano a soddisfarlo e placarlo dando il controllo al narcisista.
Il narcisista usa così il suo potere per intensificare le tattiche per isolare e causare conflitti con gli amici , la famiglia e le relazioni di lavoro dell'empatico .
Il senso del sé della 'vittima' lentamente si erode e così cominciano a sentirsi dipendenti dal narcisista, intrappolati nel ciclo letale dell'identificazione proiettiva.


Rompere la catena dell'identificazione proiettiva richiede che l'empatico diventi consapevole di questa dinamica inconscia.
Una volta che l'insidioso meccanismo psicologico è illuminato, la consapevolezza empatica li protegge dal credere alle distorsioni del narcisista.
Dopo aver recuperato elementi del loro senso-di-sé che sono stati persi, un empatico ritrova la forza di lottare per lo spazio e l'indipendenza dal narcisista.
Una volta che l'empatico è riuscito a creare una distanza nella relazione, lui o lei è al sicuro dalle proiezioni del narcisista.
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domenica 27 gennaio 2019

Come superare il senso di colpa

 Come superare il senso di colpa
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Buongiorno a tutti,

articolo 969.

Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver ascoltato diverse amiche ed amici parlare dei loro problemi.
Il tema del senso di colpa era ricorrente e vissuto i modo molto pesante.
L'aspetto che li accomunava era una sensazione di blocco totale, schiacciati in un limbo  permeato da forte sofferenza.
Penso che nel set di sopravvivenza che ci viene dato alla nascita alcuni generatori emozionali sono forniti di serie.
Quali sono i generatori emozionali?
Paura dell'abbandono affettivo.
Disistima in se stessi.
Timore del giudizio altrui.
E
Il senso di colpa.

Quando scatta secondo voi il senso di colpa?
.........
Scatta quando pensiamo di aver tralasciato qualche dovere.
Cosa significa dovere?
Significa "avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore" 
Comportamento imposto da una norma giuridica, morale o di altro tipo.

Quindi ...... una situazione semplice come il pensare per una volta a te stesso/a destabilizza.
Il Devo si nutre di sensi di colpa e viceversa
Le persone piene di '' Devo altrimenti...... '' portano la loro attenzione maggiormente all'esterno, su chi le circonda e non verso l'ascolto di stessi e delle proprie esigenze.
Il Devo batte sempre i voglio e i posso.
C'è sempre qualcuno da accontentare ...... e ...... se non ci riusciamo?
Risultati immagini per giudice il nostro giudice interno sentenzia........
SENSO DI COLPA.

Ci auto giudichiamo colpevoli di qualcosa che non siamo stati in grado di fare.  
Ed insieme al senso di colpa ...... ecco che scatta la rabbia, arrabbiato/a per non essere in grado di vivere la propria vita legato/a alle aspettative di genitori, nonni, mariti, mogli, compagni, amici, benzinai, ortolani, insegnanti, politici, televenditori, salutisti, sconosciuti, ecc..
BASTA
BASTA

Già in qualche altra occasione mi sono permesso di ricordarvi che sulla nostra pelle è tatuata una data di scadenza e che a sorpresa finiamo in discarica........ costosa.......molto costosa ...... ma sempre una discarica. Risultati immagini per cimitero
Certo discarica  ...... essendo raffinati gli abbiamo cambiato nome, per sentirci importanti anche quando siamo polvere abbiamo inventato la discarica di lusso ancheRisultati immagini per cimitero monumentale completa di monumento.

Quindi fin che la possibilità godetevi la vita.

Quant’è bella giovinezza

che si fugge tuttavia!

Chi vuol esser lieto, sia:

di doman non c’è certezza.


Torniamo a noi.....
Se soffrite di senso di colpa vi siete accorti del meccanismo del doverismo o eravate ignari?
Bene .... vi siete accorti che qualcosa non va.....ed ora ci troviamo ad un bivio.
La strada del PENTITI Risultati immagini per frustate sulla schiena

per non aver saputo soddisfare le aspettative e le richieste altrui oppure capire che siamo preda di un meccanismo e ci impegniamo a fare qualcosa di diverso rispetto al solito modo di fare.

Il secondo caso è un'ottimo strumento per aiutarci a riconoscere tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per fare il primo passo verso la nostra nuova vita.
Essere consapevoli della difficoltà che stiamo vivendo ci rende responsabili nel rispondere ai nostri bisogni e, successivamente, mettere in pratica le giuste azioni per soddisfarli.

Prepariamo quindi un piano di azione.

1) Riconosciamo il problema.


2) Ascoltiamo noi stessi le nostre emozioni-sensazioni-pensieri, in modo di accorgerci quali sono in realtà i nostri bisogni.

3) Fatevi domande ..... come posso soddisfare il bisogno che ha generato il senso di colpa.

Vi metto un esempio esplicativo.

Siamo al supermercato e mi rendo conto di essere in un momento di carenza affettiva, andiamo nel reparto Nutella, poi al reparto panetteria per i grissini ..... si.... un chilo vanno bene ..... 'sono un chilo e due che cosa faccio...lascio? .... ..corriamo alla cassa ..... rapida ...... e saliamo in auto ...... e ci mangiamo il nostro chilo e due con la Nutella. 
Buonaaaa.......
e una volta a casa ....... dopo essere stati dal fiorista, estetista, macellaio, ufficio imposte ecc. vi guardate allo specchio vedete il vostro viso nutellamente variopinto.Risultati immagini per viso sporco di nutella
E li parte immediatamente il senso di colpa per quello che abbiamo fatto.
Bene quando vi accorgete che è partito il processo, fermatevi, fate un profondo respiro e chiedetevi: “Cosa posso fare la prossima volta per appagare il bisogno di affetto?”........ ripeto affetto non affettato ..... 
Chiedete e vi sarà dato ..... l'inconscio vi darà alcune risposte alternative. 

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sabato 5 gennaio 2019

Possiamo superare l'ansia sociale usando aggressività o rabbia?

Possiamo superare l'ansia sociale usando aggressività o rabbia?

Risultati immagini per spegnere il fuoco con il fuoco

Buongiorno a tutti,

articolo 968.
Non si può asciugare l’acqua con l’acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, quindi non si può combattere il male con il male. Lev Tolstoj

Una mia amica si stava arrabbiando con i suoi pensieri negativi automatici (ANT) (la sigla ANT significa Automatic Negative Thoughts (pensieri negativi automatici)).pensando che questo l'avrebbe aiutata a liberarsi di loro più velocemente. 
Questo, naturalmente, non è vero. 
Non puoi superare l'ansia sociale usando aggressività o rabbia.  Risultati immagini per donna violenta

È comprensibile che si sentisse in questo modo. 
Ricordatevi che combattere il fuoco con il fuoco rende il fuoco più forte e brucia più luminoso . 
Combattere il fuoco con il fuoco non è un modo per spegnere il fuoco.
L'ansia è un'emozione negativa. 
Non puoi superare l'ansia sociale usando un'altra emozione negativa, come la rabbia, la frustrazione, la depressione o l'aggressività. 
Queste emozioni negative rendono l'ansia sociale più forte.  

L'aggressività contro la tua ansia non funziona. 
Sei solo più irritato e turbato e, se mai, sei peggiorato. 
Non hai risolto alcun problema di ansia sociale.  

L'ansia non risponde alle emozioni negative. 
Ecco perché è quasi impossibile superare l'ansia sociale da solo, e perché è un problema fastidioso. 
Pensi di star facendo la cosa giusta arrabbiandoti con i tuoi pensieri negativi automatici (ANT), ma stai facendo esattamente la cosa opposta che devi fare.

 L'ansia cambia man mano che le emozioni positive vengono usate contro di essa, in modo sistematico come la calma, la pace, il rilassamento e la razionalità.

Mentre smettiamo di usare le emozioni negative e iniziamo ad usare emozioni positive, come calma e pace, impariamo a superare il disturbo d'ansia sociale.  
Facciamo qualche esempio che ci capiamo meglio.
Sono sicuro che a molti di noi davanti ad un compito importante da svolgere sono spuntate vocine tipo:

“è inutile che ti impegni, non vali niente”.
Bene e subito dopo cosa è successo?
Quali sono stati i vostri pensieri di incoraggiamento?
“è proprio così, non valgo nulla”.
Fantastico.....
Come vi siete sentiti subito dopo?
Carichi?
Energici?
Pieni di fiducia?
Risultati immagini per gatto stanchissimo

Ok ....... dopo questa lacrimevole analisi della situazione il primo pensiero potrebbe essere:

''controlliamo i pensieri”
Oddio che granciporro hai detto!!!!!

I pensieri automatici non possono essere scelti o controllati. 
Cercate di non pensare alla parola “Granciporro” per alcuni minuti. 
Noterete che nei minuti trascorsi non avete fatto altro che pensare ad essa.
Dovendo non pensare a Granciporro” dove ponete la vostra attenzione?
Su ...... Granciporro”.
Quando vi sentite in colpa o vi arrabbiate con voi stessi per avere pensieri negativi dove ponete l'attenzione?
E
Quindi la frequenza di questi pensieri aumenterà perché l’attivazione emozionale facilita i processi mnemonici.

Più vuoi che il pensiero “non valgo nulla” non si ripresenti, non vuoi avere questo pensiero, ma, più desideri che sparisca dalla tua mente, più si ripresenta ossessivamente. 

Mi sono già dilungato troppo sulla situazione da risolvere ....... passiamo alle soluzioni:

1) Giudichiamo i nostri pensieri
Identifichiamo le prove che ne supportano la veridicità sia quelle che li disconfermano.
In questo modo riduciamo il disagio emotivo contrapponendo all’irrazionalità dei pensieri automatici negativi una serie di pensieri più realistici e funzionali.
Fare solo queste serve a poco difatti analizzandoli dimostriamo a noi stessi che un po’ci crediamo. 
Vi mettereste a discutere con qualcuno che sostiene di aver avuto una rivelazione da un palo telefonico? 
Questa tecnica è un primo passo per ridurre il disagio emotivo causato dai pensieri automatici negativi.

2) Saturiamo la mente con pensieri positivi
Continuate a ripetere una lista di pensieri positivi. 
Fermi...
Fermi.....
so già cosa state dicendo......
“mi dico queste parole, ma non le sento mie, non ci credo realmente”.
Normale.....
Gli anni che avete vissuto sono passati immersi in pensieri negativi .... ora continuate a ripetere quelli positivi e vedrete che questi tenderanno ad integrarsi nel vostro dialogo interno.
Dipende solo da voi è solo vostra responsabilità. 
Le resistenze ad usare questa tecnica sono molto forti se vi è la tendenza a considerare i propri pensieri automatici negativi come basati su dati di realtà.

3) Azzeriamo la baseline di attenzione
Dove ci sono pensieri ossessivi così forti da rendere difficile l’utilizzo di altre tecniche quando appare il pensiero negativo ditevi mentalmente:
'' mi rendo conto di questo nuovo pensiero''.
Mentre leggete il mio articolo vi rendete conto ora di guardare lo schermo.
Perché prima non ci stavate pensando? ..... 
Semplicemente perché ormai era diventato parte della vostra baseline di attenzione.
Fatelo da ora e vi renderete conto che i pensieri negativi saranno come un petalo rosso di una rosa che galleggia sull'acqua di un ruscello e si allontana dalla vostra vista.

4) Seleziona i pensieri
Quando identifichi pensieri ossessivi, intrusivi o ruminativi che fino ad ora vi portavano a depressione o disturbo ossessivo compulsivo dite semplicemente:
''Ok ecco il solito pensiero negativo''
E pensate ad altro .... createvi ogni giorno una agenda di cose da fare e seguitela.
Decidete la sera prima su cosa concentrare il pensiero di domani.

................................
Mi dimenticavo buon granciporro 2019 a tutti.
Scherzo naturalmente.
Granciporro singolare maschile
nome di vari grossi granchi di mare, e specialmente del paguro
(figurato raramente) errore madornale, granchio: m'han detto che vergelio ha preso / un granciporro nel verso d'omero (berni).

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